”Noi ci saremo. Anche noi porteremo un fiore”. Inizia così l’invito che Anpi Palermo lancia per ricordare l’8 luglio 1960.
Quell’anno il dc Tambroni costituiva un governo con l’appoggio determinante del Movimento sociale, per la prima volta dopo la liberazione.
Una provocazione che di fatto tentava la ricostituzione del partito fascista alla quale il popolo italiano rispose con manifestazioni unitarie e sciopero generale della Cgil in tutto il paese.La reazione della polizia del peggiore periodo scelbiano, fu violenta e furono barbaremente uccisi 11 manifestanti: 5 a Reggio Emilia, 4 a Palermo, 1 a Catania e uno, il primo a cadere, il 5 luglio, a Licata.
Spiega l’Anpi di Palermo: “La grave situazione politico-economica attuale, caratterizzata peraltro ancora da vari gravissimi tentativi di stravolgimento della Costituzione, registra la riproposizione, oggi come ieri, di alcune norme che violano il dettato costituzionale contro la ricostituzione del partito fascista arrivando addirittura alla riabilitazione delle nefande squadraccie repubblichine”
Da qui l’inviito a partecipare alla manifestazione che si svolgerà la mattina di venerdi’ otto luglio (ore 9,00).
Quell’anno il dc Tambroni costituiva un governo con l’appoggio determinante del Movimento sociale, per la prima volta dopo la liberazione.
Una provocazione che di fatto tentava la ricostituzione del partito fascista alla quale il popolo italiano rispose con manifestazioni unitarie e sciopero generale della Cgil in tutto il paese.La reazione della polizia del peggiore periodo scelbiano, fu violenta e furono barbaremente uccisi 11 manifestanti: 5 a Reggio Emilia, 4 a Palermo, 1 a Catania e uno, il primo a cadere, il 5 luglio, a Licata.
Spiega l’Anpi di Palermo: “La grave situazione politico-economica attuale, caratterizzata peraltro ancora da vari gravissimi tentativi di stravolgimento della Costituzione, registra la riproposizione, oggi come ieri, di alcune norme che violano il dettato costituzionale contro la ricostituzione del partito fascista arrivando addirittura alla riabilitazione delle nefande squadraccie repubblichine”
Da qui l’inviito a partecipare alla manifestazione che si svolgerà la mattina di venerdi’ otto luglio (ore 9,00).
“Anche noi porteremo un fiore in ricordo dei nostri caduti ai piedi della lapide che li ricorda posta in via Maqueda angolo via Celso. Non puoi non esserci. Anche tu porta un fiore”.
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CATANIA, 8 LUGLIO 1960: Salvatore Novembre
I LAVORATORI UCCISI:
* LICATA – 5 luglio
VINCENZO NAPOLI 25 anni operaio ucciso
5 manifestanti feriti in maniera grave
* REGGIO EMILIA – 7 luglio
LAURO FARIOLI 22 anni operaio ucciso
OVIDIO FRANCHI 19 anni operaio ucciso
EMILIO REVERBERI 39 anni operaio ucciso – ex partigiano
MARINO SERRI 41 anni operaio ucciso – ex partigiano, 76° Brigata
AFRO TONDELLI 35 anni operaio ucciso – ex partigiano, 76° Sap
- Tutti iscritti al PCI
- 21 manifestanti feriti
* CATANIA – 8 luglio
SALVATORE NOVEMBRE, 20 anni, edile
molti i feriti da proiettili
* PALERMO – 8 luglio
FRANCESCO VELLA 42 anni operaio sindacalista Cgil ucciso
GIUSEPPE MALLEO 16 anni ucciso
ANDREA GANCITANO 18 anni ucciso
ROSA LA BARBERA 53 anni casalinga uccisa
- 36 feriti da proiettili
- 400 fermati
- 71 arrestati
* Altri scontri, con molti feriti, ci furono in tante altre città. A Roma “ è rimasta famosa” la carica della cavalleria del corpo di polizia.