Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI Barona Milano.
30 settembre 2015
29 settembre 2015
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24 settembre 2015
23 settembre 2015
21 settembre 2015
20 settembre 2015
16 settembre 2015
Patria Indipendente- Essere Antifascisti oggi...
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Patria
Indipendente
Quindicinale
dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Patria
Indipendente
Quindicinale
dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
15 settembre 2015
14 settembre 2015
11 settembre 2015
10 settembre 2015
08 settembre 2015
06 settembre 2015
03 settembre 2015
02 settembre 2015
Il presidente ANPI alle massime autorità dello Stato. NO al fascismo.
La lettera del Presidente ANPI alle massime autorità dello Stato - No al fascismo.
On.le Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
On.le Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso
On.le Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini,
Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi
On.le Ministro degli Interni, Angelino Alfano
Illustri Presidenti e Onorevole Ministro,
dalle pagine milanesi di un quotidiano nazionale (La Repubblica), ho appreso che sarebbero previste, a breve, in Lombardia, due manifestazioni di netta marca fascista (significativo il titolo dell’articolo “La galassia nera arriva a Milano“), una Festa nazionale di tre giorni di CasaPound, a Milano e, pressoché contemporaneamente, un meeting internazionale a Cantù, promosso da Forza Nuova. La concomitanza di due manifestazioni del genere, che hanno precedenti ben noti, indigna e preoccupa chiunque sia dotato di una vera sensibilità democratica. In particolare l’ANPI, riconosciuta da diverse sentenze di Tribunali militari come erede e successore dei Combattenti per la libertà, è legittimata e tenuta a reagire nei confronti di eventi che contrastino con i valori per i quali si batterono donne e uomini della Resistenza e su cui si fonda la Costituzione repubblicana. La nostra mobilitazione, dunque, è legittima e doverosa; ma non basta, perché il primo compito e il primo dovere di intervento spettano alle Istituzioni democratiche, che devono sapere, e far sapere, che i diritti di libertà trovano un limite imprescindibile nella natura democratica e antifascista del nostro Stato.
A nome di tutta l’Associazione che ho l’onore di presiedere attendo, quindi, un pronto e deciso intervento da parte di chi ha competenza in materia e una indifferibile presa di posizione delle massime Istituzioni nazionali sulla questione di fondo: l’Italia, che si è liberata 70 anni fa dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca, è e deve essere un Paese democratico e antifascista, non lasciando alcuno spazio a chi sogna impossibili ritorni o propugna forme nuove di autoritarismo.
Con osservanza,
Il Presidente Nazionale ANPI
Prof. Carlo Smuraglia.
On.le Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso
On.le Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini,
Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi
On.le Ministro degli Interni, Angelino Alfano
Illustri Presidenti e Onorevole Ministro,
dalle pagine milanesi di un quotidiano nazionale (La Repubblica), ho appreso che sarebbero previste, a breve, in Lombardia, due manifestazioni di netta marca fascista (significativo il titolo dell’articolo “La galassia nera arriva a Milano“), una Festa nazionale di tre giorni di CasaPound, a Milano e, pressoché contemporaneamente, un meeting internazionale a Cantù, promosso da Forza Nuova. La concomitanza di due manifestazioni del genere, che hanno precedenti ben noti, indigna e preoccupa chiunque sia dotato di una vera sensibilità democratica. In particolare l’ANPI, riconosciuta da diverse sentenze di Tribunali militari come erede e successore dei Combattenti per la libertà, è legittimata e tenuta a reagire nei confronti di eventi che contrastino con i valori per i quali si batterono donne e uomini della Resistenza e su cui si fonda la Costituzione repubblicana. La nostra mobilitazione, dunque, è legittima e doverosa; ma non basta, perché il primo compito e il primo dovere di intervento spettano alle Istituzioni democratiche, che devono sapere, e far sapere, che i diritti di libertà trovano un limite imprescindibile nella natura democratica e antifascista del nostro Stato.
A nome di tutta l’Associazione che ho l’onore di presiedere attendo, quindi, un pronto e deciso intervento da parte di chi ha competenza in materia e una indifferibile presa di posizione delle massime Istituzioni nazionali sulla questione di fondo: l’Italia, che si è liberata 70 anni fa dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca, è e deve essere un Paese democratico e antifascista, non lasciando alcuno spazio a chi sogna impossibili ritorni o propugna forme nuove di autoritarismo.
Con osservanza,
Il Presidente Nazionale ANPI
Prof. Carlo Smuraglia.
01 settembre 2015
Perché i sogni fanno così male.?
Perché i sogni fanno così male.?
Liberamente ispirato da Spoon River.
STORIE VERE di donne e uomini di cui non conoscerò mai il nome.
Avevo 22 anni, ero stanco di guerra e di fame,
di notte vedevo le lacrime di mia madre.
Sono morto di sete e caldo
dentro un camion rovente sull’autostrada
cercavo un futuro che non avevo mai visto,
quattro assi di legno la mia ultima casa.
Avevo 4 anni, mia padre mi stringeva forte
il sole mi chiudeva gli occhi,
sono morto nel mare, nella barca tanta gente urlava,
io riposo qui in fondo tra pesci colorati
che avrei voluto tanto disegnare.
Avevo 18 anni, volevo leggere libri,
comprarmi un paio di occhiali, sono morta di botte e violenza,
sangue e denti rotti, scappavo dalla mia terra per la libertà,
ma su una strada a vendere il mio corpo ai bianchi non mi piaceva stare,
un buco nei boschi, le foglie a coprirmi.
Avevo 46 anni, la schiena mi faceva urlare di rabbia,
ma io sotto il sole resistevo, un’altra cassa di pomodori,
un’altro euro da spedire a mia moglie ai miei figli
per pagarsi un viaggio verso una mondo migliore,
tra l’erba e un'ulivo il mio corpo giace,
sono morto dal dolore, sotto un bastone senza pietà.
Avevo 30 anni, le torture della cella nera
non mi hanno piegato, fuggire era la mia vita,
la radio diceva che nel mondo c’è speranza
io l’ho persa in una stiva respirando gasolio e sale,
dormo sotto un mucchio di terra vicino agli aranci
di un Italia che non voleva i miei sogni.
Avevo 28 anni, e tre figli d’amare,
l’ultimo succhiava la vita dal mio seno, non so dove siano
io so che sono morta pregando per un pezzo di pane.
31 agosto 2015.
Ivano Tajetti.
Liberamente ispirato da Spoon River.
STORIE VERE di donne e uomini di cui non conoscerò mai il nome.
Avevo 22 anni, ero stanco di guerra e di fame,
di notte vedevo le lacrime di mia madre.
Sono morto di sete e caldo
dentro un camion rovente sull’autostrada
cercavo un futuro che non avevo mai visto,
quattro assi di legno la mia ultima casa.
Avevo 4 anni, mia padre mi stringeva forte
il sole mi chiudeva gli occhi,
sono morto nel mare, nella barca tanta gente urlava,
io riposo qui in fondo tra pesci colorati
che avrei voluto tanto disegnare.
Avevo 18 anni, volevo leggere libri,
comprarmi un paio di occhiali, sono morta di botte e violenza,
sangue e denti rotti, scappavo dalla mia terra per la libertà,
ma su una strada a vendere il mio corpo ai bianchi non mi piaceva stare,
un buco nei boschi, le foglie a coprirmi.
Avevo 46 anni, la schiena mi faceva urlare di rabbia,
ma io sotto il sole resistevo, un’altra cassa di pomodori,
un’altro euro da spedire a mia moglie ai miei figli
per pagarsi un viaggio verso una mondo migliore,
tra l’erba e un'ulivo il mio corpo giace,
sono morto dal dolore, sotto un bastone senza pietà.
Avevo 30 anni, le torture della cella nera
non mi hanno piegato, fuggire era la mia vita,
la radio diceva che nel mondo c’è speranza
io l’ho persa in una stiva respirando gasolio e sale,
dormo sotto un mucchio di terra vicino agli aranci
di un Italia che non voleva i miei sogni.
Avevo 28 anni, e tre figli d’amare,
l’ultimo succhiava la vita dal mio seno, non so dove siano
io so che sono morta pregando per un pezzo di pane.
31 agosto 2015.
Ivano Tajetti.
"La dedico a tutti gli indifferenti... e spero che chi soffre come me, la condivida... Mi piacerebbe che molti la leggessero."
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