29 novembre 2008

12 dicembre 2008

Arci Metromondo -Via Ettore Ponti, 40 Milano
metromondo@tin.it - www.metromondo.it - 0289159168
Venerdi 12 dicembre 2008
serata organizzata in collaborazione con la sezione ANPI Barona. Milano.
in memoria del 40° delle lotte del 68 e del 39° anniversario della strage di P.za Fontana.
Ore 20.30, Cena (su prenotazione, anche via e-mail);
ore 22.15 Concerto di CORO INGRATO - Vento del ’68
E’ l’ultimo dei Cd prodotti da Cant’aia ma non certo il meno importante. Curato da Antonio Catacchio raccoglie il meglio che i movimenti del ’68 e i cantautori politici dell’epoca hanno saputo proporre. Una carrellata di canzoni di lotta che hanno accompagnato la gioventù di quegli anni e che hanno creato, all’interno dei partiti della sinistra e dei mille rivoli dei movimenti così detti “rivoluzionari”, momenti di tensioni, scontri e confronti. Un “parto” difficile per il Coro Ingrato che ancora oggi, a distanza di 40 anni da quella esperienza, ha visto alcuni dei suoi componenti, proprio come allora, scontrarsi e confrontarsi su temi e questioni sociali ancora oggi irrisolti e drammaticamente vivi nella nostra società. Quindi un documento ancora pulsante di passioni e di rabbia.
SI INVITANO GENITORI E FIGLI DEL 68 E DELL’ “ONDA” STUDENTESCA DI QUESTO PERIODO A PARTECIPARE...
Serata con cena 13.00 euro; solo ingresso 4.00 euro

A trentanove anni dalla strage di Piazza Fontana

Sono passati 39 anni da quel 12 dicembre 1969 in Piazza Fontana.
Sono passati 39 anni da quella tremenda strage all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura,che provocò 17 morti e 84 feriti.,di cui furono responsabili le Organizzazioni della destra eversiva,come è dimostrato storicamente e processualmente.
Sono passati 39 anni da quel tentativo di cancellare libertà e democrazia faticosamente raggiunte, di trascinare il nostro Paese in una stagione di trame eversive e di svolte pericolosamente autoritarie: un criminale progetto bloccato grazie alla continua mobilitazione di tutte le forze democratiche, al continuo impegno dei familiari delle vittime, alla continua solidarietà dei cittadini milanesi.
Sono passati 39 anni, ma la città di Milano non ha dimenticato e non dimentica, non solo perché intende testimoniare l’adesione ai valori di libertà e democrazia, ma anche perché vuole consentire alle nuove generazioni di conoscere il significato di quella strage avvenuta a Milano, ma che ha tragicamente segnato l’Italia intera.
Per questo ribadiamo la necessità e l’esigenza di avere al più presto a Milano, (peraltro già attive in altre città italiane) una Casa della Memoria come luogo in cui custodire e tenere viva la storia.
Sono passati 39 anni e giustizia non è stata fatta, nonostante il riconoscimento, da parte dei giudici, delle responsabilità delle organizzazioni della destra eversiva nella strage.
Sono passati 39 anni e ancora una volta rivolgiamo un appello alla città affinché partecipi alle celebrazioni ufficiali del 12 dicembre per riaffermare quei valori che sono il fondamento della nostra convivenza civile, della democrazia e della Costituzione.

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI
DEL 12 DICEMBRE 2008

ore 16.30 – 16.40
sospensione delle attività cittadine
ore 16.37
in Piazza Fontana:
cerimonia in memoria delle vittime della strage
con deposizione delle corone alla lapide
che le ricorda.
ore 17.30
in Piazza della Scala:
concentramento dei partecipanti al corteo
che muoverà con i Familiari delle Vittime, le Associazioni della Resistenza, le istituzioni,
i Sindacati, i Partiti, le Associazioni, i cittadini.
ore 18.00
In Piazza Fontana
Comizio conclusivo

COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CONTRO IL TERRORISMO PER LA DIFESA DELL’ ORDINE REPUBBLICANO
ANPI – FIAP - FIVL - ANPPIA - ANED - ANEI
PD - SD - PRC – SDI - PDCI
CGIL - CISL - UIL - ACLI -CENTRO PUECHER
ASSOCIAZIONE FAMILIARI VITTIME STRAGE PIAZZA FONTANA

23 novembre 2008

Trieste 5/8 dicembre


comitato ANTIFASCISTA zona 8 Mi.


ANPI "Fulvio Formenti" Buccinasco

COMUNICATO STAMPA.

A seguito della decisione del Sindaco Loris Cereda e dell’assessore alla cultura Mario Arrigoni del Comune di Buccinasco di organizzare per il 27 novembre 2008 un convegno su “l’attualità del pensiero di Julius Evola”, nella stessa sede della cascina Robbiolo e nella stessa data in cui era stata programmata da oltre un mese l’ultima lezione sul neofascismo e le nuove frontiere del pensiero razzista organizzata dall’A.N.P.I.,
la sezione “Fulvio Formenti” dell’A.N.P.I. di Buccinasco, nel ricordare come Julius Evola abbia:
· rappresentato la figura principale di riferimento per il neofascismo italiano del dopoguerra e per larga parte della destra radicale contemporanea;
· elaborato una teoria razzista incentrata su tre livelli (razzismo del corpo, dell’anima e dello spirito) andando al di là della “semplice” teoria nazista del razzismo biologico;
· approvato il progetto eugenetico della Germania hitleriana, con l’eliminazione di oltre 80 mila portatori di handicap e malati mentali, per «impedire che un’eredità guasta si trasmetta in altre generazioni», come scrisse egli stesso;
CONDANNA
la decisione dell’Amministrazione Comunale, quale istituzione democratica,
di promuovere e sponsorizzare una iniziativa tesa alla riabilitazione della figura di tale “pensatore”;
DENUNCIA
per quanto illustrato, l’intento marcatamente provocatorio del Sindaco e dell’assessore alla cultura nei confronti dell’ A.N.P.I., con lo scopo di limitarne o ridurne l’agibilità politica, costringendo la stessa, per l’alto senso di responsabilità che la contraddistingue, a spostare la propria iniziativa al 26/11/08 ore 21,00 presso la Cascina Robbiolo (Buccinasco);
EVIDENZIA
l’irresponsabilità di detti Amministratori Pubblici nell’aver organizzato tale iniziativa in concomitanza (stesso luogo, data e ora) con l’iniziativa antifascista organizzata già
da tempo dall’A.N.P.I. presso una sede comunale e quindi inequivocabilmente a conoscenza da parte dell’Amministrazione Comunale;
RITIENE
sin d’ora, per quanto suddetto, RESPONSABILI MORALI il Sindaco e l’Assessore alla cultura, di eventuali aggressioni fisiche e/o verbali che si dovessero verificare a danno di persone che, ignari dello spostamento dell’iniziativa dell’ A.N.P.I., si dovessero recare in Cascina Robbiolo il 27/11/2008, data in cui si svolgerà unicamente il convegno organizzato dall’Amministrazione Comunale sul pensiero di Julius Evola;
AUSPICA
l’annullamento, da parte dell’Amministrazione Comunale, del convegno sul pensiero di Julius Evola che oltretutto verrebbe a svolgersi nel 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali italiane;
INVITA
tutti i cittadini, le associazioni e i partiti democratici a partecipare al presidio organizzato dall’A.N.P.I.
per il 26 Novembre 2008, ore 18,00, avanti il Municipio di Buccinasco di via Roma, per manifestare il proprio dissenso e la propria indignazione.

A.N.P.I. di Buccinasco
Sezione “Fulvio Formenti”

ADERISCONO:
A.N.P.I. Lombardia, A.N.P.I. Cesano Boscone, A.N.P.I. Corsico, A.N.P.I. Trezzano,
coordinamento A.N.P.I. zona 6. Milano.
Rete antirazzista Sud-Ovest Milano, Associazione Paliacate Chiapas, Associazione Culturale Liberamente, Vivere Assago,
Ballardini Dario Assessore Politiche Ambientali e Giovanili di Corsico,
Pascarella Rosario Assessore Area sociale – casa,
Sinistra Critica - Sud-Ovest Milano, Partito della Rifondazione Comunista - Corsico, Partito dei Comunisti Italiani - Sud-Ovest Milano, Lista Uniti per Buccinasco (Verdi e Italia dei Valori), Partito Democratico - Assago, Sinistra Critica - Milano, Partito della Rifondazione Comunista – Federazione milanese,
Partito Democratico - Trezzano,

Collettivo Studentesco "Jacopo Dentici"

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA - sezione di Voghera
Collettivo Studentesco “Jacopo Dentici”
Voghera, 19 novembre 2008


"Anna non c'è, è andata via. L'hanno trovata a casa sua, nella soffitta di Amsterdam, ora è sul treno per Buchenwald". Se a qualcuno fosse sfuggito, l’Anna di cui si parla è ANNA FRANK. Temiamo che questi nostri tempi stiano velocemente e davvero diventando troppo bui, dato che ci condannano a leggere simili infamie. Non facciamoci illusioni: questa variazione antisemita sul tema di una famosa canzone di Neck (Laura non c’è) non è un esempio isolato: chi l’ha riscritta e la esegue di prodezze simili ne ha molte altre in repertorio e recentemente le ha sparate tutte su you-tube, per la gioia di fascio-nazisti grandi e piccini. Lo stile è macabro, ma d’altronde non ci si può aspettare altro da un gruppo che si firma 99 Fosse (facendo il verso ai più noti colleghi dei centri sociali napoletani e senza mancare di tributare un bel pernacchio alle vittime delle Ardeatine). Che nessuno si azzardi: queste non sono ragazzate, non si tratta di libere opinioni. Qui siamo in presenza di atti criminali che non meritano derubricazione alcuna. In Italia è tuttora vigente il reato di apologia di fascismo e l’istigazione all’odio razziale è punibile in base alle disposizioni della legge Scelba-Mancino. In poche settimane abbiamo assistito ad una inquietante escalation che non può che confermare un ritorno alla violenza di tipo squadrista da parte di giovani appartenenti ad organizzazioni dell’estrema destra. Alla magistratura e alle forze dell’ordine spettano le indagini, l’individuazione dei singoli responsabili, la prevenzione e la repressione di simili condotte criminali. Ma anche a ciascuno di noi compete una reazione, composta ma inflessibile. Perché una comunità che voglia continuare a definirsi civile deve debellare sul nascere i germi di questa recidiva infezione. Ricordate che questo è stato. Ci sono state comandate queste parole. Nessuno, dopo Auschwitz, potrà più dire di non aver capito in tempo, di non aver saputo.
"O gli si sfaccia la casa,
La malattia lo impedisca,
I nuovi nati torcano il viso da lui."

Le ragazze e i ragazzi del Collettivo Studentesco “Jacopo Dentici” dell’ANPI di Voghera

16 novembre 2008

"Partigiano" e lo pestano a sangue.

Di Carlo Gulotta da Repubblica on line. http://www.repubblica.it/index.html

BASTA poco, anche nella sonnacchiosa Bologna, per essere etichettati come "comunisti" e "partigiani" e meritare per questo gli insulti e un violentissimo pestaggio. Possono bastare i jeans strappati, una chitarra in spalla, un tamburo. Simboli di un "nemico". E se dall´altra parte c´è una squadraccia di naziskin, teste vuote e rasate, alcol a fiumi nello stomaco, tanta rabbia e abbigliamento d´ordinanza - anfibi, bomber e tatuaggi - guai a rispondere «I partigiani? Bisognerebbe ringraziarli, hanno liberato l´Italia». Per aver risposto così, uno studente calabrese di ingegneria di 34 anni prossimo alla laurea, per gli aggressori uno sconosciuto, uno che per giunta non ha mai fatto attività politica in vita sua, è stato insultato e pestato a sangue la notte scorsa da un gruppo di giovani aderenti a Forza Nuova in piazza della Mercanzia. Preso a calci anche un amico che ha cercato di sottrarlo alla furia.I picchiatori sono stati individuati e arrestati dalla polizia pochi istanti dopo: sono Luigi Guerzoni, 33 anni, bolognese, secondo la Digos responsabile provinciale per i giovani di Forza Nuova, Vincenzo Gerardi, 26, detto "Miccia", border-line fra la formazione di ultradestra e i gruppi skinhead come Alessandro Malaguti, 20 anni, di Persiceto, anche lui in manette, e Gunther Xavier Latiano, 25, pugliese, domiciliato a Bologna, anche lui attivista della formazione neofascista di Roberto Fiore. Malaguti e Guerzoni suonano nella band "Legittima Offesa" protagonista del film "Nazirock", gruppo "nazionalista e anticomunista" (così sta scritto sul loro sito) amatissimo dai ragazzi della destra radicale.In questura, almeno due di loro sono conosciutissimi: Guerzoni ha precedenti per armi, lesioni, episodi di discriminazione razziale e detenzione di materiale esplodente, Gerardi per danneggiamento e associazione a delinquere; entrambi l´estate scorsa erano finiti nell´inchiesta della pm Plazzi su una serie di pestaggi e aggressioni a immigrati e omosessuali. Una banda di picchiatori e razzisti, insomma. Una squadraccia "organica" a Forza Nuova, secondo gli inquirenti. L´altra notte, quando sono stati bloccati in via Ugo Bassi dopo il pestaggio (Latiano è stato preso per primo, in una pizzeria da asporto sotto le Due Torri) con loro c´era anche una ragazza, rilasciata ieri a fine giornata perché ritenuta estranea all´aggressione. Ma davanti al bar in piazza della Mercanzia, prima della "punizione contro i nemici", l´altra sera c´erano almeno altre tre o quattro persone. La polizia li sta cercando.Il racconto di "Franco", ricoverato al Maggiore col naso e la mascella rotti, un dente saltato via per i calci presi anche quando era già a terra e gli occhi chiusi dai lividi, è un film dell´orrore. «Io e i miei amici tornavamo da una festa di laurea. Verso le tre e mezza, quando siamo arrivati in piazza della Mercanzia, davanti a un bar sotto il portico siamo stati insultati da un gruppo di ragazzi con le teste rasate. No, mai visti prima. Ci hanno urlato contro "Comunisti di m. partigiani del c.". Probabilmente solo perché non eravamo vestiti come loro e avevamo gli strumenti musicali. Per evitare lo scontro ci siamo spostati sull´altro lato della strada. Ma quando ho sentito quell´insulto sui partigiani, beh, ho risposto. Ho detto che di loro bisogna essere fieri perché hanno liberato l´Italia. A quel punto ci hanno lanciato contro delle bottiglie e gli sgabelli del bar, sembravano delle belve. Mi sono saltati addosso tutti assieme, continuavano a pestare, una violenza inaudita».Un amico di "Franco", nel tentativo di sottrarlo al pestaggio, è stato ferito in modo lieve. E´ andata assai peggio allo studente di Ingegneria: i medici, per ridurre i danni alla mascella, forse dovranno operarlo. «Sono belve - s´infuria la sorella - hanno picchiato degli sconosciuti perché a loro, probabilmente, sono sembrati dei "compagni". Ma che vita è mai questa, se per evitare rischi uno è costretto a mimetizzarsi fra la folla?».
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09 novembre 2008

I morti NON sono tutti uguali....

Sconfitti dal fermo e indignato rifiuto dell'Anpi di equiparare i lacchè del nazismo repubblichini ai combattenti per la Libertà delle brigate partigiane i fascisti ci riprovano con i "morti politici" del secondo dopoguerra. Due di loro stanno organizzando un convegno "pacificazionista" per la fine di novembre a cui anche alcuni esponenti del centrosinistra parrebbe abbiano improvvidamente dato la loro adesione. Siccome questi personaggi vorrebbero gettare nella metaforica fossa comune anche Claudio Varalli e Giannino Zibecchi, l'Associazione Per Non Dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi - tra i cui aderenti, alcuni anche iscritti alla sezione ANPI "E.Curiel" - ha ritenuto necessario prendere una posizione pubblica in merito.

Abbiamo saputo dell’iniziativa di due fascisti, chiamata “Urla nel silenzio”, che si propongono di chiamare a raccolta parenti e genitori di vittime della violenza politica del secondo dopoguerra, sia di destra sia di sinistra, per abbattere almeno fra i morti qualsiasi distinzione. Abbiamo deciso di dare una risposta pubblica, chiara e dal significato inequivocabile. Ecco di seguito la “lettera ideale” che la redazione del sito pernondimenticare.com spedisce a tutti i parenti delle vittime chiamati in causa da questa improvvida e subdola proposta.
La indirizza cumulativamente a un “fratello”, termine che, per l’occasione, racchiude in sé tutti i gradi della parentela e forse anche qualcosa di più. associazione Per Non Dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi. www.pernondimenticare.com

.....
Caro ..fratello …di una vittima della lotta politica nel secondo dopoguerra, ti scrivo questa lettera perché ho saputo che sei stato invitato alla manifestazione “Urla nel silenzio” organizzata da Marco Falvella e Giampaolo Mattei. Ho letto il prospetto di questa iniziativa che avrebbe lo scopo di creare un fronte comune di famigliari dolenti che ricordano i propri cari morti in una fase complicata della storia del nostro Paese (iniziata secondo noi nel 1922 con l’ascesa dei fascisti) che sembra attuale, attualissima anche ora.
“La prima vera occasione di confronto che vuole parlare alla destra e alla sinistra….le vittime non hanno colore….”, scrivono i due ideatori di questa iniziativa, ed è giusto che vengano ricordate insieme, mescolate nel sangue comune che hanno versato. Dunque superiamo le barriere della sinistra e della destra e uniamoci per ricordare uniti i nostri cari che si sono scannati chi da una parte della barricata chi dall’altra. Per puro caso i due promotori sono fascisti. Gente che ha un bisogno estremo di legittimazione formale. Sostanziale no, tanto è vero che chiamano “imbecille” chi non è d’accordo con loro e “auspicano di recuperare la forza di una idealità che neghi e superi la società vuota ed edonistica e che andrà utilizzata per dare futuro alla comunità cui si appartiene” (firmato, Goebbels?).
Ma non voglio fare dietrologia e mi fermo alla prima affermazione per negarla: i morti non sono tutti uguali. Soprattutto i morti per motivi politici. La lunga stagione che ci ha visti protagonisti se non altro ha stabilito con una qualche certezza che alcuni lottavano per ideali elevati, spinti da generoso altruismo e senso sociale, gli altri si organizzavano per trame abiette, per mantenere le cose come stavano (e stanno), per impedire il progresso sociale, l’emancipazione dei più svantaggiati, distruggere la democrazia, la Costituzione nata dalla Resistenza. E lo hanno fatto con le stragi, gli omicidi, le coltellate, le rivoltellate, con l’appoggio della polizia, dei servizi segreti e la copertura di parte delle istituzioni (magistrati, prefetti, questori ecc). Alcuni di noi sono stati vilmente accoltellati a morte dai fascisti, massacrati dai camion dei carabinieri o della polizia, raggiunti da proiettili sparati per uccidere.
Questo se non prendiamo in considerazione il fatto che l’Italia è stata per 20 anni, dal ‘24 al ’44, in balia di questo odioso regime che fin dall’inizio ha avuto la violenza come metodo di persuasione, che ha ucciso parlamentari e oppositori, in Italia e all’estero, che ha portato morte nelle terre che ha invaso. Dopo l’8 settembre poi i fascisti sono stati i sanguinari lacché delle truppe nemiche e ben lungi dal combattere si sono limitati a indicare agli aguzzini chi dovesse essere deportato, ucciso, torturato. Non basta, nel dopoguerra le stragi, da Portella della Ginestra a piazza Fontana, piazza della Loggia, dall’Italicus alla stazione di Bologna hanno fatto gridare per la disperazione i cuori dei nostri fratelli, amici, concittadini. E gli autori sono stati sempre loro: i fascisti e i loro alleati. Credi che sia un caso se propongono di mescolare solo i morti per aggressione individuale? Ti rispondo io, é un tentativo vergognoso, ma non un caso. Se metti insieme gli aggrediti di destra e di sinistra o centro sinistra compili un elenco nel quale i loro sono minoranza ma almeno hanno una certa consistenza. Se inserisci in questa lista anche i cittadini inermi e innocenti vittime delle loro stragi potrai constatare che fra le due liste la differenza diviene enorme, incolmabile. Eppure anche tutti questi sono morti per causa loro, per mano dei fascisti. Ma i morti non hanno colore, dicono i due fascisti proponenti le fosse comuni. E invece ce l’hanno il colore! Ed è per questo che sono morti. Ma quello che mi preme chiarire é un’altra questione. Ognuno di noi vive una vita nella quale esprime se stesso, ciò che è, ciò che vorrebbe essere, gli affetti, l’amore, gli amici, tutti coloro che sceglie come rapporti sociali al di fuori della nicchia famigliare, insomma, la propria visione del mondo. Quando uno dei nostri cari muore noi ci premuriamo di ricordarlo con queste sue caratteristiche. La morte non è l’indistinto nel quale annegare le differenze, anzi, “a Giorgio piaceva tanto andare alla partita, Claudio voleva un mondo migliore, Giannino detestava i fascisti, Alberto voleva stare in pace con gli amici in una società giusta, Gaetano desiderava che la ferocia scomparisse dal mondo, amava i genitori, comprava l’Unità.…” e così via. Ognuno dei nostri morti lo ricordiamo come ci appariva, per la sua caratteristica eminente. E per i famigliari queste caratteristiche sono ancora più importanti, ma dopo la morte del loro caro scoprono anche tante cose, tante amicizie dei loro figli e fratelli. Chi mai di noi, a parte Lela, conosceva la mamma di Claudio? E improvvisamente una brava mamma alla quale un fascista ha ammazzato un figlio scopre che questo figlio aveva centinaia di migliaia di amici, di compagni, di gente che gli voleva bene anche se magari non lo conosceva, e che per questo il giorno dopo la sua morte ha sfidato gli assassini fascisti e i loro protettori in divisa grigia per ricordarlo, per gridare il proprio dolore e la rabbia per un delitto che resterà impunito. E magari muore anche qualcun altro, lì, mentre lo ricordava. Questo è ciò che significa ricordare. Far rivivere chi scompare unendo i ricordi. A questo aggiungiamo che i morti che noi ricordiamo hanno una caratteristica in comune, una “essenza” che non può essere negata: erano antifascisti, democratici, socialisti, comunisti. La cosa che li caratterizza e li unisce è questa. Perché dovremmo dimenticarla? Perché mai dunque i morti non hanno colore? Il colore ce l’hanno eccome, è lo stesso che avevano in vita. Ognuno di noi é la propria storia e non si capisce per quale disegno perverso dovremmo rinnegare la storia dei nostri cari, morti per un ideale, il loro ideale. Morti non in un incidente sull’autostrada, morti perché erano qualcosa, militanti antifascisti, democratici, socialisti o comunisti. Il giorno per ricordare “tutti i morti”, anche quelli deceduti per un’appendicite, c’è già, è il due novembre! Quale atroce beffa sarebbe per loro, per i ragazzi che sono stati uccisi, assassinati, sfracellati sull’asfalto finire in una fossa comune con i loro aguzzini, vedere i loro cari, gli amici, i parenti che con ributtante cinismo buttano a mare il loro ricordo, la loro essenza, la loro vita. Credimi ..fratello…, sarebbe come ucciderli una seconda volta. Da qui nasce il mio rifiuto totale di una iniziativa becera e priva di senso che rientra nel tentativo di parificare i Partigiani che lottavano per la liberazione del Paese ai lacché degli invasori, gentaglia assassina che voleva che il nostro popolo rimanesse schiavo in eterno. Di mettere sullo stesso piano i giovani (della Nuova Resistenza) che lottavano per un ideale di solidarietà e giustizia con la teppa che li ammazzava. E poiché anche il male comporta i suoi rischi, a volte finivano ammazzati anche loro. Era una battaglia fra una maggioranza in sintonia con il Paese che voleva giustizia e libertà e gruppi di teppisti al servizio dei reazionari che tramavano nell’ombra e uccidevano proditoriamente tutti, militanti e gente comune. Naturalmente tu, ..fratello.. sei libero di decidere come preferisci in un senso o nell’altro. Ma prima di farlo prova ad avviare un dialogo con tuo fratello, quel dialogo che non hai potuto avere mentre era in vita perché un fascista gli ha sparato in testa, e nel corso di questo dialogo immaginario chiedi a lui, e guardati in fondo al cuore. Un abbraccio, la redazione del sito pernondimenticare.com

05 novembre 2008

il razzismo è un cancro dell'umanità

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ARCI METROMONDO
Via Ettore Ponti, 40 - 20143 Milano - tel./fax 0289159168
metromondo@tin.it www.metromondo.it

IN COLLABORAZIONE CON ANPI BARONA
http://anpibarona.blogspot.com/

organizza un
INCONTRO PUBBLICO DI RIFLESSIONE
GIOVEDI 13 NOVEMBRE 2008 –
Ore 21.00
a Metromondo: Via Ettore Ponti, 40 Milano.
sul tema:

"Il razzismo è un cancro dell'umanità"
ESPERIENZE DIRETTE DI VITA A CONFRONTO...

Partecipano:
· HADIARA GUIEBRE, sorella di Abdoul, il giovane di origine del Burkina Faso ucciso a Milano;
· PAOLA DELL’ERBA, artista-cantante, argentina;
· DIJANA PAVLOVIC, attrice-mediatrice culturale, serba, dell’Associazione Opera Nomadi di Milano.
Conduce: PAP KOUMA, scrittore senegalese.
L’incontro sarà preceduto dalla proiezione di un breve documentario a tema, a cura del collettivo Cineforum di Metromondo.

Chi l'ha visti..? i fascisti.


Di Tania Passa - Articolo 21. http://www.articolo21.info/

..."Chi vi scrive è nipote di due partigiani, torturati ferocemente a via Tasso e Regina Coeli, dal regime fascista di Benito Mussolini, non avevano ucciso nessuno( come racconta dei partigiani Pansa) , ma solo espresso idee diverse.
Oggi 4 novembre 2008 Marcello Dell’Utri dichiara in merito ad alcuni diari del ventennio, riferendosi a Benito Mussolini: “viene fuori l'immagine di un uomo di valore, dal punto di vista sia umano che culturale. Mussolini cita spesso le classi deboli e piu' bisognose. Molti provvedimenti in loro favore e diverse leggi sociali, come quelle che disciplinano la previdenza contro gli infortuni e la nascita dell'Inps e dell'Inail, risalgono proprio al famigerato Ventennio. Che dire poi delle colonie? L'Italia, essendo un Paese che occupa tutto lo spazio del Mediterraneo, non poteva restare fuori dalla politica di espansione delle potenze occidentali “
Non servono commenti , ma basta rilevare che dell’Utri è più a destra di Storace , soprattutto se le sue dichiarazioni avvengono nella settimana in cui si sono appena verificati episodi che hanno visto l’estrema destra protagonista di violenti attacchi agli studenti a Piazza Navona, documentati per fortuna e quindi inconfutabili da chicchessia.
Nella nottata appena trascorsa, gli ultrà di estrema destra per contestare la messa in onda, ieri sera su Rai3al programma Chi l’ha visto, dei filmati che mostravano l'aggressione di mercoledì a Piazza Navona contro il decreto Gelmini, hanno attaccato la sede rai di via Teulada, dove si trovano gli studi televisivi anche di Chi l'ha visto .
Sono fuggiti prima che arrivasse la Polizia, ma questa mattina sono arrivate telefonate di rivendicazione nella redazione del programma con minacce a nome di Forza Nuova “Per i volti di quegli aggressori del Blocco Studentesco mostrati durante la trasmissione, gli estremisti hanno promesso ai redattori altri 'gesti di intimidazione': "Vi abbiamo identificato a voi ed ai vostri familiari"..
Questo è il valore di cui Parla Dell’Utri?
E’ a loro che si rivolge?
No perché si potrebbe considerare un “ incoraggiamento” la sua affermazione su Mussolini di oggi, ma speriamo tanto che non sia così.
A Federica Sciarelli e tutta la redazione va tutta la stima , la solidarietà e vicinanza di Articolo21,
Ragazzi siamo con voi."...


Solidarietà e stima a tutta la Redazione di "Chi l'ha visto" anche da parte della sezione ANPI Barona.
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