28 gennaio 2009

IPR/ANPI zona 6/Provincia di Milano


Merizzo di Villafranca in Lunigiana.


27 GENNAIO


Voghera - Jacopo Dentici

Erano circa un centinaio gli studenti della sezione classica e socio-psicopedagica del Liceo Galilei che questa mattina (27 gennaio 2009) hanno partecipato, per scelta individuale, all'iniziativa per la Giornata della Memoria proposta dai ragazzi del Collettivo Dentici e approvata dal Comitato Studentesco.
Gli studenti si sono ritrovati al piano terra dell'Istituto, davanti alla parete su cui sono affisse la biografia e le testimonianze riguardanti Jacopo Dentici, lo studente del Liceo Grattoni arrestato per la sua attività di antifascista e resistente, poi deportato e morto nel campo di Gusen. In un'atmosfera di grande silenzio e attenzione, sono stati letti passi di Piero Caleffi, Elie Wiesel, Enzensberger, alternati all'esecuzione di musiche e canti: il canto dei deportati, la ninna nanna yiddish Oyfn Pripetshik e in, chiusura, l'inno della Resistenza dei ghetti di Varsavia e Vilna, "Zog Nit Kain Mol" (Non dire mai).
La mezz'ora dedicata alla memoria di tutte le vittime della Shoah e in ricordo di Jacopo Dentici si chiusa con un lungo, sentito, applauso.
Non ci sono stati interventi da parte dei docenti, né della dirigente, che durante la commemorazione era presente nella sede di Via Don Minzoni.

I ragazzi e le ragazze del Collettivo Studentesco Jacopo Dentici - ANPI Voghera

23 gennaio 2009

22 gennaio 2009

Giornata della Memoria - Comitato Antifascista




la CONTA due.


La CONTA uno.


Conchetta. Archivio Primo Moroni

Riceviamo e immediatamente portiamo alla vostra conoscenza:
L'ANPI sezione Barona, esprime rammarico, disappunto e perplessità per questa operazione di "polizia"
Solidarietà ed adesione ai compagni del Conchetta e dell'Archivio Primo Moroni.

Stamattina, il comune di Milano, con l'ausilio della polizia di Stato, ha compiuto un nuovo passo verso "la normalità" e la "legalità".
Alle 7 del mattino hanno sgomberato lo storico centro sociale Conchetta, che contiene, tra l'altro, la biblioteca di Primo Moroni.
E' un ulteriore passo verso la città senza anima, disgregata e tutta nelle mani del commercio e del mercato, in cui sono solo tollerate quelle attività che producono profitto e che, preferibilmente, siamo standardizzate, acquiscienti verso l'ordine costituito, silenziose e profittevoli.
Fa niente se Milano è una delle città con la maggior concentrazione mafiosa, fa niente se Milano è la città dei consulenti d'oro, pagati fino a 400.000 Euro all'anno per dare consigli al sindaco moratti. Per De Corato e il Comune di Milano, il problema è Conchetta. Ma non solo. Anche Pergola e Torricelli. Che in queste settimane sono "in chiusura".
L'ultimo colpo andrà al Leoncavallo, sotto sgombero da un anno e sempre a rischio "colpo di Polizia".
Milano ha bisogno di quei luoghi, non solo luoghi storici, ma anche spazi di aggregazione e di produzione culturale, per tutti coloro che non si accontantano della milano da bere, della milano bene, della Milano alla cocaina, o della Milano "produttiva".
Luca Gibillini

Quanto accaduto stamattina in via Conchetta è di una gravità inaudita e sintomo del veloce degrado civile e morale che sta investendo la nostra città. Stamattina la forza pubblica è stata messa al servizio non della legge e dell'ordine pubblico, bensì degli interessi di una parte politica e soprattutto di quelli personali dell'On. De Corato.
Le forze di polizia hanno blindato militarmente intere vie per sgomberare lo storico centro sociale Cox 18, senza alcun preavviso e senza autorizzazione del magistratura, nonostante sulla vicenda sia in corso una causa civile, ma unicamente in base ai desiderata del Comune di Milano. Talmente dubbia era la legittimità dell'intervento che alla fine la situazione è stata "congelata", cioè le chiavi tornano sì in mano al Comune, ma nulla di quanto è dentro il centro sociale verrà toccato e portato via, in attesa che il giudice decida.
Capiamo senz'altro che l'On. De Corato non si accontenti più di fare soltanto il parlamentare e il vicesindaco, ma che voglia essere anche il candidato del Pdl alle prossime elezioni provinciali, al posto di Podestà. E conosciamo purtroppo bene anche la sua visione politica e amministrativa, ridotta a una sorta di guerra permanente contro tutta quella parte di città che lui ritiene politicamente, culturalmente o socialmente sua nemica.
Ma arrivare, come ora, al punto che i responsabili dell'ordine pubblico a Milano mettano al servizio degli interessi politici e personali di De Corato le forze dell'ordine ci pare indecente, inaccettabile e irresponsabile.
E così, mentre non si lesinano mezzi e uomini per sgomberare un centro sociale che non dà fastidio a nessuno e che ospita una libreria e gli archivi di Primo Moroni, facendolo per giunta mentre è in corso un processo, regna invece la più totale indifferenza nei confronti di luoghi di delinquenza politica, come "Cuore Nero", che guarda a caso godono della tolleranza di De Corato e del suo partito.
Tale spudorato uso della forza pubblica per assecondare interessi politici di parte è forse il segno più tangibile della situazione fosca che si sta creando a Milano. E riteniamo che sia giunto il momento che in città, almeno da parte chi non vuole rassegnarsi o scappare altrove, si apra una riflessione molto seria su come iniziare a contrastare con intelligenza, determinazione ed efficacia questo sempre più disinvolto scippo della nostra libertà e dei nostri diritti.
www.lucianomuhlbauer.it

17 gennaio 2009

Ciascuno faccia qualcosa.!

A.N.P.I. A S S O C I A Z I O N E. N A Z I O N A L E. P A R T I G I A N I. D ’ I T A L I A
Comitato Nazionale.

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Mettere subito fine alla guerra
Il Conflitto medio-orientale si fa sempre più drammatico. L’ANPI, in coerenza con le sue sistematiche prese di posizione, chiede vigorosamente che si metta fine alla violenza da ambo le parti, che cessi il fuoco, che si giunga subito ad una tregua e quindi ad un accordo di pace che riconosca finalmente il diritto del popolo palestinese alla propria sovranità e allo Stato di Israele alla propria sicurezza. Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta? La guerra deve essere fermata ora. Non c’è più tempo per la vecchia politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti. E’ venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell’Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente. Senza dimenticare il resto del mondo. Giovani, donne, uomini, gruppi, associazioni, sindacati, enti locali, media, scuole, parrocchie, chiese, forze politiche: “ciascuno faccia qualcosa!”

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Monumento ai Deportati Parco Nord


14 gennaio 2009

LEONCAVALLO giornata della memoria

SUONI DELLA MEMORIA 2009
Milano, Leoncavallo SPA
Via Watteau 5

24 gennaio (dalle 18,30)
Tete de Bois
Marco Rovelli Libertaria
Andrea Labanca
Bebo Storti “Mai morti”

25 gennaio (dalle 18,30)
Daniele Biacchessi e Michele Fusiello “Punto Zero, frammenti di underground americano”
Gaetano Liguori accompagna Gianni Biondillo e Giulio Cavalli
Daniele Biacchessi, Marino e Sandro Severini dei Gang “Il paese della vergogna”
Marco Rovelli
Ulderico Pesce

07 gennaio 2009

Non possiamo dimenticare...


A.N.P.I. A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A
COMITATO NAZIONALE

Un “Ordine del Tricolore” che disordina la storia e le radici della Repubblica
Col disegno di legge n. 1360 la maggioranza parlamentare pretende di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò con un istituendo Ordine del Tricolore. La relazione che accompagna il disegno di legge sostiene infatti “la pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente”. Analoga operazione fu già tentata dalla destra nelle precedenti legislature, ma venne respinta: ora tenta un gravissimo colpo di forza. L’ANPI e tutte le forze politiche, sociali, culturali che si richiamano all’antifascismo e ai valori della Resistenza sanciti nella Costituzione della Repubblica non possono che opporsi al disegno di legge attualmente in discussione nella Commissione Difesa della Camera. Intendiamo denunciare questo ennesimo tentativo di sovvertire la nostra storia e le radici stesse della nostra Repubblica in una conferenza pubblica che si terrà a Roma martedì 13 gennaio, alle ore 16, alla Camera dei Deputati - Sala del Cenacolo (Vicolo Valdina, 3/a). Interverranno: Giuliano Vassalli, Claudio Pavone, Marina Sereni, Raimondo Ricci e Armando Cossutta.

Cade la neve.. sulla nostre lapidi.. sulle teste canute dei nostri Partigiani... un fiocco di neve scende sul cuore di tutti noi... non possiamo dimenticare, non possiamo far coprire per sempre la nostra idea di Libertà, Antifascismo, Resistenza...
Vi trascriviamo un breve stralcio del discorso di Don Gianfranco Bottoni al campo della Gloria di Milano nel novembre 2007.
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...."La casa è di tutti se nessuno se ne appropria, come invece aveva fatto il fascismo e ancora potrebbe fare sotto mutate spoglie. Ma, in una società pluralista, la casa non sarebbe più di tutti neppure qualora, per tentare di risolvere problemi ancora aperti dell’unità nazionale o per guarire ferite non sanate nel nostro paese, si cadesse nella tentazione di sostituire alla “pietas” civile, che deve distinguere tra morti e morti, quella specifica di una fede particolare. Di nessuna fede. Lo dico pensando alla stessa mia fede di cristiano. Certamente in nome di questa posso essere spinto a considerare i morti tutti uguali davanti a Dio e a metterli, nella mia coscienza interiore e personale, gli uni accanto agli altri. Ma questo non mi sottrae dal senso della cittadinanza che condivido con più e diverse sensibilità nella “comune” città terrena, nella quale e per la quale non metterò mai sullo stesso piano né troverei accettabile l’idea di seppellire o di onorare gli uni accanto agli altri i caduti sugli opposti fronti della guerra di liberazione nazionale. Che gli uni e non gli altri siano sepolti e onorati in questo Campo della Gloria non è conseguenza delle ragioni di forza di cui disponevano i vincitori sui vinti. È invece la civica “pietas” ad esigerlo, perché la città libera e democratica ha tra i suoi padri soltanto coloro che hanno scelto di combattere per liberarla e restituirla alla sovranità popolare. Né qui né in altro luogo della nostra città, medaglia d’oro della Resistenza, il pur apprezzabile desiderio di promuovere la riconciliazione nazionale dovrà portarci a mettere tutti i morti sullo stesso piano, cadendo in una sorta di “relativismo della memoria”."...

03 gennaio 2009

Assemblea Annuale ANPI Barona

A tutti gli iscritti.
A tutti i partiti, organismi, sindacati, circoli e associazioni Zona 6 Milano.

INVITO ALL’ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI ISCRITTI ALLA SEZIONE ANPI Barona
DOMENICA 18 GENNAIO 2009 ORE 09.30
Presso la COOP. BARONA – E. SATTA – Via MODICA 8 - MILANO

L’assemblea degli iscritti come da statuto costituisce un momento importante non solo per un bilancio ed un giudizio sulle iniziative svolte nel corso dell’anno passato, ma soprattutto per una riflessione sull’ attualità politica nazionale e della nostra zona, e sulle conseguenti iniziative della nostra associazione da sempre “ente morale”.

Programma dei lavori:
Saluti ed Apertura assemblea
nomina del presidente dell’assemblea
relazione del presidente della sez. Ivano Tajetti
relazione e approvazione di Bilancio
discussione sulle iniziative 2008, sviluppi e progetti.
proposte ed iniziative 2009, “una nuova stagione dell’ANPI”
saluti e interventi convenuti
consegna attestati 2008
elezione rappresentanti conferenza organizzativa Provinciale
elezione nuovo comitato Direttivo
conclusioni del rappresentante dell’ANPI provinciale

Certi di poter contare sulla tua presenza, visto l’importanza delle tematiche. Siamo convinti che la nostra sezione da sempre all’avanguardia nei cambiamenti societari e organizzativi sia pronta a porsi in prima fila, nella difesa dei valori della Resistenza; la salvaguardia dei principi sanciti nella Costituzione della Repubblica; e la vigilanza continua contro ogni forma di razzismo, di emarginazione e fascismo. Garantendo la reale efficienza e il funzionamento democratico strutturale associativo con la coerenza e l’impegno politico di tutti noi.

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