30 novembre 2021

Loggia dei Mercanti. Milano. - Vandalismo è sintomo della deriva culturale.

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/11/29/news/loggia_mercanti_partigiani_milano_vandalismo_antifascismo-










La Loggia dei Mercanti, un piccolo gioiello architettonico di Milano, dovrebbe essere uno dei luoghi storico-culturali più vivi della città. Custodisce tra le sue volte i nomi di chi ha lottato per la Libertà. Nomi che sempre più vengono dimenticati quando non ignorati.
Questo atto di vandalismo è sintomo della deriva culturale e civile della società. Un atto sicuramente da condannare e che crea un profondo dispiacere in noi tutti.
La vera difesa contro il vandalismo e l'ignoranza è la cultura, la Storia, il rendere vivo un luogo.
Noi questa estate ci abbiamo provato, con un tour storico in cui raccontavamo le vicende e le vite che si sono svolte tra l'Hotel Regina, la sede della Legione Muti e la Loggia. Bisognerebbe portare tutte le scuole di Milano e Provincia, di ogni grado scolastico, a scoprire e rispettare la storia della Resistenza milanese così agli atti di vandalismo si sostituirebbero omaggi, rispetto e trasmissione di ideali.
I monumenti vanno tutelati, esistono per passare un messaggio alle generazioni future ma se noi gli prestiamo la nostra voce, indubbiamente, le loro parole hanno più forza! - Sezione ANPI Barona Milano.

11 novembre 2021

ANPI di Valle Brembana - Cornalba.


 

Un calcio alla guerra - La recensione di Andrea Riscassi.


https://www.andreariscassi.com/2021/11/11/un-calcio-alla-guerra/

È un libro che mi è stato dato alla pastasciutta antifascistadell’Anpi Barona ma la cui lettura ho rinviato, preso come ero dal libro di Fra. Ma ora che ho trovato il tempo per finirlo lo recensisco subito perché mi è piaciuto assai. “Un calcio alla guerra” di Davide Grassi Mauro Raimondi (Milieu editore) rientra in quel filone di saggistica lanciato poco più di un lustro fa da Matteo Mariani con “Dallo scudetto ad Auschwitz: storia di Arpad Weisz”, capace di raccontare una storia che altrimenti sarebbe stata dimenticata. E di spingere altri a cercare negli armadi della vergogna per portare alla luce episodi a cavallo di storia e guerra. 

Il volume di Raimondi e Grassi va proprio a raccontare una vicenda di cui credo nessuno abbia mai sentito parlare: quello del rastrellamento di persone da spedire nei campi di lavoro in Germania, in occasione di un’amichevole tra Milan e Juventus il 2 luglio 1944. Una partita (stravinta dai torinesi) giocata all’Arena di Milano e forse organizzata proprio con l’intento di avvicinare più gente possibile. O magari semplicemente un match organizzato per far vedere che la vita continuava malgrado la guerra, con gli occupanti che approfittano della situazione. Impossibile verificarlo. Ma interessante verificare come il calcio fosse, oggi come allora, un collante per il nostro paese. 

Il volume ha anche capitoli su calciatori impegnati nella resistenza e su sportivi che hanno combattuto le due guerre mondiali o finiti nei campi di sterminio, con curiosità che anche ai calciofili più accaniti possono essere sfuggite. 

Insomma un volume che intreccia storia e sport ma che rappresenta anche un impegno civile: quello di non dimenticare. 

Il volume verrà presentato (anche da chi scriveil 18 novembre alle 18.30 nell’ambito di Milano Book City, presso lo Spazio Seicentro Milano, Piazza Enrico Berlinguer, Via Savona 99.

Vi aspetto... Ad maiora.   -  Andrea Riscassi.  

08 novembre 2021

Comunicazione ai soci...

Si è svolto domenica 7 novembre 2021 il 17º Congresso ANPI della sezione Barona. 
Felici di aver aperto i lavori congressuali con il saluto di una giovanissima Beatrice Colombo per Friday for Future Milano, seguito dagli altri graditi interventi di Rifondazione comunista, Partito Democratico, Circolo Metromondo, Associazione Italia Cuba, Un ringraziamento particolare va a Santo Minniti che come Presidente del Municipio 6 Milano, ci ha portato il saluto dell’Istituzione di zona. 
Dopo la lettura della relazione dell'attività della sezione negli ultimi anni, si è votato il documento congressuale dell'ANPI nazionale e gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati dagli iscritti. 
Poi dopo un ampia e partecipata discussione con i numerosi interventi degli iscritti alla Sezione, conclusosi con la relazione di Primo Minelli Rappresentante ufficiale dell’ANPI Provinciale Milano, è stato votato il nuovo Direttivo, i revisori dei conti e la delegazione per il congresso Provinciale. 
Il nuovo Direttivo di sezione, su proposta del Presidente uscente Ivano Taietti, ha nominato Presidente di Sezione Stefania Cappelletti.
È stata eletta Presidentessa onoraria Vera Vincenzi.
Io sono profondamente emozionata per il ruolo che mi è stato affidato. Portare avanti la memoria e i valori della Resistenza è per me uno degli aspetti più importanti della mia vita, uno studio che ho iniziato fin da bambina. La nostra sezione ha una storia partigiana importante, con uomini valorosi che hanno dimostrato un coraggio incredibile in quei duri giorni di lotta, e donne che hanno dato prova di un senso di sacrificio eroico, come Bianca Satta, la cui storia mi ha commossa fin nel profondo. 
Il progetto del QR Code mi ha dato modo di conoscerli ancora meglio, di sentirli vicini e sempre più d'esempio. 
Il mio rimpianto è non aver conosciuto personalmente i partigiani che erano rimasti in zona. Li avrei assillati con mille domande e chiesto consigli. 
Abbiamo di fronte un periodo che richiede impegno, coraggio e passione, ma NOI (un NOI che mi ha sempre fatto pensare a casa, a condivisione, affetto e unità di visione) saremo sempre in prima linea seguendo le parole del Presidente Emerito Carlo Smuraglia "schiena dritta, sguardo verso le stelle, con dignità e speranza”!

Stefania Cappelletti. Presidente Sezione ANPI Barona Milano.



Stefania Cappelletti Presidente ANPI Barona Milano.

Il mio abbraccio più forte, sentito, sincero ed affettuoso a Stefania, neo eletta Presidente di Sezione al 17° Congresso ANPI Barona Milano. Prima Donna eletta Presidente di Sezione nella lunga storia dell’ANPI Barona. Una bellissima e lunga storia, in 75 anni di vita di Sezione il quinto Presidente eletto, Dopo tre Partigiani, e dopo il primo Presidente non Partigiano, oggi la prima Donna. Sono emozionato e felice, ma nel contempo concedetemelo anche pieno di ricordi del passato, la Sezione è sempre stata (praticamente dalla mia nascita) una seconda casa, ANPI da sempre una famiglia, ed ora il futuro di certo magnifico, stupendo e sempre in crescita è in mano a Stefania, e mai scelta fu migliore. Ed io? Di certo se i prossimi congressi lo confermeranno, continuerò a sognare, elaborare, costruire, ANPI è la mia radice, lo devo alla mia famiglia, al mio essere, ai tanti Partigiani e Partigiane che ho conosciuto (oggi per la prima volta al Congresso non ce ne era più neanche uno/una, e solo a scriverlo mi viene da piangere), lo devo a questa Sezione che mi ha visto frequentarla, conoscerla, sin da quando avevo i pantaloni corti, la mia zona, il mio quartiere, le mie strade e piazze, la mia gente, la mia Sezione… 13 anni di Presidenza sono volati, avrò fatto bene? Avrò lasciato un segno nella vita di questa gloriosa e storica Sezione Milanese? Avrò indicato percorsi e visioni? Di certo ho “lavorato” tanto tra gioie e purtroppo anche dolori, ho riso tanto, ma ho anche tanto pianto… ogni giorno era e lo sarà ancora un giorno anche per l’ANPI, ci ho messo dentro sempre tanto di me, praticamente dal duemila uno, quando dal ritorno dal G8 di Genova, mio Padre mi disse “bene, ora basta sogni giovanili, dedicati alla tua vecchia casa, ANPI e noi Partigiani ne abbiamo bisogno”, quanti insegnamenti, quanta “scuola” ed io d’allora e per sempre ci sarò, per Stefania, per la mia famiglia, i miei Partigiani e Partigiane, per la mia gente, Compagne e Compagni, amici e amiche… ci sarò sempre, di cuore e di nervi, di vento e di roccia, finche potrò… La mia strada è ancora in salita, “scarpe rotte eppure bisogna andare” ma anche questa è fatta, e come ho detto oggi; fianco a fianco con il ostro grande NOI. Grazie Stefania, ti attende un “lavoro” non facile, tu sai perfettamente che nel bene o nel male, ANPI Barona e da sempre osservata speciale, spesso avanguardia, spesso “rompiscatole” ma siamo sempre stati dei gran lavoratori, ribelli si, ma sempre prima il fare e poi il dire, la fatica non ci spaventa, ed io so che continuerai nel solco stupendo della Resistenza e della Costituzione, le nostre preziose eredità.
Allora davvero grazie a tutti, Grazie a Stefania, al nuovo direttivo a tutta la Sezione, andiamo avanti. sempre NOI. Coraggio ANPI.
Ivano Taietti. 7 novembre 2021.



05 novembre 2021

La Storia siamo NOI... Ricordando Nori.

Sabato 6 novembre ore 15,30 al Cimitero Monumentale di Milano, davanti alla tomba di Nori e Giovanni, ANPI Barona Milano, un fiore, un bacio... Bella Ciao Nori. 

"La Storia siamo NOI" Periodico della sezione ANPI Barona Milano a cura di Stefania Cappelletti (no copia incolla, tutte le fonti vengono citate). Ricordando Nori.

Il 6 novembre 2011, dopo averla sfiorata più volte, la morte si portò via Onorina Brambilla Pesce, per tutti Nori, "Sandra", la partigiana.
Sono passati 10 anni, volati nell'incedere veloce degli eventi della Storia ma Nori non è mai stata dimenticata.
Riassumere la sua vita in breve è difficile perché è ricca di eventi.
Un carattere forte e coraggioso e un'educazione familiare antifascista portano Nori a partecipare subito alle prime azioni di lotta negli scioperi del marzo 1943.
Entra nei GDD e desidera lottare in montagna in una brigata. Ma qui, a Milano, si deve ricostituire la 3ª Gap e una ragazza così coraggiosa e attiva è perfetta per assistere il nuovo comandante della Brigata: "Visone", Giovanni Pesce. Purtroppo Nori cadde in una imboscata organizzata da un infiltrato: viene portata a Monza, torturata dai nazisti, tenuta due mesi in isolamento e poi mandata nel campo di transito di Bolzano: numero di matricola 6087.
Nemmeno la fame, il freddo e le botte della terribile "Tigre", la guardia del blocco femminile, piegano Nori che proprio qui riceve la sua prima tessera del PCI.
Il 30 aprile 1945 i nazisti abbandonano Bolzano e liberano i prigionieri. Nori con altri prigionieri si incammina subito verso Milano è solo quando arriva a Lovere decide di prendere un trasporto per raggiungere casa dove arriverà il 7 maggio.Il 14 luglio 1945 si sposa con Giovanni Pesce. Bisogna ricostruire il paese, ancora battaglie su battaglie non più in clandestinità ma sempre in prima linea: Nori lavora alla Camera del lavoro di Milano; aroma nella segreteria di Pietro Secchia; è ancora la dirigenza nazionale della Fiom-CGIL; la presidenza della commissione femminile dell'ANPI; la presidenza dell' ANED; il PCI; gli incontri nelle scuole... Senza retorica ma con la certezza di aver agito nel modo giusto per la libertà di tutti.
"Quello fu il periodo più bello della nostra vita, e non solo perché eravamo giovani, ma perché fu il più onesto, il più pulito e soprattutto perché avevamo un obiettivo" (da "Il pane bianco")






Patrimonio Storico - Artistico di ANPI Provinciale Milano


 

Lea Garofalo...Piazza Prealpi un'altra storia da raccontare


 

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