31 dicembre 2021

Un felice anno nuovo...

Augurando a tutte le Compagne a tutti i Compagni un felice anno nuovo, vi salutiamo con le parole di un Partigiano, uno dei tanti, delle tante che ci regalarono la loro vita per la Libertà. (Da Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana.
Roberto Ricotti
Di anni 22 - meccanico - nato a Milano il 7 giugno 1924 -. Nel settembre 1943 fugge dal campo di concentramento di Bolzano e si porta a Milano dove si dedica all'organizzazione militare dei giovani del proprio rione - nell'agosto 1944 è commissario politico della 124^ Brigata Garibaldi SAP, responsabile del 5° Settore del Fronte della Gioventù -. Arrestato il 20 dicembre 1944 nella propria abitazione di Milano adibita a sede del Comando del Fronte della Gioventù - tradotto nella sede dell'OVRA in Via Fiamma, indi alle carceri San Vittore - più volte seviziato -. Processato il 12 gennaio 1945, dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato per appartenenza a bande armate -. Fucilato il 14 gennaio 1945 al campo sportivo Giurati di Milano, con Roberto Giardino ed altri sette partigiani -. Proposto per la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
S. Vittore 13.1.'45
"A te mio dolce amore caro io auguro pace e felicità. Addio amore..."
"Tu che mi hai dato le uniche ore di felicità della mia povera vita...! a te io dono gli ultimi miei battiti d'amore... Addio Livia, tuo in eterno..."
14.1.'45
"Parenti cari consolatevi, muoio per una grande idea di giustizia... Il Comunismo!! Coraggio addio!"
"Lascio a tutti i compagni, la mia fede, il mio entusiasmo, il mio incitamento. Roberto Ricotti"




27 dicembre 2021

Grazie... Operazione "Scarpe rotte"

ANPI Barona ringrazia per tutte le donazioni ricevute per l'iniziativa "Scarpe rotte eppur bisogna andar".
Abbiamo potuto essere d'aiuto a diverse persone, spesso non viste quando non addirittura allontanate e cacciate.
L'inverno è ancora lungo e il nostro obiettivo è di aiutare ancora il più possibile.
Se nelle strade che percorrete ogni giorno incontrate qualcuno che ha bisogno di un paio di scarpe chiedetegli il numero che indossa. Ce lo comunicate e noi vi daremo le scarpe che potrete consegnargli.
La Resistenza ci ha insegnato che solo unendoci tutti insieme possiamo migliorare la realtà che ci circonda!
Buone feste a tutte e tutti!



ANPI Sezione Poggibonsi...


 

22 dicembre 2021

NOI ANPI.

È una sera di luna piena, ci troviamo in Sezione non siamo in tanti, ma il gelo di Milano un po' spaventa e spesso la giornata ha lasciato segni che solo il sonno può far dimenticare. Riempiamo l’automobile di scarpe, e ci stringiamo in quattro, la radio diffonde Neil Young ma le chiacchiere sovrastano la musica, ci travolge la solita voglia di raccontarci i sogni, i progetti, la “nostra” ANPI che spesso ci fa arrabbiare ma che nel contempo ci riempie di speranza, e come sempre ci si concentra sull’esempio di quelle giovani donne di quei giovani uomini che contro tutti e tutto ci regalarono la Libertà, ed allora nel loro ricordo i cattivi pensieri si trasformano nella Resistenza dell’oggi e del domani. Coraggio ANPI. Milano sta per addormentarsi, poche auto in giro, un tram sbuca dalla nebbia, andiamo a memoria, non c’è un itinerario preciso, “mi ricordo, di aver visto un rifugio di cartoni, un mucchio di coperte, li sotto quel portico, li dentro l’androne di quella banca” e un giro delle periferie dimenticate, degli ultimi tra gli ultimi. M’invento dei nomi che non conosco, un artifizio per avvicinarmi “Ciao Luigi, come va?” “Ma io mi chiamo Abdel…” Sono un poco diffidenti, pensano ad educatori e assistenti sociali, percorsi che conoscono e che per esperienza “sempre porte chiuse”. Le storie sono quasi tutte uguali, lavoro, casa, non ci sono i documenti, i permessi, non ci sono soldi, le file per ottenere qualcosa durano mesi, anni, siamo dei volontari anomali, non ci conoscono, non offriamo te caldo e panini, né vestiti usati, oppure coperte e sacchi a pelo, restano sorpresi quando le chiediamo il numero di scarpe, qualcuno si guarda i piedi e non sanno rispondere. In una via del centro qualche settimana fa, mi ero fermato dal solito “amico” che quasi tutti i giorni mi permetteva di svuotare le tasche di moneta, un tipo particolare che quest’autunno armato di un pezzo di cartone, usato a mo’ di scopettone, tutte le mattine puliva un lungo tratto di marciapiede dalle foglie che gli alti alberi sul lato della strada lasciavano cadere copiosamente, cantava una litania africana a me sconosciuta, lavorava alacremente e sul bordo del marciapiede gigantesche montagne di foglie si formavano scompigliando il piatto panorama di strade percorse frettolosamente tutti i giorni e sempre uguali. L’avevo notato da sempre e da sempre indossava ed indossa tuttora un paio di ciabatte di plastica, tipo quelle da mare, da spiagge agostane, per fortuna aiutavano spesse calze di lana, anche se una con un vistoso buco sul calcagno, una mattina mi fermo un po’ più del solito tra la sua esposizione quotidiana, una scatola di sardine, una bottiglia di latte, un arancia e qualche volta scatole di biscotti, e un bicchiere di plastica su un mattone dove depositare le monete e in cambio ricevere un “grassie signore”. “Che numero di scarpe porti?” una reazione brusca, “No, no, no, niente scarpe, non le voglio, non voglio” ed alla mia insistenza, un alzare di voce, quasi un grido “NO”, “ok, ciao, nessun problema me ne vado non arrabbiarti”. Pensavo poi, ma perché? E mi sono trovato una soluzione mia, forse con le ciabatte ai piedi nell’inverno Milanese, qualche soldo in più nel bicchiere di cartone alla sera si trovava. Ma dalle ciabatte ai piedi del mio “amico” che canta misteriose melodie africane, l’idea dell’operazione “Scarpe rotte eppur bisogna andare” della Sezione ANPI Barona Milano, subito accolta in un entusiasmante e meraviglioso sostegno d’adesione e contributi, in pochi giorni arrivavano in Sezione più di mille euro, che ci permettono di comprare più di cinquanta scarpe invernali e impermeabili in una catena di magazzini sportivi, che non nominerò neanche se mi pagano, anche perché neppure un euro di sconto nonostante le spiegazioni precise e l’affannarsi tra ordini e contrordini, tra modelli e misure. Cosi tra sostegni economici, (grazie ancora, di cuore) si infittiva la rete di chi conosceva qualcuno “si, dorme li, da tanto, ci penso io, chiedo e consegno le scarpe, senza tante cerimonie” una consegna mirata, riservata, tra due amici, uno che ascolta e l’altro che racconta. Poi dopo l’esaurirsi delle consegne programmate, il giro tra le strade di Milano, li davanti ad una vetrina dove brillano le luci festive e i cartellini “350 euro” le scarpe di marca, di moda, “600 euro” la giacca elegante, c’è qualcuno che prova a sopravvivere. In strada non ci sono regole, ci si arrangia, qualcuno osa chiedere di più, “per un amico” e noi si dà, chi siamo noi per fare domande? “Caspita non abbiamo più 42” “Fa niente prendo il 41” “Si dai poi passo ancora e prometto ti porto il 42”. Due occhi neri che sbucano da una collina di coperte multicolore, un filo di fiato condensato, che evidenzia il gelo notturno, un segnale evidente dell’esserci. “Ma lì a fianco c’è un mucchio di cartone e plastica, ma non risponde nessuno, non c’è nessuno?” “ma no, siamo tutte e due qui in “casa” mia, ci si fa compagnia, ci si racconta di case e amori lontani, poi quando arriva il sonno, ognuno torna nel suo appartamento” e giù una risata allegra, fermata solo da qualche colpo di tosse. Poi al mattino prendo il tram, e guardo le capanne nascoste di cartone e plastica, con davanti pane sbriciolato e una dozzina di piccioni che fanno colazione, chissà se il mio “amico” dorme ancora, oppure son proprio i piccioni che con il loro tubare fanno da sveglia. Il giro in auto senza indirizzi precisi, sta terminando, le scarpe nel baule anche, le chiacchiere nell’auto si dilatano, fuori Milano dorme, i semafori sostituiscono il ritmico rosso e poi verde al lampeggiare giallo delle ore piccole. Torniamo alla base, un sorriso come buonanotte basta e avanza, “dai alla prossima” non ci fermiamo qui, ci sono già tanti altri progetti ed idee da realizzare, per noi ANPI è anche questa cosa qui, le mani in tasca servono a poco. Siamo consapevoli, dilettanti, non organizzati, gocce nell’oceano, ma c’è l’hanno insegnato loro, i nostri vecchi, le Partigiane, i Partigiani, la Resistenza, la Costituzione, sognare non costa nulla e qualche volta poi i sogni diventano realtà, ora ci manca una bella citazione per fare la chiusura… buonanotte Compagne, Compagni, coraggio ANPI.  “Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo” (Che Guevara).

                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Qualche giorno prima del 25 dicembre 2021.  -                                                           Ivano Taietti. 



19 dicembre 2021

I Martiri dell'Arena Civica di Milano.

Il 19 dicembre 1943 Carmine Campolongo, Fedele Cerini, Giovanni Cervi, Luciano Gaban, Alberto Maddalena, Carlo Mendel, Giuseppe Ottolenghi (detenuto sotto il falso nome di Antonio Maugeri), Amedeo Rossin (tutti arrestati tra l'ottobre e il novembre 1943) vennero condannati a morte dal generale Solinas del Tribunale militare straordinario, su ordine del ministro dell'interno della RSI Guido Buffarini Guidi e del capo della Provincia Oscar Uccelli, con l'accusa di  “responsabili di omicidi, di rivolta contro i poteri dello Stato, d’incitamento alla strage, detentori di armi e munizioni, di apparecchi radio trasmittenti e di materiale di propaganda comunista” in rappresaglia per l'attentato in cui era morto il federale di Milano Aldo Resega. 
Alle 17 dello stesso giorno vennero condotti all'Arena Civica di Milano per l'esecuzione della condanna; il plotone era costituito da 20 elementi della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti e 20 della “Trieste”. I condannati volevano morire in piedi, guardando i loro carnefici, ma furono obbligati a sedersi e farsi legare su apposite sedie alla presenza del questore, del prefetto Uccelli in rappresentanza del Ministro Buffarini Guidi, ispiratore della strage. Hanno giusto il tempo per abbracciarsi gli uni con gli altri e di lasciare al prete presente le loro ultime parole e gli oggetti personali. Dietro di loro erano state collocate le casse da morto. 
Alle 17:30 sopraggiunse Santamaria Nicolini, presidente del Tribunale militare straordinario che lesse la condanna a morte. 
Quando venne pronunciata la feroce parola "fuoco" tutti gli otto martiri d'accordo si alzano in piedi dimostrando un'ultima volta la loro grande dignità. Giovanni Cervi grida: "Viva l'Italia" e cade bocconi in avanti insieme agli altri." Mendel esclamò: "Viva il comunismo!". Appena il plotone ebbe eseguito l’esecuzione giunse Alessandro Pavolini, segretario del Partito Fascista Repubblicano, irritato perché non lo avevano aspettato ma, visto che uno dei condannati era ancora agonizzante, si sfogò dandogli il colpo di grazia con la sua pistola.  --- (Stefania Cappelletti. Presidente ANPI Barona Milano) 







Con Metromondo "Omaggio a De Andrè"


 

Tessere ANPI Barona 2022...


 
















Sono arrivate le prime tessere 2022, per il 2021: 355 GRAZIE per il grande NOI dell'ANPI Barona Milano.

I mort dell'Arena de Milan, masa me can...


 

Dicembre 43. Hanno ammazzato Rèsega...

Sono le 8,20 del 18 dicembre 1943. Ninetto, Barbisun e Lupo sono appostati in via Bronzetti e attendono che il loro bersaglio si faccia vedere.
Quando Ninetto si leva il cappello, il segnale concordato, Barbisun e Lupo si muovono e, faccia a faccia, lo colpiscono. Poi, rapidi, salgono sulle loro biciclette e scompaiono per le strade di Milano.
Hanno appena eseguito la condanna che pendeva su Aldo Resega, federale di Milano.
I tre gappisti della prima Brigata Gap comandati da Egisto Rubini, ignoravano chi fosse la vittima. Il Comando aveva tenuto nascosta la sua identità per allentare la tensione ai tre patrioti.
La Repubblica di Salò decise di tributare a Resega solenni funerali per mostrare la proprio forza alla città, sfilando nel corteo ben armati.
Il corteo andava da piazza Cordusio a via Orefici.
I gappisti si sono appostati sui tetti di un palazzo e iniziano a colpire con bombe e spari il corteo nero. È il panico. Il feretro viene lasciato in mezzo alla strada e i fascisti iniziano a sparare impazziti, ferendosi gli uni con gli altri senza colpire nessun partigiano.
Per non dimenticare il coraggio di Barbisun, il primo a colpire Resega, Lupo e Ninetto.
- - - Alfonso Gatto, "Dicembre '43" da "Giornale di due inverni. 1943-'44 1964-'65", in "Alfonso Gatto. Tutte le poesie" Ed.Mondadori.



Operazione "Scarpe rotte eppur bisogna andar"

Le scarpe sono arrivate… La Sezione è piena di scatoloni, telefonate, scrivete per il ritiro della misura che vi serve per la vostra consegna personalizzata…



6 gennaio... Lavori in corso


 

Pensandovi... Mariet ed Aldo.


 

13 dicembre 2021

Le commemorazioni della strage di Piazza Fontana. Milano 2021.

Le commemorazioni della strage di piazza Fontana

A Milano oggi le commemorazioni della strage di piazza Fontana, a 52 anni dalla bomba neofascista che inaugurò la strategia della tensione e uccise 17 persone. Pochi giorni dopo la 18° vittima, il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, accusato ingiustamente per l’attentato. 

(di Lorenza Ghidini)

Si è concluso col ritorno in Piazza Fontana il corteo di movimenti, centri sociali, collettivi studenteschi, Rifondazione comunista, sindacati di base: circa 2mila persone di tutte le età, un percorso per il centro storico presidiato da polizia e carabinieri in versione più che serena (non erano nemmeno tanti gli agenti oggi, una passeggiata di salute potremmo chiamarla rispetto ai sabati dei cortei No Green Pass che ormai si sono esauriti da qualche settimana). Il corteo si è snodato per le vie dello shopping guidato dal camion che suonava “Contessa” e “Stalingrado” a manetta, ma ha dovuto deviare davanti a un gigantesco pullman sponsorizzato Ferragnez. Più movimentata stavolta era stata la manifestazione ufficiale, col sindaco Sala, gli altri anni molto applaudito, che è stato contestato. Ha parlato a braccio e gli è scappato di definire l’omicidio Pinelli uno strascico della strage. Poi ricordando i lavoratori morti nella banca 52 anni fa ha parlato di lavoro e ha definito l’imminente sciopero di Cgil e Uil “probabilmente sbagliato”, con fischi dalla piazza. Un militante Cgil ha alzato la voce più degli altri e Sala lo ha come sfidato ad andare al microfono per dire la sua, ma il servizio d’ordine ha preferito allontanarlo. Richiesto da noi di un commento, il segretario della camera del lavoro di Milano Massimo Bonini ha dribblato con ironia ricordando che il sindaco non è nuovo alle gaffe. E a proposito di Cgil, visto il recente assalto a Roma da parte di Forza nuova, questo è stato lo spunto più citato, anche dal presidente Anpi Pagliarulo per esempio, per esortare alla vigilanza verso i rigurgiti neofascisti.

30 novembre 2021

Loggia dei Mercanti. Milano. - Vandalismo è sintomo della deriva culturale.

https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/11/29/news/loggia_mercanti_partigiani_milano_vandalismo_antifascismo-










La Loggia dei Mercanti, un piccolo gioiello architettonico di Milano, dovrebbe essere uno dei luoghi storico-culturali più vivi della città. Custodisce tra le sue volte i nomi di chi ha lottato per la Libertà. Nomi che sempre più vengono dimenticati quando non ignorati.
Questo atto di vandalismo è sintomo della deriva culturale e civile della società. Un atto sicuramente da condannare e che crea un profondo dispiacere in noi tutti.
La vera difesa contro il vandalismo e l'ignoranza è la cultura, la Storia, il rendere vivo un luogo.
Noi questa estate ci abbiamo provato, con un tour storico in cui raccontavamo le vicende e le vite che si sono svolte tra l'Hotel Regina, la sede della Legione Muti e la Loggia. Bisognerebbe portare tutte le scuole di Milano e Provincia, di ogni grado scolastico, a scoprire e rispettare la storia della Resistenza milanese così agli atti di vandalismo si sostituirebbero omaggi, rispetto e trasmissione di ideali.
I monumenti vanno tutelati, esistono per passare un messaggio alle generazioni future ma se noi gli prestiamo la nostra voce, indubbiamente, le loro parole hanno più forza! - Sezione ANPI Barona Milano.

11 novembre 2021

ANPI di Valle Brembana - Cornalba.


 

Un calcio alla guerra - La recensione di Andrea Riscassi.


https://www.andreariscassi.com/2021/11/11/un-calcio-alla-guerra/

È un libro che mi è stato dato alla pastasciutta antifascistadell’Anpi Barona ma la cui lettura ho rinviato, preso come ero dal libro di Fra. Ma ora che ho trovato il tempo per finirlo lo recensisco subito perché mi è piaciuto assai. “Un calcio alla guerra” di Davide Grassi Mauro Raimondi (Milieu editore) rientra in quel filone di saggistica lanciato poco più di un lustro fa da Matteo Mariani con “Dallo scudetto ad Auschwitz: storia di Arpad Weisz”, capace di raccontare una storia che altrimenti sarebbe stata dimenticata. E di spingere altri a cercare negli armadi della vergogna per portare alla luce episodi a cavallo di storia e guerra. 

Il volume di Raimondi e Grassi va proprio a raccontare una vicenda di cui credo nessuno abbia mai sentito parlare: quello del rastrellamento di persone da spedire nei campi di lavoro in Germania, in occasione di un’amichevole tra Milan e Juventus il 2 luglio 1944. Una partita (stravinta dai torinesi) giocata all’Arena di Milano e forse organizzata proprio con l’intento di avvicinare più gente possibile. O magari semplicemente un match organizzato per far vedere che la vita continuava malgrado la guerra, con gli occupanti che approfittano della situazione. Impossibile verificarlo. Ma interessante verificare come il calcio fosse, oggi come allora, un collante per il nostro paese. 

Il volume ha anche capitoli su calciatori impegnati nella resistenza e su sportivi che hanno combattuto le due guerre mondiali o finiti nei campi di sterminio, con curiosità che anche ai calciofili più accaniti possono essere sfuggite. 

Insomma un volume che intreccia storia e sport ma che rappresenta anche un impegno civile: quello di non dimenticare. 

Il volume verrà presentato (anche da chi scriveil 18 novembre alle 18.30 nell’ambito di Milano Book City, presso lo Spazio Seicentro Milano, Piazza Enrico Berlinguer, Via Savona 99.

Vi aspetto... Ad maiora.   -  Andrea Riscassi.  

08 novembre 2021

Comunicazione ai soci...

Si è svolto domenica 7 novembre 2021 il 17º Congresso ANPI della sezione Barona. 
Felici di aver aperto i lavori congressuali con il saluto di una giovanissima Beatrice Colombo per Friday for Future Milano, seguito dagli altri graditi interventi di Rifondazione comunista, Partito Democratico, Circolo Metromondo, Associazione Italia Cuba, Un ringraziamento particolare va a Santo Minniti che come Presidente del Municipio 6 Milano, ci ha portato il saluto dell’Istituzione di zona. 
Dopo la lettura della relazione dell'attività della sezione negli ultimi anni, si è votato il documento congressuale dell'ANPI nazionale e gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati dagli iscritti. 
Poi dopo un ampia e partecipata discussione con i numerosi interventi degli iscritti alla Sezione, conclusosi con la relazione di Primo Minelli Rappresentante ufficiale dell’ANPI Provinciale Milano, è stato votato il nuovo Direttivo, i revisori dei conti e la delegazione per il congresso Provinciale. 
Il nuovo Direttivo di sezione, su proposta del Presidente uscente Ivano Taietti, ha nominato Presidente di Sezione Stefania Cappelletti.
È stata eletta Presidentessa onoraria Vera Vincenzi.
Io sono profondamente emozionata per il ruolo che mi è stato affidato. Portare avanti la memoria e i valori della Resistenza è per me uno degli aspetti più importanti della mia vita, uno studio che ho iniziato fin da bambina. La nostra sezione ha una storia partigiana importante, con uomini valorosi che hanno dimostrato un coraggio incredibile in quei duri giorni di lotta, e donne che hanno dato prova di un senso di sacrificio eroico, come Bianca Satta, la cui storia mi ha commossa fin nel profondo. 
Il progetto del QR Code mi ha dato modo di conoscerli ancora meglio, di sentirli vicini e sempre più d'esempio. 
Il mio rimpianto è non aver conosciuto personalmente i partigiani che erano rimasti in zona. Li avrei assillati con mille domande e chiesto consigli. 
Abbiamo di fronte un periodo che richiede impegno, coraggio e passione, ma NOI (un NOI che mi ha sempre fatto pensare a casa, a condivisione, affetto e unità di visione) saremo sempre in prima linea seguendo le parole del Presidente Emerito Carlo Smuraglia "schiena dritta, sguardo verso le stelle, con dignità e speranza”!

Stefania Cappelletti. Presidente Sezione ANPI Barona Milano.



Stefania Cappelletti Presidente ANPI Barona Milano.

Il mio abbraccio più forte, sentito, sincero ed affettuoso a Stefania, neo eletta Presidente di Sezione al 17° Congresso ANPI Barona Milano. Prima Donna eletta Presidente di Sezione nella lunga storia dell’ANPI Barona. Una bellissima e lunga storia, in 75 anni di vita di Sezione il quinto Presidente eletto, Dopo tre Partigiani, e dopo il primo Presidente non Partigiano, oggi la prima Donna. Sono emozionato e felice, ma nel contempo concedetemelo anche pieno di ricordi del passato, la Sezione è sempre stata (praticamente dalla mia nascita) una seconda casa, ANPI da sempre una famiglia, ed ora il futuro di certo magnifico, stupendo e sempre in crescita è in mano a Stefania, e mai scelta fu migliore. Ed io? Di certo se i prossimi congressi lo confermeranno, continuerò a sognare, elaborare, costruire, ANPI è la mia radice, lo devo alla mia famiglia, al mio essere, ai tanti Partigiani e Partigiane che ho conosciuto (oggi per la prima volta al Congresso non ce ne era più neanche uno/una, e solo a scriverlo mi viene da piangere), lo devo a questa Sezione che mi ha visto frequentarla, conoscerla, sin da quando avevo i pantaloni corti, la mia zona, il mio quartiere, le mie strade e piazze, la mia gente, la mia Sezione… 13 anni di Presidenza sono volati, avrò fatto bene? Avrò lasciato un segno nella vita di questa gloriosa e storica Sezione Milanese? Avrò indicato percorsi e visioni? Di certo ho “lavorato” tanto tra gioie e purtroppo anche dolori, ho riso tanto, ma ho anche tanto pianto… ogni giorno era e lo sarà ancora un giorno anche per l’ANPI, ci ho messo dentro sempre tanto di me, praticamente dal duemila uno, quando dal ritorno dal G8 di Genova, mio Padre mi disse “bene, ora basta sogni giovanili, dedicati alla tua vecchia casa, ANPI e noi Partigiani ne abbiamo bisogno”, quanti insegnamenti, quanta “scuola” ed io d’allora e per sempre ci sarò, per Stefania, per la mia famiglia, i miei Partigiani e Partigiane, per la mia gente, Compagne e Compagni, amici e amiche… ci sarò sempre, di cuore e di nervi, di vento e di roccia, finche potrò… La mia strada è ancora in salita, “scarpe rotte eppure bisogna andare” ma anche questa è fatta, e come ho detto oggi; fianco a fianco con il ostro grande NOI. Grazie Stefania, ti attende un “lavoro” non facile, tu sai perfettamente che nel bene o nel male, ANPI Barona e da sempre osservata speciale, spesso avanguardia, spesso “rompiscatole” ma siamo sempre stati dei gran lavoratori, ribelli si, ma sempre prima il fare e poi il dire, la fatica non ci spaventa, ed io so che continuerai nel solco stupendo della Resistenza e della Costituzione, le nostre preziose eredità.
Allora davvero grazie a tutti, Grazie a Stefania, al nuovo direttivo a tutta la Sezione, andiamo avanti. sempre NOI. Coraggio ANPI.
Ivano Taietti. 7 novembre 2021.



05 novembre 2021

La Storia siamo NOI... Ricordando Nori.

Sabato 6 novembre ore 15,30 al Cimitero Monumentale di Milano, davanti alla tomba di Nori e Giovanni, ANPI Barona Milano, un fiore, un bacio... Bella Ciao Nori. 

"La Storia siamo NOI" Periodico della sezione ANPI Barona Milano a cura di Stefania Cappelletti (no copia incolla, tutte le fonti vengono citate). Ricordando Nori.

Il 6 novembre 2011, dopo averla sfiorata più volte, la morte si portò via Onorina Brambilla Pesce, per tutti Nori, "Sandra", la partigiana.
Sono passati 10 anni, volati nell'incedere veloce degli eventi della Storia ma Nori non è mai stata dimenticata.
Riassumere la sua vita in breve è difficile perché è ricca di eventi.
Un carattere forte e coraggioso e un'educazione familiare antifascista portano Nori a partecipare subito alle prime azioni di lotta negli scioperi del marzo 1943.
Entra nei GDD e desidera lottare in montagna in una brigata. Ma qui, a Milano, si deve ricostituire la 3ª Gap e una ragazza così coraggiosa e attiva è perfetta per assistere il nuovo comandante della Brigata: "Visone", Giovanni Pesce. Purtroppo Nori cadde in una imboscata organizzata da un infiltrato: viene portata a Monza, torturata dai nazisti, tenuta due mesi in isolamento e poi mandata nel campo di transito di Bolzano: numero di matricola 6087.
Nemmeno la fame, il freddo e le botte della terribile "Tigre", la guardia del blocco femminile, piegano Nori che proprio qui riceve la sua prima tessera del PCI.
Il 30 aprile 1945 i nazisti abbandonano Bolzano e liberano i prigionieri. Nori con altri prigionieri si incammina subito verso Milano è solo quando arriva a Lovere decide di prendere un trasporto per raggiungere casa dove arriverà il 7 maggio.Il 14 luglio 1945 si sposa con Giovanni Pesce. Bisogna ricostruire il paese, ancora battaglie su battaglie non più in clandestinità ma sempre in prima linea: Nori lavora alla Camera del lavoro di Milano; aroma nella segreteria di Pietro Secchia; è ancora la dirigenza nazionale della Fiom-CGIL; la presidenza della commissione femminile dell'ANPI; la presidenza dell' ANED; il PCI; gli incontri nelle scuole... Senza retorica ma con la certezza di aver agito nel modo giusto per la libertà di tutti.
"Quello fu il periodo più bello della nostra vita, e non solo perché eravamo giovani, ma perché fu il più onesto, il più pulito e soprattutto perché avevamo un obiettivo" (da "Il pane bianco")






Patrimonio Storico - Artistico di ANPI Provinciale Milano


 

Lea Garofalo...Piazza Prealpi un'altra storia da raccontare


 

13 ottobre 2021

17° Congresso di Sezione ANPI Barona Milano. Invito

ATTENZIONE variazione luogo del Congresso.                                          

Si raccomanda la puntualità, per le operazioni di controllo anticovid come da normativa in essere all'ingresso. 




Contro il fascismo...



 







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