Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI Barona Milano.
31 gennaio 2017
Mariet... 92 anni
Dudes ann fa eren in ventidù
ades sulament in dù
Vun le il Filippo, che lè semper amala..
e l’alter lè il Mariet che el canta e cunta i stori.
In cò el cumpia 92 ann…
e mi ghe vori un mucc de ben, d'altrund me lu
ghe ne in gir verament poc.
Allura dai, cumbricula e festa
che le semper bel senti dei "Partigiani" la vus,
una vus forta, sensa paura, pien de rob dulurus ma de speransa.
Una vus de Libertà.
ades sulament in dù
Vun le il Filippo, che lè semper amala..
e l’alter lè il Mariet che el canta e cunta i stori.
In cò el cumpia 92 ann…
e mi ghe vori un mucc de ben, d'altrund me lu
ghe ne in gir verament poc.
Allura dai, cumbricula e festa
che le semper bel senti dei "Partigiani" la vus,
una vus forta, sensa paura, pien de rob dulurus ma de speransa.
Una vus de Libertà.
Auguri Mariet, cunta su una poesia
e mi te stringi fort per semper.
e mi te stringi fort per semper.
31 gennaio 2017.
30 gennaio 2017
26 gennaio 2017
Solidarietà alla Sezione ANPI Pavia "Onorina pesce Brambilla"
Piena Solidarietà a Claudio Spairani ed alla Sezione ANPI Pavia "Onorina Pesce Brambilla" La difesa della Costituzione e della Democrazia sono valori assoluti e intangibili. Restiamo a Vostra disposizione. Resistenza.
Presidente ANPI Pavia indagato per presidio Antifascista...
Presidente ANPI Pavia indagato per presidio Antifascista...
24 gennaio 2017
ANPI Milano. Oltraggio alla memoria...
L'ANPI Provinciale di Milano esprime profonda esecrazione per l'oltraggio arrecato nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 gennaio 2017 alla memoria di Dante Coen cui è stata dedicata solo il giorno prima una pietra d'inciampo a ricordo del suo arresto avvenuto la mattina del 26 luglio 1944 per odio antiebraico e della deportazione prima ad Auschwitz, poi a Bunchenwald, lager dal quale non fece più ritorno. Questo gravissimo atto si è verificato proprio a ridosso del Giorno della Memoria e rappresenta un grave offesa a Milano, capitale della Resistenza. Queste azioni oltraggiose e provocatorie non ci fermeranno. Il Comitato "Pietre d'inciampo" costituitosi l'8 settembre 2016 continuerà nel suo programma di posa delle pietre a ricordo di chi è stato deportato a seguito della persecuzione antisemita o per la sua opposizione al regime nazifascista. Roberto Cenati - Presidente ANPI provinciale di Milano -- ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA Comitato Provinciale di Milano presso la Casa della Memoria (primo piano) - Via Federico Confalonieri 14 - 20124 Milano MM5 lilla fermata Isola - MM2 verde fermata Melchiorre Gioia Ente Morale ñ Decreto Luogotenenziale n. 224 del 5 aprile 1945 - C.F. 80156470157 Tel.: 0276023372 - 0276023373 - 0276020620 - Fax 0289879983 e-mail: anpi.milano@tiscali.it - web: http://anpimilano.com/
22 gennaio 2017
21 gennaio 2017
19 gennaio 2017
18 gennaio 2017
17 gennaio 2017
16 gennaio 2017
Patria Indipendente... Grazie Partigiano Carlo.
Clik sopra:
Grazie a Patria Indipendente... Grazie Partigiano Carlo.!
Grazie a Patria Indipendente... Grazie Partigiano Carlo.!
Dopo lo straordinario lavoro per il referendum ed il suo positivo esito, a Milano una grande e del tutto inusuale festa per il Presidente dell’ANPI nazionale: la ragione, la passione, l’emozione.
Due cornamuse suonano, sembra una nenia natalizia, poi si alza limpido e bello il canto partigiano di “Valsesia”. Dal fondo della sala si cominciano a sentire applausi e saluti concitati: Carlo arriva, Chicca – di fianco a lui – timida e sorridente sembra nascondersi. Comincia così la festa “Grazie partigiano Carlo” una festa, un incontro nato per gioco da una lettera aperta su un social network (grazie a Alessandro Lanzani) e da mille rivoli inaspettati di “bello, sì io ci sarò”) e poi è un crescendo di adesioni, idee, pubblicità e condivisioni, e come al solito il “micidiale” passaparola, e poi il Comitato provinciale dell’ANPI di Milano e Radio Popolare con annunci e spot via etere e, ancora, telefonate, scritti, incontri, pensieri e regali… Ci voleva una festa, e mai come questa volta lo slogan era di gioiosa spinta propulsiva “Molti avevano giurato di fartela. Noi te la facciamo davvero: la Festa!” Così, un martedì sera, in un angolo della periferia milanese, festa di gente, di popolo – fuori dai Palazzi e dalle forme consuete dei discorsi di circostanza – più di quattrocento donne e uomini si sono stretti intorno al Partigiano Carlo, per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto con dignità e amore, ancora una volta, per questa Italia. Senza formalità e con tanta spontaneità, con la presenza di delegazioni di Sezioni ANPI da mezza Italia (Montebelluno, Marzabotto, Castel Bolognese, Broni, Zavattarello, Monza e Brianza, Varallo Sesia) e tutte, o quasi, le Sezioni di Milano e Provincia. E poi i Comitati per il No e la mitica “Brigata Prostata” (https://www.facebook.com/groups/1739720062925243/?fref=ts), un gruppo Facebook di antifascisti iscritti o meno all’ANPI – con nomi di battaglia scherzosi riferiti a problemi di salute vari, perché c’era, c’è e ci sarà una sana allegria partigiana – e molti semplici cittadini (per non parlar dei tanti altri che, ahimè, dimentico). Insomma bella gente, a cantare, ridere, abbracciarsi, e sentirsi ancora e sempre un grande NOI. Mille pensieri per Carlo, regalini e stringerlo forte tra le braccia, un bicchiere di spumante, una fetta di panettone, gli auguri per un bellissimo 2017 pieno di Libertà e Costituzione, qualche nodo in gola pensando a chi non c’è più lì con tutti NOI. E poi Carlo che ci saluta con parole e pensieri che ci fanno capire, ancora una volta, perché gli vogliamo così tanto bene, e Chicca che, assorta e commossa, si fa piccola tra le note di Bella Ciao cantata dal coro “Suoni e l’ANPI” ma che da subito diventa urlo corale d’unità tra tutti i presenti. E ancora una volta grazie, grazie Presidente, grazie Partigiano Carlo. Noi ci siamo e ci saremo sempre…
Quella seguente è la lettera che, il Presidente Smuraglia ha inviato a Ivano Tajetti e che – su suo esplicito invito – è stata resa pubblica sui social.
«Carissimo Ivano, ringraziarti per lʼidea, per la realizzazione, per la bellissima e “calda” serata, per tutti quelli che sei riuscito a portare alla Barona, in una serata prenatalizia, sarebbe davvero troppo poco. Ma non esiste altro modo o altra forma di quella che conosciamo e che, in certi casi, ci sembra sproporzionata per difetto. Ti dico “grazie” a nome mio e di Enrica, come espressione di un pensiero sincero, grato e affettuoso. La vita (e talora la stessa ANPI) ci offre anche dispiaceri, preoccupazioni e amarezze, ma una sera come quella che hai messo insieme, le disperde tutte. Soprattutto perché sei riuscito a fare in modo che la serata, da “Festa per il Presidente partigiano” si trasformasse in una serata del senso di appartenenza, dellʼaffetto, della fraternità, dellʼamicizia che ormai sono esclusive dellʼANPI e che non sempre sappiamo far valere. Io sono stato commosso e felice, anche se il mio carattere (che resta, nonostante le apparenze, timido) non mi consente di esprimerlo appieno, come vorrei. Enrica, che era stata incerta se venire perché non si sentiva molto bene, ha finito per superare tutti i suoi malesseri e si è trovata a casa sua, come “Chicca” e non solo come la moglie del Presidente. Insomma, hai fatto un miracolo e di questo ne abbiamo tanto bisogno, in questa Associazione che sta cambiando e che dobbiamo riuscire a tenere ancorata alla sua migliore tradizione e contemporaneamente aperta ad un futuro, che non è quello dellʼapparenza e della visibilità, ma è quello (almeno spero) del ritorno alla civiltà, alla pacatezza e lealtà dei rapporti, ai sentimenti sinceri, alla solidarietà, alla fraternità. Caro Ivano, di tutto questo ti sono (ti siamo) grati; e sono convinto che tutti siano stati bene, anche quelli che venivano da lontano, con un coraggio da leoni e portando doni come (e meglio di loro) dei Re Magi. Ho guardato con calma i doni e li ho trovati deliziosi, proprio perché esprimono tutto ciò che hai detto e manifestato: la voglia di fare un piccolo o grande regalo al Presidente, inteso non come tale, ma come un amico. Grazie di cuore, dunque, per tutto e per una serata che non dimenticherò. Mi piacerebbe poterlo dire a tutti quelli che cʼerano, ma non di tutti conosco nomi e indirizzi. Se avrai modo di estendere le mie parole ad un ambito il più possibile vasto, mi farai un altro, graditissimo, piacere. Un grande abbraccio, anche da parte di “Chicca”
Carlo Smuraglia»
Due cornamuse suonano, sembra una nenia natalizia, poi si alza limpido e bello il canto partigiano di “Valsesia”. Dal fondo della sala si cominciano a sentire applausi e saluti concitati: Carlo arriva, Chicca – di fianco a lui – timida e sorridente sembra nascondersi. Comincia così la festa “Grazie partigiano Carlo” una festa, un incontro nato per gioco da una lettera aperta su un social network (grazie a Alessandro Lanzani) e da mille rivoli inaspettati di “bello, sì io ci sarò”) e poi è un crescendo di adesioni, idee, pubblicità e condivisioni, e come al solito il “micidiale” passaparola, e poi il Comitato provinciale dell’ANPI di Milano e Radio Popolare con annunci e spot via etere e, ancora, telefonate, scritti, incontri, pensieri e regali… Ci voleva una festa, e mai come questa volta lo slogan era di gioiosa spinta propulsiva “Molti avevano giurato di fartela. Noi te la facciamo davvero: la Festa!” Così, un martedì sera, in un angolo della periferia milanese, festa di gente, di popolo – fuori dai Palazzi e dalle forme consuete dei discorsi di circostanza – più di quattrocento donne e uomini si sono stretti intorno al Partigiano Carlo, per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto con dignità e amore, ancora una volta, per questa Italia. Senza formalità e con tanta spontaneità, con la presenza di delegazioni di Sezioni ANPI da mezza Italia (Montebelluno, Marzabotto, Castel Bolognese, Broni, Zavattarello, Monza e Brianza, Varallo Sesia) e tutte, o quasi, le Sezioni di Milano e Provincia. E poi i Comitati per il No e la mitica “Brigata Prostata” (https://www.facebook.com/groups/1739720062925243/?fref=ts), un gruppo Facebook di antifascisti iscritti o meno all’ANPI – con nomi di battaglia scherzosi riferiti a problemi di salute vari, perché c’era, c’è e ci sarà una sana allegria partigiana – e molti semplici cittadini (per non parlar dei tanti altri che, ahimè, dimentico). Insomma bella gente, a cantare, ridere, abbracciarsi, e sentirsi ancora e sempre un grande NOI. Mille pensieri per Carlo, regalini e stringerlo forte tra le braccia, un bicchiere di spumante, una fetta di panettone, gli auguri per un bellissimo 2017 pieno di Libertà e Costituzione, qualche nodo in gola pensando a chi non c’è più lì con tutti NOI. E poi Carlo che ci saluta con parole e pensieri che ci fanno capire, ancora una volta, perché gli vogliamo così tanto bene, e Chicca che, assorta e commossa, si fa piccola tra le note di Bella Ciao cantata dal coro “Suoni e l’ANPI” ma che da subito diventa urlo corale d’unità tra tutti i presenti. E ancora una volta grazie, grazie Presidente, grazie Partigiano Carlo. Noi ci siamo e ci saremo sempre…
Quella seguente è la lettera che, il Presidente Smuraglia ha inviato a Ivano Tajetti e che – su suo esplicito invito – è stata resa pubblica sui social.
«Carissimo Ivano, ringraziarti per lʼidea, per la realizzazione, per la bellissima e “calda” serata, per tutti quelli che sei riuscito a portare alla Barona, in una serata prenatalizia, sarebbe davvero troppo poco. Ma non esiste altro modo o altra forma di quella che conosciamo e che, in certi casi, ci sembra sproporzionata per difetto. Ti dico “grazie” a nome mio e di Enrica, come espressione di un pensiero sincero, grato e affettuoso. La vita (e talora la stessa ANPI) ci offre anche dispiaceri, preoccupazioni e amarezze, ma una sera come quella che hai messo insieme, le disperde tutte. Soprattutto perché sei riuscito a fare in modo che la serata, da “Festa per il Presidente partigiano” si trasformasse in una serata del senso di appartenenza, dellʼaffetto, della fraternità, dellʼamicizia che ormai sono esclusive dellʼANPI e che non sempre sappiamo far valere. Io sono stato commosso e felice, anche se il mio carattere (che resta, nonostante le apparenze, timido) non mi consente di esprimerlo appieno, come vorrei. Enrica, che era stata incerta se venire perché non si sentiva molto bene, ha finito per superare tutti i suoi malesseri e si è trovata a casa sua, come “Chicca” e non solo come la moglie del Presidente. Insomma, hai fatto un miracolo e di questo ne abbiamo tanto bisogno, in questa Associazione che sta cambiando e che dobbiamo riuscire a tenere ancorata alla sua migliore tradizione e contemporaneamente aperta ad un futuro, che non è quello dellʼapparenza e della visibilità, ma è quello (almeno spero) del ritorno alla civiltà, alla pacatezza e lealtà dei rapporti, ai sentimenti sinceri, alla solidarietà, alla fraternità. Caro Ivano, di tutto questo ti sono (ti siamo) grati; e sono convinto che tutti siano stati bene, anche quelli che venivano da lontano, con un coraggio da leoni e portando doni come (e meglio di loro) dei Re Magi. Ho guardato con calma i doni e li ho trovati deliziosi, proprio perché esprimono tutto ciò che hai detto e manifestato: la voglia di fare un piccolo o grande regalo al Presidente, inteso non come tale, ma come un amico. Grazie di cuore, dunque, per tutto e per una serata che non dimenticherò. Mi piacerebbe poterlo dire a tutti quelli che cʼerano, ma non di tutti conosco nomi e indirizzi. Se avrai modo di estendere le mie parole ad un ambito il più possibile vasto, mi farai un altro, graditissimo, piacere. Un grande abbraccio, anche da parte di “Chicca”
Carlo Smuraglia»
13 gennaio 2017
Nota del Presidente ANPI Barona Milano.
Piango,
piango di Rabbia.
Mentre fascisti e nazisti mettono in rete una petizione per mettere fuori legge l’ANPI e buttare in prigione gli ultimi Partigiani viventi. Mentre le Istituzioni (Vedasi questore di Milano, e molti altri come lui) forse si dimenticano di aver prestato giuramento: «Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio Stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni» concedendo un luogo storico di Milano come quello dell’Arco della Pace a fascisti e razzisti, io piango, piango di rabbia.
Domani Milano vedrà ancora una volta sulle sue strade il male peggiore dell’umanità, il fascismo, il nazismo, i lori simboli lugubri e di morte, la loro ideologia di violenza e sopraffazione.
E purtroppo nonostante le leggi esistenti, nonostante tutta la Società Civile e Democratica, tutti i sinceri difensori della Libertà, della giustizia e dell’eguaglianza, chiedevano a chi di dovere di fermare questa continua deriva antidemocratica.
Ancora una volta si decideva contro senso, contro le leggi, contro la memoria, contro la ragione, di concedere spazi e opportunità al cancro peggiore della storia dell’uomo.
Ancora una volta si poteva fare, ma non si fa.!
Mille e più i motivi per chi decide di dire di no, NO nessun spazio ai fascisti… mille i percorsi per poter agire e non concedere. E invece ancora ci tocca urlare, scrivere, indignarci, fare comunicati, prendere posizione e presenza, lanciare appelli e poi, scendere in Piazza, ancora una volta.
Ma per “qualcuno” le posizioni sono identiche, lo spazio va concesso anche ai fascisti.!
E mai possibile che tutti dimenticano, che tutti chiudano gli occhi, e possibile che ancora si possa dare spazio al fascismo.? Domani non so quanti saremo in Piazza Fontana, (e anche quanti saranno assenti, con le solite riflessioni dai si, ma però… ) e quanti saranno all’Arco della Pace, io so solo che questa “cosa” continua, difficile, negativa e disonorevole per una città come Milano, per un Paese come l’Italia non può continuare, deve cessare una volta per tutte.
Troppo pericoloso continuare a concedere nel nome della libertà e della democrazia, che ricordo ai più distratti e proprio quello che i fascisti vogliono negare.
E’ ora di trovarci, di riflettere, di capire, di trovare nuove posizioni e agire per non dimenticare, per attualizzare la Costituzione, e far applicare le sue leggi, è ora di guardarci negli occhi, di stringerci le mani, davvero e ora di trovarci e ritrovarci, di riportare nella mente e nei cuori i sogni dei nostri Partigiani, non per odio ma per amore, “Era giunta l’ora di Resistere; era giunta l’ora di essere uomini, di morire da uomini per vivere da uomini.” è ora, è giunto il momento di Resistere.
Delegare, aspettare, non ci servirà più a nulla, nessun passo indietro, dobbiamo essere degni noi Partigiani della Pace e della Libertà di proseguire il camino di chi ci ha regalato questo dono immenso, senza fraintendimenti, senza ipocrisie, senza egoismi.
Un mondo migliore è possibile, e noi ci dobbiamo sempre più credere.
Io come antifascista, come famigliare d’uccisi dal fascismo e dal nazismo, io come iscritto all’ANPI, (e mi spiace molto per chi non lo è) io come uomo libero di questa terra che non dimentica, grido ancora e sempre no al fascismo, al razzismo, al male terribile che queste idee hanno portato e ancora vogliono portare.
Domani sabato 14 gennaio la Milano migliore sarà in Piazza Fontana dalle ore 16,00 per difendere il proprio essere uomini e donne liberi. Ora e sempre Resistenza.
Ivano Tajetti.
Milano, 13 gennaio 2017.
In fotografia Sandro Pertini all'Arco della Pace Milano, 1 maggio 1945.
In fotografia Sandro Pertini all'Arco della Pace Milano, 1 maggio 1945.
10 gennaio 2017
06 gennaio 2017
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