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Oggi 12 dicembre, in un giorno particolare per Milano, prima di essere in Piazza Fontana, per non dimenticare… chiudo gli occhi qualche minuto e penso a miei vecchi… i miei padri e le mie madri, i miei “Partigiani” che piano piano mi stanno abbandonando… e allora come solito mi sento smarrito e solo, a chi telefonare, chi ascoltare, a chi portare dubbi, riflessioni e domande.? Una certezza… un obbligo… non posso non continuare la “loro strada” ho avuto una grande fortuna, le mie radici, che spesso sono state bagnate nel sangue e nelle lacrime, dal 1929 la mia famiglia ha lasciato piccole storie anche di morte e di dolore, per la “storia grande” quella che ha costruito la nostra Italia. Resistenza, Liberazione, Costituzione, Repubblica, Libertà e Democrazia…
Sono totalmente immerso in un liquido che da sempre mi circonda, respiro, vivo, penso, agisco, a volte felice, a volte disperato, ma questa è la mia casa, questa la mia vita!
Sono consapevole delle tremende difficoltà che ci circondano, mi guardo intorno e vedo di nuovo fascismo e razzismo, vedo di nuovo disperazione e fame, vedo ancora potere e arroganza che confondono, negano, stravolgono, infangano storie e diritti che parlano e documentano di lotte difficili, ma che hanno creato belle regole di democrazia, uguaglianza e partecipazione.
Per la prima volta dal dopoguerra a oggi ci troviamo a difendere principi e valori che ci facevano sperare in un continuo miglioramento di condizioni di vita per tutti noi, cittadini del mondo… sorpresi e impauriti troviamo ora regressioni e paure, indifferenze e odio, violenze e soprusi.
Riapro gli occhi… e vedo compagni, amici, fratelli, che mi sorridono e che come me sperano, pensano, elaborano, operano e lottano “per un mondo migliore”
Vedo la mia associazione, l’ANPI che continua, onesta, limpida, infaticabile e attenta a seguire la sua strada, la sua storia, a non dimenticare e proprio grazie alla sua memoria a continuare a essere forza trainante e riflessiva per questa Italia malata che invece sempre più dimentica…
Ci aspetta un anno determinate e importante, Risorgimento, Resistenza, la politica che fortemente si dovrà impegnare per fermare questo degrado civile e sociale.
I nostri congressi che dovranno portare nuova linfa alle nostre radici, cambiamenti sentiti, tra cinque anni ai prossimi congressi, aimè quanti Partigiani ancora ci saranno per consigliarci, indirizzarci..? Sono convinto che l’ANPI abbia ancora molto da dire, uomini e donne pronti e preparati, facciamo solo attenzione alla nostra storia, non cerchiamo raccomandazioni e inganni, gelosie e programmazioni per interessi personali e politici, non cerchiamo indirizzi dettati d’opportunismo da carriera “partitica”.. l’ANPI non è questo, l’associazione è lavoro quotidiano, è credere coesi e uniti nella nostra storia, nella nostra vita.
I nuovi dirigenti devono avere esperienza e formazione, devono avere programmi e progetti per tutti e non per se stessi, devono avere capacità e conoscenze, devono respirare L’ANPI..!
Questo è il mio pensiero, questo è il mio impegno, io ci sono, e spero che tanti, molti condividano con me queste piccole semplici regole, questa voglia di partecipazione, di condivisione di principi e regole, questa costruzione dal basso di progettazione e lavoro.
So che siamo tanti, semplici e sconosciuti uomini e donne che continuano a sperare e nel loro “piccolo” a lavorare… e che nelle loro case, aprono completamente finestre e porte per fare entrare idee nuove, giovani e migranti, saggi e sprovveduti, folli e romantici, ascoltiamo e discutiamo, troveremo sempre forza e voglia senza preclusioni e ostacoli, questa è la nostra vera “nuova stagione”
Ecco il mio progetto “scarpe rotte eppur bisogna andar”.
Ivano Tajetti.
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