“Mobilitiamoci per ridare dignità all’Italia”. Un appello che spontaneamente e contemporaneamente è stato lanciato in diverse città d’Italia e sottoscritto rapidamente da migliaia di uomini e donne.
Un appello che è stato pure rilanciato dalle colonne dell’Unità, dal direttore Concita De Gregorio. Una mobilitazione che ha il completo appoggio dell’Anpi.
E in particolare delle donne iscritte all’Associazione. Che attraverso il coordinamento femminile nazionale hanno diffuso una secca presa di pozione. .
“Come partigiane e come antifasciste siamo con tutte coloro che hanno risposto all’appello doveroso e appassionato de l’Unità. Questo anche a nome delle donne che nella Resistenza, per la propria dignità e per quella del proprio Paese, hanno pagato con la vita e sacrificato la propria giovinezza. Nel loro nome affermiamo con forza che il Presidente del Consiglio: offende ed umilia la loro memoria e le tante che nella democrazia si sono conquistate un nuovo posto nella società e nuovi diritti grazie al proprio impegno, alle proprie capacità, alla propria passione civile. Calpesta la Costituzione ed i valori su cui si basano l’autorevolezza, la credibilità, la dignità delle istituzioni”.
“ Con il suo stile di vita, e la sua idea delle donne, degna del peggiore machismo fascista - conclude il documento del coordinamento femminile nazionale dell’Anpi - lancia ai giovani e alle ragazze di oggi un messaggio devastante. Tutto ciò non è più tollerabile. Se ne deve andare. Ciò che accade interroga ciascuna di noi, la nostra coscienza, la nostra dignità, la nostra responsabilità. Diamo voce e visibilità alla nostra indignazione, diamo voce alle donne “vere”, che non vogliono svendere il proprio bene più prezioso: il rispetto per se stesse e l’amore per il proprio Paese”
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