14 dicembre 2007

Istituto pedagogico della Resistenza

INVITO A RIFLETTERE!
LA CITTA’ DI MILANO SI E’ SEMPRE CONTRADDISTINTA PER IL SOSTEGNO ALLE ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO CHE FAVORISCONO L’AGGREGAZIONE SOCIALE CON INIZIATIVE DI CARATTERE PEDAGOGICO MIRATE A SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA E A FORNIRE UN SUPPORTO E UN AGGIORNAMENTO CONTINUO NEI SETTORI EDUCATIVO, CIVICO, STORICO E LETTERARIO, nel nostro caso A TUTTI I CITTADINI DEL MONDO.
UN CLIMA DI CRESCENTE OSTILITA’
SEMBRA MINARE TALE TRADIZIONE
ESORTIAMO PERTANTO
· TUTTE LE FORZE POLITICHE E SOCIALI
· LE ASSOCIAZIONI CULTURALI
CHE ANCORA SI RICONOSCONO NEI VALORI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
A LEGGERE ATTENTAMENTE IL NOSTRO COMUNICATO E A SOSTENERE LA NOSTRA CAUSA NELL’INTERESSE DELLA CITTADINANZA E DELLE SUE COMUNITA’

COMUNICATO
Il 27 novembre 2007 sul quotidiano Il Giornale, la giornalista Marta Bravi scrive un articolo difficile da interpretare: è un’intervista? E’ un’indagine giornalistica? Se si tratta del risultato di un’intervista fatta al presidente del Consiglio di Zona 6, precisiamo che fortunatamente le opinioni dell’intervistato non paiono rappresentare l’intero sentire del Consiglio dallo stesso presieduto. Se invece l’articolo in questione deve essere interpretato quale indagine giornalistica, non si comprende perchè la giornalista non abbia interpellato l’IpR, e non abbia pertanto raccolto fonti dirette dai suoi rappresentanti, notizie circa le sue attività e la situazione relativa ai locali della sede di via Anemoni e al titolo in base al quale l’IpR li occupa. In ogni caso, il quotidiano, con l’articolo in questione, ha divulgato circostanze in parte non rispondenti al vero, che vengono qui smentite e che sono attualmente oggetto di esame da parte di un legale, al fine di valutare eventuali azioni a tutela della reputazione dell’IpR.
In particolare, nell’articolo di Marta Bravi, la nostra associazione è più volte menzionata con denominazioni diverse e allusive, quali "gli amici dei partigiani" e i "pedagoghi della Resistenza".
In esso si legge inoltre:
l’IpR occupa un appartamento di 300 metri quadri > falso;
i "pedagoghi della Resistenza hanno tenuto con la forza" [i locali, ndr] > falso;
vicino alla sede dell’IpR sono comparse delle scritte "Girtanner fascista" > il lettore può essere indotto a pensare che le abbiamo scritte noi > falso;
"… non fanno altro che adempiere alla missione di proselitismo antifascista…" > falso perché le attività dell’associazione, ben note al Consiglio di zona, sono più articolate (per citarne alcune: organizzazione di convegni e lezioni in Scuole ed Università, tutoring a studenti diplomandi e laureandi, corsi gratuiti di lingua italiana per stranieri) e in ogni caso essere antifascisti è diventata una colpa? Non è forse coerente con i valori indicati dalla nostra Costituzione, la quale diversamente condanna l’apologia del fascismo?
" continue sollecitazioni da parte del presidente di zona a regolarizzarsi …[cioè a pagare un affitto, ndr] > falso: alla fine del 2001 ricevemmo una prima lettera dal presidente del CdZ, che reclamava, senza averne titolo, parecchie decine di milioni delle vecchie lire, per pretesi arretrati non meglio specificati. Successivamente l’IpR proseguì la trattativa nel tentativo di addivenire, inutilmente, al raggiungimento di un nuovo accordo. Inutilmente perché, e qui si legge una notizia corretta nell’articolo di Marta Bravi, nessuno si fece avanti. Aggiungiamo a precisazione: nemmeno lo stesso intervistato, Massimo Girtanner, presidente del Consiglio di zona, che pure aveva in precedenza formulato la proposta per una locazione, insieme al direttore del Settore Demanio!
Nell’articolo viene anche citato più volte l’ex sindaco Carlo Tognoli, indicato come colui che permise "sprechi e regalie" di tal genere. A destra dell’articolo, infine, un altro siluro: un trafiletto dal titolo "Locali in centro a costo zero per i partigiani", cioè, la sede ANPI di Via Mascagni.
Chi siamo lo leggete qui
http://www.resistenza.org/
Come siamo arrivati nell’attuale sede e perché lo leggete ora
Nel 1983 il Comune di Milano, in accordo con il Consiglio di Zona 17 (ora CdZ 6), assegna all’IpR una porzione della struttura Morteo di cui è proprietario. Il prefabbricato fa parte del patrimonio indisponibile in quanto eretto con la funzione di sede scolastica.
A causa della denatalità degli anni ’70-’80, la Scuola chiude e la struttura torna a disposizione della città.
Grazie al merito che viene riconosciuto all’IpR per i lavori di progetto e ricerca in campo didattico, pedagogico, storico e di crescita sociale largamente intesa, rivolti prevalentemente alle Scuole e alle diverse Agenzie Educative su tutto il territorio nazionale, la modalità d’ingresso nei locali di via Anemoni non prevede il pagamento di un canone. A patto che il nostro lavoro venga offerto in forma gratuita. La concessione in uso dell’immobile, a titolo gratuito, viene pertanto intesa dalle parti quale controprestazione, espressione di sostegno della città di Milano all’Associazione e al suo ruolo di centro di aggregazione dei cittadini, a fronte dell’impegno dell’IpR a continuare ad esercitare le sue attività nell’interesse della collettività ed in assenza di altri contributi dell’amministrazione.
E così è stato sino ad oggi. I soci dell’IpR non beneficiano di alcun compenso, nessun compenso viene riconosciuto all’IpR per lo studio e la progettazione di un lavoro commissionato o proposto d’iniziativa; ai destinatari dei progetti vengono richiesti esclusivamente rimborsi per il pagamento di esperti esterni all’IpR (quando gli stessi lo richiedono) e per le spese di riproduzione documentale e di segreteria; ai destinatari del progetto/intervento, in ogni caso, rimane sempre la documentazione del lavoro.
L’IpR si finanzia esclusivamente con il tesseramento associativo e con le sporadiche donazioni di Soci che frequentano la sede o che si riconosco negli ideali e nelle finalità dettate dal nostro art. 2 dello Statuto.
… sono sette anni che la maggioranza al governo del Consiglio di Zona 6 ci manifesta ostilità, anche mediante il tentativo riferitoci e documentabile di coinvolgere altri organismi dell’amministrazione cittadina e regionale a controllarci e monitorarci, come se le attività dell’associazione non fossero manifestamente lecite. Abbiamo ricevuto molte visite di funzionari. NON HANNO MAI, RIPETIAMO, NON HANNO MAI RISCONTRATO NULLA DI ANOMALO. AL CONTRARIO, LI ABBIAMO VISTI SPESSO ESEGUIRE IL SOPRALLUOGO CON DISAGIO E IMBARAZZO.
Ebbene, prima che comparisse l’articolo di cui si è detto, il settore Demanio e Patrimonio del Comune di Milano in data 4 ottobre 2007 ci ha comunicato l’avvio di un procedimento amministrativo ex L. 241/ ’90, inteso all’ottenimento di un’ordinanza di sgombero dei locali della nostra sede, perchè asseriti occupati senza titolo dall’IpR, contrariamente al vero.
Abbiamo provveduto al deposito di una memoria il 30 ottobre seguente, la stessa citata nell’articolo di giornale di cui sopra, corredata di idonea documentazione comprovante la liceità della nostra permanenza nei locali di via Anemoni, assegnatici in uso nel 1983 e pertanto tuttora occupati legittimamente, in mancanza di modificazioni successive del titolo. Dal Demanio, a tutt’oggi, nessuna risposta: dal presidente del Consiglio di Zona 6 Massimo Girtanner (Alleanza Nazionale), perfettamente a conoscenza della veridicità dei contenuti delle nostre osservazioni 30.10.’07, avallate dalle prove documentali depositate in Comune, e dal quotidiano Il Giornale, invece, la pubblicazione di quell’articolo offensivo.
Che cos’è, dunque, che cosa definisce - per voi che leggete – un contesto democratico? E rappresentare pubblicamente circostanze non veritiere, indi divulgarle, e denigrare e umiliare, cosa significano esattamente? A cosa preludono?
Aspettiamo le vostre riflessioni su questi interrogativi e ci permettiamo a tal fine di sottolineare che la difesa della libertà non spetta solo a coloro che in un determinato periodo storico si sentono ostacolati ingiustificatamente: tocca invece a tutti, perché prima o poi, se non si pone un freno, la Storia insegna …
ipr@resistenza.org
11 Dicembre 2007

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