31 maggio 2011

I repubblichini come i Partigiani..! Una proposta INDEGNA.



MILANO - Le Associazioni degli ex combattenti della Repubblica sociale di Salò potrebbero avere lo stesso riconoscimento dell'Anpi e delle altre associazioni ex combattentistiche, ricevendo anche contributi statali: l'apertura è prevista da una proposta di legge del Pdl al voto della commissione Difesa della Camera, su cui si è aperto uno scontro con le opposizioni.
CONTROLLI - La proposta di legge, che ha in Gregorio Fontana il primo firmatario, nasce dalla necessità di dotare le associazioni ex combattentistiche di una personalità giuridica, visto che tra l'altro ricevono dei fondi dal ministero della Difesa (tra il 2009 e il 2011 hanno ricevuto 1,5 milioni annui complessivamente). Il provvedimento stabilisce i requisiti perché queste associazioni ricevano il riconoscimento di Associazioni di interesse delle Forze Armate: tra i requisiti ci deve essere la loro apoliticità e che i loro statuti rispettino i principi di democrazia interna. I problemi cominciano perché la proposta assegna al Ministero un compito di vigilanza non solo sulla legittimità dei loro statuti, ma sulle attività stesse delle associazioni. E qui il centrosinistra vi ha visto la volontà di sottoporre a controllo l'Anpi, cioè l'Associazione nazionale partigiani.
LEGGIMAMENTE BELLIGERANTI - Ma l'elemento deflagrante è l'apertura al riconoscimento delle associazioni dei combattenti di Salò. Il testo infatti prevede che siano riconosciute dal ministero tutte le associazioni di ex «belligeranti», senza limitazioni di sorta. Il braccio di ferro si è protratto nelle scorse sedute della Commissione Difesa, allorché gli emendamenti delle opposizioni che correggevano questi elementi sono stati tutti bocciati. Per bloccare l'iter il Pd ha presentato una propria proposta, a prima firma Antonello Giacomelli, che è stato abbinato al testo Fontana. Questa proposta di legge prevede il riconoscimento solo per le associazioni di quanti sono stati «legittimamente belligeranti», il che escluderebbe i reduci della Repubblica sociale; in secondo luogo la vigilanza del Ministero non è sulle attività ma unicamente sullo statuto delle Associazioni; infine le Associazioni sono sotto l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica, per «sottrarle alla maggioranza di turno». «Capisco che qualcuno possa dire - commenta Giacomelli - che l'omissione della dicitura «legittimamente belligeranti» sia solo una dimenticanza, ma ultimamente queste coincidenza si moltiplicano: solo poche settimane fa era stata presentata proprio dal Pdl una proposta che abrogava il divieto di ricostituire il Partito fascista, ed oggi si strizza l'occhiolino ai reduci di Salò. Alla vigilia del 2 giugno è meglio mettere dei punti fermi»
Corriere della Sera. 31 maggio 2011.



Immediata la replica preoccupata dell'Anpi per bocca del presidente Carlo Smuraglia: "L'Anpi ha manifestato più volte netta e ferma opposizione a un'operazione del genere inammissibile sotto ogni profilo, storico e politico". "Continueremo ad opporci con ogni mezzo - prosegue Smuraglia - , anche chiamando alla mobilitazione iscritti e cittadini contro manovre di questo tipo che negano la storia e la realtà"

1 commento:

riccardo uccheddu ha detto...

Una proposta a dir poco assurda ed offensiva!!!
Chi combattè insieme ai nazisti contro chi dava invece il suo sangue per la democrazia e la libertà non ha diritto a niente.
Se avessero vinto i nazifascisti, a quest'ora il mondo si troverebbe sotto il segno della barbarie.
Non c'è stato lato legale, morale, politico e culturale che i nazifascisti ed i giapponesi non abbiano sporcato di sangue, tramutando i loro Paesi in regni della sottomissione e del terrore ed esportando tutto ciò nel resto del mondo.
E' bene che queste cose le sappiano soprattutto i giovani (io sono quasi un "ex-giovane"); dilaga, infatti e purtroppo, il revisionismo storico.
Concludo dicendo un'ultima cosa: anche la definizione di "legittimamente belligeranti" è pericolosa... in maniera del tutto sofistica, l'attuale schieramento di destra potrebbe sempre dire: ma nell'ambito di una guerra civile, era "legittimo" che si combattesse anche per idee (quelle dei repubblichini) ritenute buone e valide.
Allora non bisognerebbe dire "legittimamente belligeranti" ma "belligeranti per il ripristino dei valori della democrazia e della libertà."
Meglio mettere i puntini sulle "i", con certe persone...
Un abbraccio, care e cari dell'ANPI.
Ora e sempre Resistenza!

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