23 maggio 2012

Resistenza e Fumetti...

Resistenza e Fumetti...
Ringraziando ANPI Voghera... 

http://lombardia.anpi.it/voghera/resistenzafumetti/resistenzafumetti.htm


Dal «Pioniere» ad Enzo Biagi


In Italia, oltre alle pubblicazioni già citate in questa sezione, anche se non molto numerose, le riviste a fumetti sulla Resistenza e Memoria hanno accompagnato le varie generazioni di ragazzi e ragazze che si sono succedute dal dopoguerra fino ad oggi. Non abbiamo l’ambizione di darne un quadro esaustivo, ma solo di indicarne alcune tra le più significative, scusandoci, a priori, le molte lacune e dimenticanze.

Già nel corso del Novembre 1944, a Napoli, che solo 2 mesi prima si era Liberata dal giogo nazista, veniva pubblicato l’"Intrepido Boy" che raccontava storie legate alla Resistenza. A pochi mesi dalla fine del  conflitto mondiale vede le stampe «Pam il partigiano», disegnato da  Camus. Protagonista è un "ribelle" delle "Brigate Garibaldi" impegnato  nelle azioni tipiche della lotta partigiana che, come qualità del fumetto, sia come tecnica sia come stile (testo e disegni), risulta ancor oggi incredibilmente attuale.
È invece del 1946 l’uscita di "Pinotto", le storie di un bambino, figlio di un partigiano, e del suo cane Pinolo, mentre è "Il Pioniere", nato nell’ottobre 1949 (che ebbe
anche come condirettore Gianni Rodari) l’unico esempio di "giornalino" che negli anni Cinquanta parlava di Resistenza.  Era un settimanale in cui grande risalto era dato alle rievocazioni storiche (vedi l’albo «Genova insorge»), tema trattato con
taglio storico, a volte peccando di una vena retorica un pò troppo enfatica.
La vicenda di Padre Massimiliano Kolbe, sacerdote polacco che, nel lager di Auschwitz, si offrì di morire nel "bunker della fame" al posto di un padre di famiglia è stata illustrata sia da Dino Battaglia che, nel  1962 realizzò per il "Messaggero dei Ragazzi" il suo
«MASSIMILIANO KOLBE. UN SANTO ALL’INFERNO», sia dalla coppia Ferdinando Tacconi-Claudio Nizzi che realizzarono la biografia del frate francescano, che sarà santificato nel 1982 intitolata semplicemente:«MASSIMILIANO KOLBE»
È grazie al connubio tra Mino Milani e  Attilio Micheluzzi che nel 1982, sempre per il "Messaggero dei Ragazzi", si concretizza una toccante riproposizione a fumetti della storia di «ANNA FRANK».


Anche la VALENTINA di Guido Crepax ha avuto a che fare con
il nazifascismo. In quell’episodio (Valentina, Linusnn. 4/1969,
2/1972
) l’eroina con i capelli a caschetto, in un flash back sulla sua infanzia, rievoca la fuga in Svizzera per sfuggire alla deportazione, dato il nome della famiglia (Rosselli, scelto da Crepax come omaggio ai due fratelli assassinati dai fascisti).  Da ricordare anche le tavole che Crepax dedicò ad Oberdan Chiesa, l’antifascista livornese, "internazionalista" nel "Battaglione Garibaldi" durante la Guerra Civile spagnola, trucidato dai fascisti il
29 gennaio 1944, a soli 33 anni, aRosignano (LI) per rappresaglia a seguito di un attentato compiuto da gappisti della "3a Brigata Garibaldi" contro un Maresciallo Maggiore dei carabinieri ritenuto colpevole di
collaborazionismo con i tedeschi.



Sempre rimanendo nell’ambito dei "fumetti cult", non possiamo tralasciare Dylan Dog l’Indagatore dell’Incubo, il personaggio ideato da Tiziano Sclavi che nell’episodio «DOKTOR TERROR» (n. 83, Agosto 1993 - Soggetto e sceneggiaturaTiziano Sclavi,  Disegni: Gianluigi Coppola, CopertinaAngelo Stano) è alle prese
con i demoni del passato nazista
ed un presente in cui si agitano nuovi rigurgiti in cui il comun denominatore èancora la "croce uncinata".
Evidente, in molti passaggi dell’albo i richiami ed i riferimenti al «MAUS» di Art Spiegelman.
Nel 1995 sul "Giornalino", il settimanale per ragazzi dei Periodici San Paolo, pubblica «STORIE DI RESISTENZA», dedicate alla lotta al nazifascismo dalle origini al suo epilogo. Renzo Calegari è autore sia dei disegni che dei testi. È un lavoro dettagliato in cui si riscontra la cura per la sequenza dei fatti, raccontati con modalità cronachistiche, e supportatti dallecitazioni di manifesti e di titoli dei quotidiani dell’epoca, per raccontare le tappe che portarono al crollo del regime fascista di Mussolini ed alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo

Storie resistenziali se ne trovano anche nelle pagine de «LA STORIA D’ITALIA A FUMETTI», (2000) di Enzo Biagi  (uno dei grandi del giornalismo italiano), il quale utilizza il fumetto come veicolo di comunicazione, con fini storici-didattici. Nella narrazione delle vicende italiche, il tema della Resistenza ha una collocazione di rilievo. Le tavole sono inoltre impreziosite dai disegni dei maggiori fumettisti ed
illustratori italiani di quel periodo (artisti come Milo Manara, Marco Rostagno, Carlo Ambrosini, Alarico Gattia, Aldo Capitanio, Paolo Ongaro e Paolo Piffarerio).



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