Il 28- 29 settembre e il 1 ottobre 1944 i nazisti del 16° battaglione della 16° divisione SS Reichsfurher Recce Unit al comando del maggior Walter Reder guidati sui sentieri di queste montagne dai fascisti per punire queste popolazioni che liberamente avevano scelto l’aspra guerriglia partigiana tra le file della “stella rossa”, della libertà politica e della giustizia sociale, massacravano, sterminavano, mettevano a ferro e fuoco esseri umani, animali e cose. Trucidati furono 560, per la maggior parte vecchi donne e bambini. Ogni casa , ogni campo, ogni vigna ogni sentiero ogni fosso furono teatro di esecrandi tragedie, macchiati di sangue innocente, da luoghi familiari della vita quotidiana fatti bolge di barbarie e di violenza: come iene i nazifascisti frugarono fra o cespugli e le buche per cancellare ogni traccia di vita umana. Sotto i cumuli dei morti nascosero le mine per colpire anche la pietà dei sopravvissuti. Non dimentichiamo i 560 trucidati di San Martino; vogliamo nel loro ricordo che tutti i paesi e tutti i popoli possano vivere nella pace e nella fratellanza. -
Hitler disse “Dobbiamo essere crudeli dobbiamo esserlo con tranquilla coscienza, dobbiamo distruggere tecnicamente scientificamente” I superstiti della strage raccontano i giorni 29-30 settembre e 1 ottobre 1944 furono i più terribili ma la carneficina continuo anche poi. Appena giorno avevo contato 54 grandi falò di case isolate e a gruppi bruciare intorno vicini e lontani. Ci riunimmo tutti sul piazzale della chiesa di Casaglia dicemmo che i nazifascisti venivano per i partigiani quindi i vecchi le donne i bambini potevano stare in chiesa. Buttarono giù la porta facevano venir fuori tutti e le picchiavano ridendo il parroco lo uccisero con una raffica sopra l’altare. Ci condussero tutti al cimitero dovettero scardinare il cancello con i fucili ci ammucchiarono contro la cappella tra le lapidi e le croci di legno loro si erano messi negli angoli e si erano inginocchiati per prendere bene la mira aprirono il fuoco e getteranno anche delle bombe a mano sparavano basso per colpire i bambini. Cosi nel cimitero di Casaglia furono massacrate 195 persone di 28 famiglie fra le quali 50 bambini. La nostra pietà per loro significa che tutti gli uomini e le donne sappiano vigilare perché mai più il nazifascismo risorga.