19 settembre 2022

Diritto al lavoro, allo studio... "il momento che conduce alla morte"

Dall'inizio del 2022 in Italia i morti sul lavoro hanno già superato abbondantemente i 600 casi. Di nuovo uno studente, Giuliano De Seta, ha perso la vita a causa del sistema alternanza scuola lavoro. Appena maggiorenne, queste sarebbero state la sua prima votazione. Eppure temiamo che Giuliano, come tutti gli altri morti sul lavoro, finirà presto nel dimenticatoio, un numero in una statistica, non un monito per cambiare la situazione dei diritti dei lavoratori e dei diritti degli studenti. Scuola e lavoro, due luoghi che diventano sempre più pericolosi invece che ambienti di crescita e dignità.
Noi abbiamo ancora in testa e nel cuore le parole del discorso che il presidente Carlo Smuraglia pronunciò al Congresso del Provinciale Milanese solo pochi mesi fa quando sottolineava i problemi della nostra società tra i quali la troppo trascurata questione della sicurezza sul lavoro, dei morti quotidiani sul lavoro quando "dovremmo indignarci anche solo per un ferito".
"Questa società dovrebbe essere fatta di lavoro sicuro, dovrebbe essere fatta di lavoro dignitoso, dovrebbe essere fatta di lavoro garantito a tutti e condizione essenziale, come vorrebbe la Costituzione, dello sviluppo dell'individuo, della persona umana. Invece da questo spesso siamo molto lontani."
Noi facciamo nostre le parole del presidente Smuraglia perché non possiamo accettare che il lavoro, invece di essere un momento di crescita della persona, diventi "il momento che conduce alla morte", a maggior ragione se si tratta, come accade negli stage della scuola lavoro, di ragazzi e ragazze che sono sul serio il futuro del Paese.
 

ANPI Barona Milano.                                           19 settembre 2022.




 


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