La presidenza dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) della Lombardia aderisce all’appello lanciato dall’ANED (Associazione Nazionale ex Deportati) di Roma e di Milano, esprimendo la più ferma riprovazione per il disegno di legge che prevede la schedatura dei Rom e dei Sinti presenti sul territorio italiano, tramite la rilevazione delle impronte digitali.
Il provvedimento si presenta ancora più odioso e inaccettabile, perché rivolto anche ai bambini e a tutti i minori che, finora, anche se privi di documenti, hanno potuto frequentare la scuola pubblica del nostro Paese. Il progetto di schedatura è, oltre tutto, in totale contrasto con la Convenzione internazionale per i Diritti del Fanciullo promulgata nel 1989 dall’ONU e ratificata dallo Stato Italiano.
La presidenza dell’ANPI della Lombardia è grandemente sensibile al problema della sicurezza e della serenità dei cittadini e non è dunque contraria alla individuazione delle persone sorprese a commettere reati, italiani o stranieri che siano, per rendere più difficile la loro reiterazione e più efficace il contrasto alla criminalità. Ma questo non ha nulla a che vedere con la schedatura di due intere comunità, bambini compresi.
Questo è un segno intollerabile di discriminazione e di criminalizzazione PREVENTIVA nei confronti di tutto un popolo, a prescindere dalle responsabilità accertate dei suoi singoli componenti.
Cose di questo genere si sono già viste ed hanno segnato alcuni tra i periodi più bui della storia dell’umanità, da ultimo quello nazifascista.
Chi prova sollievo o indifferenza, perché questa volta non tocca a lui, sbaglia grandemente.
La presidenza dell’ANPI lombarda fa appello alle forze politiche, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni, a tutte le cittadine e i cittadini della nostra Regione per una netta condanna del provvedimento.
Nel caso che questo provvedimento venisse approvato, l’intera presidenza regionale dell’ANPI Lombardia chiede di essere schedata insieme ai Rom e ai Sinti.
PRESIDENZA ANPI LOMBARDIA
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