22 gennaio 2009

Conchetta. Archivio Primo Moroni

Riceviamo e immediatamente portiamo alla vostra conoscenza:
L'ANPI sezione Barona, esprime rammarico, disappunto e perplessità per questa operazione di "polizia"
Solidarietà ed adesione ai compagni del Conchetta e dell'Archivio Primo Moroni.

Stamattina, il comune di Milano, con l'ausilio della polizia di Stato, ha compiuto un nuovo passo verso "la normalità" e la "legalità".
Alle 7 del mattino hanno sgomberato lo storico centro sociale Conchetta, che contiene, tra l'altro, la biblioteca di Primo Moroni.
E' un ulteriore passo verso la città senza anima, disgregata e tutta nelle mani del commercio e del mercato, in cui sono solo tollerate quelle attività che producono profitto e che, preferibilmente, siamo standardizzate, acquiscienti verso l'ordine costituito, silenziose e profittevoli.
Fa niente se Milano è una delle città con la maggior concentrazione mafiosa, fa niente se Milano è la città dei consulenti d'oro, pagati fino a 400.000 Euro all'anno per dare consigli al sindaco moratti. Per De Corato e il Comune di Milano, il problema è Conchetta. Ma non solo. Anche Pergola e Torricelli. Che in queste settimane sono "in chiusura".
L'ultimo colpo andrà al Leoncavallo, sotto sgombero da un anno e sempre a rischio "colpo di Polizia".
Milano ha bisogno di quei luoghi, non solo luoghi storici, ma anche spazi di aggregazione e di produzione culturale, per tutti coloro che non si accontantano della milano da bere, della milano bene, della Milano alla cocaina, o della Milano "produttiva".
Luca Gibillini

Quanto accaduto stamattina in via Conchetta è di una gravità inaudita e sintomo del veloce degrado civile e morale che sta investendo la nostra città. Stamattina la forza pubblica è stata messa al servizio non della legge e dell'ordine pubblico, bensì degli interessi di una parte politica e soprattutto di quelli personali dell'On. De Corato.
Le forze di polizia hanno blindato militarmente intere vie per sgomberare lo storico centro sociale Cox 18, senza alcun preavviso e senza autorizzazione del magistratura, nonostante sulla vicenda sia in corso una causa civile, ma unicamente in base ai desiderata del Comune di Milano. Talmente dubbia era la legittimità dell'intervento che alla fine la situazione è stata "congelata", cioè le chiavi tornano sì in mano al Comune, ma nulla di quanto è dentro il centro sociale verrà toccato e portato via, in attesa che il giudice decida.
Capiamo senz'altro che l'On. De Corato non si accontenti più di fare soltanto il parlamentare e il vicesindaco, ma che voglia essere anche il candidato del Pdl alle prossime elezioni provinciali, al posto di Podestà. E conosciamo purtroppo bene anche la sua visione politica e amministrativa, ridotta a una sorta di guerra permanente contro tutta quella parte di città che lui ritiene politicamente, culturalmente o socialmente sua nemica.
Ma arrivare, come ora, al punto che i responsabili dell'ordine pubblico a Milano mettano al servizio degli interessi politici e personali di De Corato le forze dell'ordine ci pare indecente, inaccettabile e irresponsabile.
E così, mentre non si lesinano mezzi e uomini per sgomberare un centro sociale che non dà fastidio a nessuno e che ospita una libreria e gli archivi di Primo Moroni, facendolo per giunta mentre è in corso un processo, regna invece la più totale indifferenza nei confronti di luoghi di delinquenza politica, come "Cuore Nero", che guarda a caso godono della tolleranza di De Corato e del suo partito.
Tale spudorato uso della forza pubblica per assecondare interessi politici di parte è forse il segno più tangibile della situazione fosca che si sta creando a Milano. E riteniamo che sia giunto il momento che in città, almeno da parte chi non vuole rassegnarsi o scappare altrove, si apra una riflessione molto seria su come iniziare a contrastare con intelligenza, determinazione ed efficacia questo sempre più disinvolto scippo della nostra libertà e dei nostri diritti.
www.lucianomuhlbauer.it

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