04 novembre 2010

Aiutatemi...!


Guardo la televisione, leggo il giornale, ascolto la radio, poi parlo con gli amici, i miei colleghi di lavoro, i miei compagni…
Bella Ciao e giovinezza, una targa a fascisti torturatori e assassini nel mio amato Oltrepò Pavese, convegni su nazisti, medaglie ed onorificenze a repubblichini, niente finanziamenti a chi ha difeso la Libertà, costruito la Repubblica e scritto con il sangue la Costituzione… e poi sempre più giù in un mare di fango, continui attacchi alla Resistenza, la storia stravolta…   di nuovo falsità e calunnie,  Vie e lapidi, ricorrenze e incontri intitolati a portatori di razzismo e fascismo, tutto lecito, la totale indifferenza della gente… Ed allora feste e puttane, ballerine e nani… soldi a volontà per gli affari sporchi, per la mafia e i soliti amici degli amici, la “storia” è vecchia , la memoria puzza… Appalti e cemento,  discariche e televisioni, sei “negri” sopra una gru, la vecchia politica che danza un altro giro di valzer, voci e volti grigi che ci raccontano la “soluzione” per tutti i mali…  Quattro vecchi , purtroppo ormai SORDI che si radunano a parlare dei tempi gloriosi… ed intanto le mura di Roma crollano, nessuno li ascolta, tutti fuggono davanti alla televisione c’è la partita di calcio, magari un “difensore della razza”… picchia qualcuno in diretta, oppure qualche buona manganellata a quei “camorristi” che non vogliono le discariche… e vai con i fuochi artificiali… Migranti e studenti, la casa a Montecarlo, le minorenni con le farfalline d’argento, operai e banchieri… e poi il solito branco che stupra una donna, o tutte le donne.? Ancora la logica del maschio che violenta, magari anche solo con una parola… tagli alla cultura e nuovi bombardieri nei cieli del mondo, enormi frullatori che mischiano, spezzano, sminuzzano pensieri e ideali… mi aggrappo con le unghie a vetri che stridono acuti mentre sempre più in basso precipito. Incontriamoci al prossimo convegno… caspita mi scade il mutuo della casa, contratto a tempo determinato, i morti “bruciati” sul lavoro, diritti e DOVERI, cocaina e andiamo a votare per il prossimo sindaco, mi dai un euro che ho fame, lo sai che nella mia scuola c’è un buco nel tetto… lo sai che c’è un buco nel mio cuore…
Non respiro… sto male… piango perché non c’è più mio padre UN PARTIGIANO, mi dispero sono arrabbiato, mi stanno lasciando, se ne vanno tutti, tristi e malconci… sono sempre meno, confusi e infelici… ed io cosa faccio...? Che cosa sono…?
Stringo forte le tue mani tra le mie mani… Donna, Uomo “ribelle” che non ti sei dimenticato i tuoi vent’anni, le tue speranze, che non vuoi indicare dall’alto del palco la tua strada, ti stringo semplice tra i semplici per i tuoi doni di storia e memoria, d’onesta e dignità, tu che sempre con più fatica continui imperterrito a lavorare per un mondo migliore. Stringo forte anche le tue di mani, Donna, Uomo… “ribelle” che hai solo vent’anni, ma che pensi, lotti, vivi per un futuro migliore, per una società giusta.
Aiutatemi… sono pieno di dubbi, mi sento solo… ma… voglio disturbare il manovratore, discutere e ragionare, sono un iscritto all’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA… sono ANTIFASCISTA…
E voglio continuare a sognare.

Ivano Tajetti.                                                                          


Vecchio Partigiano     -  Una poesia di Tajetti Pietro “Mario”

Dove vai, rasentando i muri della città
sembri assorto in pensieri lontani,
forse stai ricordando la tua gioventù,
i tuoi vent'anni,
anche allora rasentavi i muri imbracciando un fucile,
qualcuno vestito di nero
voleva impedirti di realizzare i tuoi sogni.
Qualcuno voleva impedirti
che altri uomini, altre donne, altri bambini
vivessero in un mondo diverso
fatto di lavoro, di benessere, di felicità
non so se oggi si possa dire
che tutto si sia realizzato..
ma i sogni restano
e quelli nessuno potrà toglierteli  vecchio partigiano.
.

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