ANPI: Appello alle istituzioni locali, alle forze politiche democratiche, alla società civile
L'ANPI Alto Adige/Südtirol rivolge un appello alle istituzioni locali, alle forze politiche democratiche, alla società civile affinchè la storica questione dei Monumenti e dei simboli trovi finalmente e in tempi rapidi una soluzione condivisa in grado di stroncare qualsiasi tentativo da parte degli opposti estremismi di riaccendere tensioni a sfondo etnico. In questo senso l'ANPI si riconosce nel documento sottoscritto da un folto gruppo di storici e intellettuali di lingua tedesca e di lingua italiana -primi firmatari Andrea Di Michele, Hans Heiss e Hannes Obermair-. Le esperienze passate, dimostrano come gli atti unilaterali e le rimozioni a senso unico, estranee ai principi di dialogo e condivisione che fondano la nostra autonomia, finiscano paradossalmente per essere controproducenti e per alimentare quegli orientamenti negativi e quelle ambiguità che si vorrebbero estirpare. L'ANPI non è per una “storicizzazione” anodina e neutra. Occorre, infatti, fare i conti con la verità storica del difficile passato della nostra terra, superando, rimozioni, oblii, sottovalutazioni di comodo, al fine di promuovere la piena consapevolezza del passato e, in particolare, dell'opera nefasta dei regimi fascista e nazista, ed un comune riconoscimento nei principi di democrazia e libertà sanciti nella Costituzione, nello Statuto di autonomia, nelle Carte fondamentali dell'Unione Europea. Intendiamo inoltre sostenere il principio “aggiungere e non rimuovere”, che si realizza in un percorso della memoria che, attraverso tabelle esplicative, segni e materiali, sia in grado di collegare siti,monumenti, odonomastica, simboli, spiegando i loro significati, il contesto storico al quale si riferiscono, le differenti memorie che evocano. In questi anni la Città di Bolzano, anche grazie all'opera dell'ANPI, ha già realizzato, nonostante veti e resistenze, parte importante di questo percorso. Non partiamo da zero. I siti monumentali dedicati al Durchangslager di Bolzano, al lavoro coatto dei deportati sotto la galleria del Virgolo, ai treni verso i campi di sterminio , ai deportati della Comunità Ebraica; le targhe e le intitolazioni di piazze, strade, giardini alle vittime del fascismo e del nazismo e ai protagonisti della Resistenza; le cittadinanze onorarie a Mayr Nusser e Franz Thaler; le mostre; i materiali; gli Archivi; le cerimonie commemorative a Bolzano, ma anche in altre Città della nostra terra; sono tutti segni di quello che si è già fatto e che si potrà fare. Ora l'ANPI intende avanzare una proposta che si vorrebbe condivisa , in relazione alla questione dei Monumenti eretti in epoca fascista,che chiamano in causa l'intera città di Bolzano . In particolare, l'ANPI chiede che i nomi delle migliaia di persone recluse nel Durchangslager di Bolzano vengano trascritti nella memoria cittadina e collocati in luogo adeguato; chiede poi che attraverso le cosiddette “Stolpersteine” (le “pietre d'inciampo” ideate dell'artista tedesco Gunter Demnig per ricordare i cittadini deportati nei campi di sterminio nei luoghi dove vivevano) siano ricordate le vittime della Shoah della città di Bolzano; infine, che il Comune prosegua nel percorso di intitolazioni di strade e luoghi cittadini , dedicato alle vittime del nazismo e del fascismo e alla Resistenza. In questo quadro, però, proponiamo che debba essere risolta anche la questione della traslazione dal Monumento di piazza Vittoria dell'erma di Cesare Battisti, nel senso auspicato da sempre dai suoi familiari. L'ANPI è, ovviamente, disponibile come ha sempre fatto, a partecipare ai tavoli istituzionali, anche a carattere tecnico, che verranno istituiti per definire concretamente le scelte che si vanno delineando. Coerente con questa impostazione l'ANPI esprime la sua ferma riprovazione per tutti i tentativi di accendere tensioni etniche su questi temi e, in particolare, per la folle intenzione di provocare, mediante un Referendum chiaramente illegittimo, pericolose divisioni tra le popolazioni. L'ANPI infine chiede alle istituzioni, alla Magistratura e alle forze dell'ordine di attivarsi in modo che la “Marcia su Bolzano”, annunciata per il 5 marzo dai neofascisti di Casa Pound – movimento in provincia legato a gruppi che fanno riferimento ai naziskin del Veneto, più volte oggetto di indagini da parte delle forze dell'ordine - e di Unitalia, non provochi tensioni e/o violazioni delle leggi, in particolare della Legge Mancino.
Bolzano, 11.02.2011
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