11 gennaio 2021

Il Sindaco Aldo Aniasi, il Comandante "Iso".

Partigiani veri e partigiani falsi. - Il Sindaco di Milano, Aldo Aniasi, il Comandante Partigiano “Iso”. Presidente della FIAP da sempre fautore della doppia tessera ANPI/FIAP è stato iscritto alla Sezione ANPI Barona Milano dagli anni 60 del secolo scorso sino alla sua morte.
Aldo Aniasi nasce il 31 maggio del 1921 a Palmanova, provincia di Udine, da una famiglia antifascista. Il padre è un vecchio socialista.
Si traferiscono a Milano nel 1938. Aniasi frequenta l'Istituto tecnico "Cattaneo": la sua professoressa di italiano e storia è un'appassionata antifascista e in classe parla di socialismo, liberalismo e libertà. Venne per questo denunciata. Aldo si convince sempre più nel suo osteggiare il fascismo.
Nel 1941 si iscrive a ingegneria presso il Politecnico di Milano.
Aniasi ed alcuni suoi compagni sono attivi ancora prima della caduta del fascismo distribuendo volantini, tenendo riunioni clandestine, diffondendo libri messi all'indice dal fascismo.
Appena dopo l'8 settembre Aldo, con l'appoggio della popolazione di Codogno(dove era sfollato con la famiglia) distribuisce indumenti ai soldati allo sbando e recupera armi nelle caserme abbandonate.
Subito dopo parte per la Valsesia entrando nel distaccamento "Fanfulla" della XV Brigata Garibaldi.
Nel 1944 Aldo si sposta a Cusio e poi in Val d'Ossola dove viene formata la 2ª divisione Garibaldi "Redi"di cui diviene comandante con il nome di battaglia di "Iso Fanali". D'ora in poi sarà per tutti il Comandante "Iso"!
Vive e collabora alla Repubblica partigiana dell'Ossola che, benché sia durata poco, servì ad incoraggiare e dare nuova forza alla lotta antifascista.
Il 27-28 aprile del 1945 la divisione Redi arriva a Milano dopo aver costretto alla resa i tedeschi del Campo di Aviazione di Lonate Pozzuolo e Gallarate e gli aviatori dell’aereonautica militare della RSI.
Aldo Aniasi viene insignito della Medaglia d'argento al valore militare.
Nel 1946 lascia il PCI e passa al PSI divenendo membro del direttivo della sezione "Volta Garibaldi" di Milano per poi fare parte della Federazione provinciale, poi di quella nazionale fino a diventare membro dell'esecutivo.
Nel 1949 è tra i primi comandanti partigiani ad entrare nella FIAP. Ne sarà presidente dal 1986 (alla morte di Parri) fino alla sua morte.
Entra come consigliere nella giunta di Ferrari nel 1951 occupandosi prevalentemente dell'edilizia popolare e nel settore delle politiche per i minori facendosi portavoce dell'esigenza dell’istituzione di asili nido e scuole materne comunali, colonie marine ed elioterapiche, interventi e servizi mirati a favore dei minori portatori di handicap, non scolarizzabili o con patologie specifiche, tra cui, per esempio, l’istituzione tra il 1951 e il 1954 di sette scuole speciali per audiolesi, per anormali psichici, per rachitici e motulesi, per ambliotici, per epilettici, e per bambini gracili.
Nel 1961, con la.giunta Cassinis, Aniasi ricopre l'incarico di assessore ai lavori pubblici, contribuendo alla costruzione di nuovi edifici scolastici e risolvendo il problema del sovraffollamento delle classi e del sistema a turnazione delle lezioni: entro la fine del 1965 Milano avrà ben 110 scuole tra materne, elementari e medie.
Aldo Aniasi viene eletto sindaco il 19 dicembre 1967. Pochi giorni dopo, il 27 dicembre 1967, gli viene conferito il titolo onorifico di “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.
Grazie a lui e alla sua giunta viene approvato il piano quadriennale del verde che porta alla realizzazione di nuovi parchi cittadini, di giardini nelle zone periferiche, e di una rete di campi-gioco per bambini – da 8 nel 1961 passano a 84 nel 1970; un'altra priorità della giunta è la difesa del lavoro: durante le agitazioni dell’autunno caldo, per esempio, il Consiglio comunale vota un cospicuo stanziamento a favore delle famiglie dei lavoratori in stato di bisogno per il prolungarsi degli scioperi, e la distribuzione a prezzi controllati di generi di prima necessità.
Il 10 maggio 1968 inaugura il circolo di via De Amicis che diviene un luogo di cultura e dibattito della sinistra milanese.
Nel 1976 Aniasi viene eletto deputato con il PSI. Durante la legislatura istituisce una "Commissione d’inchiesta parlamentare sulle cause e conseguenze della sciagura causata il 10 luglio 1976 a Seveso (Milano) per l’inquinamento di dioxina dovuto al cattivo funzionamento di un reattore dello stabilimento della società ICMESA”.
Nel 1980 viene chiamato a ricoprire il ruolo di ministro della Sanità nel II governo Cossiga e nel governo Forlani.
Il 28 giugno 1981 Aniasi diventa Ministro senza portafoglio con delega agli Affari Regionali nel I e nel II governo Spadolini . Il 15 luglio entra a far parte della VI Commissione (Finanze e Tesoro).
Il 14 dicembre 1982 Aldo Aniasi assume la prestigiosa carica di Vicepresidente della Camera, che manterrà fino al 22 aprile 1992.
Il 14 febbraio 1989, la proposta di legge per la “riapertura dei termini per la concessione di medaglie d’oro al valore militare alle province di Milano e Pavia per meriti acquisiti durante la Resistenza”.
Nel 1994 lascia la Camera dei Deputati, aderisce ai DS, continua il suo impegno nella FIAP e come promotore di convegni e seminari: "Il governo Parri", "Le formazioni GL nella Resistenza", "Conoscete la storia patria?", "Comando militare del Corpo volontari della libertà", “Il pericolo dell’estrema destra in Italia ed in Europa".
Nel 2003 presenta "I siti della vergogna”, un censimento dei siti Internet neofascisti e neonazisti.
Nel settembre 2004 organizza e presenta una mostra su Sandro Pertini presso il Palazzo della Regione di Milano.
Il 19 maggio 2005 presenta a Venezia il libro “Giustizia e Libertà e Partito d’Azione a Venezia e dintorni”.
Muore pochi mesi dopo il 27 agosto.
25 aprile 1970 discorso celebrativo:
"Il ricordo della Resistenza deve essere tenuto vivo nella convinzione che più che la carenza delle coscienze, curi l’insensibilità democratica della classe dirigente, che rimpiange lo spirito autoritario del fascismo comodo scudo dei privilegi degli abbienti". (In foto Archivio famiglia Pesce: il Partigiano Comandante “Iso” e il Partigiano Comandante “Visone”) 


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