La Storia siamo Noi" Periodico della Sezione ANPI Barona Milano a cura di Stefania Cappelletti. Speciale Brigate Garibaldi (No copia incolla, tutte le fonti vengono citate)
La nascita delle Brigate Garibaldi
Le Brigate Garibaldi non potevano che nascere in un quartiere popolare, caratterizzato da abitazioni di 3-4 piani, con una corte centrale e diversi servizi comunitari. E’ un ambiente ideale per la clandestinità in quanto la struttura di questi palazzi dell’Istituto Case Popolari garantisce la possibilità di fuga attraverso i terrazzi che collegano un edificio all’altro e i diversi disimpegni delle scale interne.
L’appartamento in cui si svolge la riunione segreta si trova in via Lulli 30 ed appartiene ai coniugi Lulli che, già prima dell’invasione nazista, avevano offerto la loro abitazione per gli incontri dei comunisti.
E’ il 20 settembre 1943, nemmeno dieci giorni dopo la presa del potere dei nazisti in Lombardia.
Alla riunione partecipano: Longo (“Gallo”), Roasio (“Paolo”), Scotti (“Grossi”), Cigalini e Carini (“Orsi”), Massola. La struttura delle Brigate fa esplicitamente riferimento al modello spagnolo dovuto al fatto che i suoi dirigenti e molti dei militanti sono stati combattenti volontari nella guerra civile spagnola: Longo, Secchia, Scotti, Barontini, Rubini, Carini, Pesce, solo per fare alcuni nomi che saranno fondamentali per la vittoria dei partigiani.
Vengono stabilite le responsabilità di comando: Luigi Longo viene nominato comandante generale; Antonio Roasio organizzatore delle formazioni nel Veneto e nell’Emilia; Francesco Scotti organizzatore delle formazioni per Piemonte, Liguria e Lombardia, con particolare impegno su Milano; Pietro Secchia, già dirigente dell’organizzazione del Partito comunista, assume il ruolo di commissario politico delle Brigate.
Si stabilisce che almeno il 50% dei militanti e dei quadri del partito partecipi all’attività militare, sia in montagna che in città; la metà rimanente deve svolgere il lavoro cospirativo per sviluppare l’organizzazione e la lotta operaia nelle fabbriche, portare alla rivolta il mondo contadino, penetrare nelle scuole e nelle università e assicurarsi l’afflusso di sempre più volontari nelle brigate.
Si decide subito di stampare un periodico per le formazioni partigiane: "Il Combattente - Per la cacciata dei tedeschi e dei fascisti, per la libertà e l'indipendenza nazionale".
Scotti viene immediatamente inviato sulle montagne nel Lecchese, dove si stanno creando le prime formazioni, per insegnare le tecniche e le tattiche militari della guerriglia partigiana.
Contemporaneamente Egisto Rubini, a capo del comando regionale, con Bardini e Roda come commissari politici, ha il compito di organizzare i Gruppi di Azione Patriottica (GAP) in Milano e nelle altre città lombarde.
All’inizio di ottobre, a Milano, sono circa 2000 i militanti del PCI attivi e organizzati. Si è pronti a fronteggiare e sconfiggere il nemico nazifascista, a riscattare l’Italia e a lottare per la libertà.
Fonti:
F. Scotti, "La nascita delle formazioni" in "La Resistenza in Lombardia"
I.Busetto, "Brigate Garibaldi baciate dalla Gloria le prime nella lotta alle prime alla vittoria"
Dizionario della Resistenza
G. Cosmacini, G. Scotti "Francesco Scotti 1910-1973. Politica per amore"
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