Presa di posizione del Comitato Nazionale dell'ANPI Elezioni politiche aprile 2006 Una riflessione e un appello. L’ANPI esprime un giudizio di grande preoccupazione e di severa condanna per la crisi economica e sociale con la quale l’attuale governo chiude questa legislatura, che ha portato l’Italia al punto più basso in tutti gli indicatori economici ed allo smantellamento di rilevanti parti del patrimonio industriale.Oggi il Paese è più debole ed è pervaso da una sfiducia profonda nella possibilità di risollevarne le sorti e di permettere a ciascun cittadino di costruire una prospettiva di vita positiva. Certamente ad un tale risultato mai avrebbero potuto pensare tutti coloro che hanno costruito l’Italia repubblicana con tanto sacrificio e tanto coraggio. Cinque anni di governo del centro-destra hanno aumentato la ricchezza per pochi e le difficoltà per molti che stanno pagando duramente questa diffusa insicurezza.Questo è il risultato di un governo che si è mosso sempre nella logica dell’interesse privato, con tante leggi approvate per pochi e spesso a favore di una sola persona, il Presidente del Consiglio. Questo risultato è emblematicamente rappresentato dalle modifiche della Costituzione che sono state imposte dalla maggioranza. Con queste modifiche sono stravolte le strutture e gli strumenti della democrazia rappresentativa e gli istituti di garanzia; sono ridotti, se non del tutto vanificati, il ruolo del Parlamento e del Presidente della Repubblica e fortemente pregiudicato quello della Corte Costituzionale di cui viene manomesso l’equilibrio con l’aumento dei componenti di nomina politica. L’ANPI ha contribuito fortemente alla campagna di raccolta di firme per promuovere il referendum abrogativo su questa vera e propria controriforma e continuerà a battersi perché il voto degli italiani la cancelli.Per chi viene dalla guerra di Liberazione dai nazisti e dai fascisti, per chi ha contribuito alla difesa della democrazia in tutti questi anni ed alla lotta per la pace e per il riconoscimento dei diritti degli uomini, la scelta è chiara: battersi per la vittoria del centro-sinistra e di Prodi nella consultazione elettorale e mantenere, al centro del programma, la difesa e l’attuazione della Costituzione, base assoluta di qualunque azione di governo.E’ su questo programma che l’ANPI e tutti coloro che si riconoscono nella Resistenza, nella Repubblica e nella Costituzione si sentono impegnati. Alla base della ricostruzione del Paese ci sono i valori che la Costituzione ha consacrato e che sono patrimonio inalienabile della lunga lotta per la democrazia e della storia dell’Italia di tutti questi anni.
Il Comitato Nazionale dell’ANPI
15 marzo 2006
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI Barona Milano.
28 marzo 2006
22 marzo 2006
Giuseppe Pinelli...!
APPELLO DI UN GRUPPO DI INTELLETTUALI
CONTRO LA RIMOZIONE DELLA LAPIDE A GIUSEPPE PINELLI
IN PIAZZA FONTANA A MILANO
Alcuni giorni fa l’amministrazione di destra del Comune di Milano ha fatto rimuovere la lapide commemorativa che in piazza Fontana ricorda Giuseppe Pinelli “ucciso innocente nei locali della questura di Milano”.
La morte di Giuseppe Pinelli, avvenuta il 15 dicembre 1969, tre giorni dopo la bomba neofascista del 12 dicembre alla Banca dell’Agricoltura (diciassette morti e cento feriti), è alla radice della presa di coscienza di molti fra noi che la strage era “di Stato”, secondo la diagnosi di un libro anticipatore. Quella “morte accidentale”, come la chiamò una coraggiosa commedia di Dario Fo e Franca Rame, ha aperto a tutti noi una “finestra sulla strage”, per citare il titolo dell’altrettanto coraggioso libro-inchiesta di Camilla Cederna. È vero che nel 1975 il giudice istruttore Gerardo D’Ambrosio, oggi candidato nelle liste del centro-sinistra, chiuse per sempre quella “finestra” dal punto di vista giudiziario, archiviando come malore la morte in questura di un uomo, che, in stato di fermo illegale dopo settantasette ore di vessazioni e pressioni, era (o era stato) precipitato dalla finestra-balcone di un ufficio affollato di poliziotti; ma la “finestra sulla strage” spalancata da quella “morte accidentale” non si è mai chiusa nelle coscienze democratiche. La lapide di piazza Fontana, posta nel 1977 con la firma “gli studenti e i democratici milanesi”, rappresenta questa consapevolezza da più di trent’anni, stando sotto gli occhi di tutti e denunciando gli infiniti casi analoghi di giustizia non fatta, di continuità fra lo stato fascista e quello repubblicano, di non attuazione della Costituzione.
Come era prevedibile, nel pieno di una campagna elettorale della destra aggressiva e minacciosa, dopo che a Milano si sono svolte impunemente prima una manifestazione neoneazifascista e poi una dominata dai neofascisti, purtroppo con la partecipazione anche di rappresentanti del centrosinistra, ora l’amministrazione del Comune di Milano, dalla decisiva componente neofascista, prosegue nell’insulto alla memoria storica democratica, cercando di cancellarne un elemento essenziale e forse di provocare reazioni che giustifichino risposte repressive. La destra ha paura di perdere le elezioni, e a Milano in particolare teme ciò che ricorda i suoi legami con la “strage di Stato”; ma conta anche sul fatto che il centrosinistra sta sempre più abdicando alla memoria storica di opposizione.
Chi come noi sente tutt’altro che sorpassato, e anzi oggi ancora più urgente, l’impegno intellettuale del pensiero critico come scelta etica e politica, avverte il dovere di ribadire ad alta voce non la verità giudiziaria, che ci è stata negata per sempre, ma quella morale e storica sulla morte di Giuseppe Pinelli “ucciso innocente nei locali della questura di Milano”. Questa verità (Pasolini scriveva “io so chi sono i colpevoli”) è parte integrante della verità sulla “strage di Stato”, punto di passaggio ineludibile e rivelatore della nostra storia recente.
Tutto il centrosinistra, che chiede il nostro voto per porre fine al governo Berlusconi, deve dimostrare anche in questa occasione di meritare tale voto, attraverso un comportamento coerente con la Costituzione, che ha nella memoria storica antifascista il proprio fondamento.
CONTRO LA RIMOZIONE DELLA LAPIDE A GIUSEPPE PINELLI
IN PIAZZA FONTANA A MILANO
Alcuni giorni fa l’amministrazione di destra del Comune di Milano ha fatto rimuovere la lapide commemorativa che in piazza Fontana ricorda Giuseppe Pinelli “ucciso innocente nei locali della questura di Milano”.
La morte di Giuseppe Pinelli, avvenuta il 15 dicembre 1969, tre giorni dopo la bomba neofascista del 12 dicembre alla Banca dell’Agricoltura (diciassette morti e cento feriti), è alla radice della presa di coscienza di molti fra noi che la strage era “di Stato”, secondo la diagnosi di un libro anticipatore. Quella “morte accidentale”, come la chiamò una coraggiosa commedia di Dario Fo e Franca Rame, ha aperto a tutti noi una “finestra sulla strage”, per citare il titolo dell’altrettanto coraggioso libro-inchiesta di Camilla Cederna. È vero che nel 1975 il giudice istruttore Gerardo D’Ambrosio, oggi candidato nelle liste del centro-sinistra, chiuse per sempre quella “finestra” dal punto di vista giudiziario, archiviando come malore la morte in questura di un uomo, che, in stato di fermo illegale dopo settantasette ore di vessazioni e pressioni, era (o era stato) precipitato dalla finestra-balcone di un ufficio affollato di poliziotti; ma la “finestra sulla strage” spalancata da quella “morte accidentale” non si è mai chiusa nelle coscienze democratiche. La lapide di piazza Fontana, posta nel 1977 con la firma “gli studenti e i democratici milanesi”, rappresenta questa consapevolezza da più di trent’anni, stando sotto gli occhi di tutti e denunciando gli infiniti casi analoghi di giustizia non fatta, di continuità fra lo stato fascista e quello repubblicano, di non attuazione della Costituzione.
Come era prevedibile, nel pieno di una campagna elettorale della destra aggressiva e minacciosa, dopo che a Milano si sono svolte impunemente prima una manifestazione neoneazifascista e poi una dominata dai neofascisti, purtroppo con la partecipazione anche di rappresentanti del centrosinistra, ora l’amministrazione del Comune di Milano, dalla decisiva componente neofascista, prosegue nell’insulto alla memoria storica democratica, cercando di cancellarne un elemento essenziale e forse di provocare reazioni che giustifichino risposte repressive. La destra ha paura di perdere le elezioni, e a Milano in particolare teme ciò che ricorda i suoi legami con la “strage di Stato”; ma conta anche sul fatto che il centrosinistra sta sempre più abdicando alla memoria storica di opposizione.
Chi come noi sente tutt’altro che sorpassato, e anzi oggi ancora più urgente, l’impegno intellettuale del pensiero critico come scelta etica e politica, avverte il dovere di ribadire ad alta voce non la verità giudiziaria, che ci è stata negata per sempre, ma quella morale e storica sulla morte di Giuseppe Pinelli “ucciso innocente nei locali della questura di Milano”. Questa verità (Pasolini scriveva “io so chi sono i colpevoli”) è parte integrante della verità sulla “strage di Stato”, punto di passaggio ineludibile e rivelatore della nostra storia recente.
Tutto il centrosinistra, che chiede il nostro voto per porre fine al governo Berlusconi, deve dimostrare anche in questa occasione di meritare tale voto, attraverso un comportamento coerente con la Costituzione, che ha nella memoria storica antifascista il proprio fondamento.
16 marzo 2006
protesta in zona 6. Milano
"Neanche un Euro per il 25 Aprile"
Nemmeno un euro per i festeggiamenti del 25 Aprile. Dopo aver occupato lunedì 6 marzo l'aula del consiglio di zona 6. Milano, gli esponenti dell'Unione Sandro Antoniazzi e Marco Cormio (DS) Giovanni Occhi (Rifondazione), Rosario Pantaleo (Margherita) spiegano le ragioni della loro protesta. "E gravissimo che il presidente di An, Massimo Girtanner, non dia nemmeno un euro per festeggiare una ricorrenza così importante e poi spenda ventimila euro per un opuscolo di propaganda elettorale, che magnifica i pochi risultati ottenuti e fa promesse per il futuro. La finanziaria - spiega Antoniazzi - ha tagliato di un milione di euro le risorse per le zone, è necessario destinare i fondi agli interventi realmente importanti per i cittadini" Gli esponenti dell'opposizione criticano "l'uso elettoralistico dei soldi pubblici" e denunciano l'assenza di risorse per la zona 6 di Milano "che - dice ancora Antoniazzi _ non ha più soldi per l'attività degli oratori, per aiutare le associazioni di volontariato e nemmeno per le feste di via".
La Republica mercoledì 8. marzo 2006
Nemmeno un euro per i festeggiamenti del 25 Aprile. Dopo aver occupato lunedì 6 marzo l'aula del consiglio di zona 6. Milano, gli esponenti dell'Unione Sandro Antoniazzi e Marco Cormio (DS) Giovanni Occhi (Rifondazione), Rosario Pantaleo (Margherita) spiegano le ragioni della loro protesta. "E gravissimo che il presidente di An, Massimo Girtanner, non dia nemmeno un euro per festeggiare una ricorrenza così importante e poi spenda ventimila euro per un opuscolo di propaganda elettorale, che magnifica i pochi risultati ottenuti e fa promesse per il futuro. La finanziaria - spiega Antoniazzi - ha tagliato di un milione di euro le risorse per le zone, è necessario destinare i fondi agli interventi realmente importanti per i cittadini" Gli esponenti dell'opposizione criticano "l'uso elettoralistico dei soldi pubblici" e denunciano l'assenza di risorse per la zona 6 di Milano "che - dice ancora Antoniazzi _ non ha più soldi per l'attività degli oratori, per aiutare le associazioni di volontariato e nemmeno per le feste di via".
La Republica mercoledì 8. marzo 2006
06 marzo 2006
Berlusconi si allea con i nuovi fascismi.
Nelle prossime elezioni con lo schieramento della casa delle libertà troveremo i peggiori fascisti, razzisti, nazisti che si possano trovare in Italia.
Nomi dell’estrema destra che hanno dato il loro appoggio a Berlusconi, con il consenso di Casini, Bossi e Fini, felice di ritrovare i vecchi camerati tra le proprie file.
Denunciando ancora una volta l’operazione di un fronte che si dice democratico, condanniamo tale atteggiamento, l’alleanza del centrodestra con Alternativa Sociale e Fiamma Tricolore è certo una delle più brutte pagine di questa politica, il cinismo di Berlusconi non ha limiti; pur di recuperare ogni voto disponibile, non guarda in faccia all’identità politica di nessuno.
Il comune senso della storia e della democrazia dovrebbe impedire ad ogni cittadino di votare uno schieramento che annoveri simili figure.Qui non si discute del diritto d’opinione, stiamo parlando del rispetto della storia e della nostra democrazia.
Purtroppo ancora una volta la destra continua a contribuire allo sdoganamento dei fascisti, che da sempre emarginati, non sono mai stati tanto vicini come ora alla possibilità di partecipare alla vita politica istituzionale.
Chiediamo a tutti
una forte vigilanza in tal senso,
ed un voto democratico ed antifascista.
ORA E SEMPRE RESISTENZA
Nelle prossime elezioni con lo schieramento della casa delle libertà troveremo i peggiori fascisti, razzisti, nazisti che si possano trovare in Italia.
Nomi dell’estrema destra che hanno dato il loro appoggio a Berlusconi, con il consenso di Casini, Bossi e Fini, felice di ritrovare i vecchi camerati tra le proprie file.
Denunciando ancora una volta l’operazione di un fronte che si dice democratico, condanniamo tale atteggiamento, l’alleanza del centrodestra con Alternativa Sociale e Fiamma Tricolore è certo una delle più brutte pagine di questa politica, il cinismo di Berlusconi non ha limiti; pur di recuperare ogni voto disponibile, non guarda in faccia all’identità politica di nessuno.
Il comune senso della storia e della democrazia dovrebbe impedire ad ogni cittadino di votare uno schieramento che annoveri simili figure.Qui non si discute del diritto d’opinione, stiamo parlando del rispetto della storia e della nostra democrazia.
Purtroppo ancora una volta la destra continua a contribuire allo sdoganamento dei fascisti, che da sempre emarginati, non sono mai stati tanto vicini come ora alla possibilità di partecipare alla vita politica istituzionale.
Chiediamo a tutti
una forte vigilanza in tal senso,
ed un voto democratico ed antifascista.
ORA E SEMPRE RESISTENZA
02 marzo 2006
Premio letterario 25 Aprile
25 aprile…
Il bando
1. Per ricordare il 25 aprile 1945 anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo la sezione ANPI Barona bandisce per l'anno scolastico 2005-2006 la I° Edizione del Premio Letterario 25 Aprile.
2. Il concorso, riservato agli studenti delle scuole e degli Istituti di Milano e provincia, di qualsiasi grado ed indirizzo, prevede la stesura di un dattiloscritto non superiore ad una pagina. Proponiamo di ispirarsi ad un'esperienza che abbia stimolato il proprio immaginario avente come riferimento la Resistenza, la liberazione, l’antifascismo.Viene lasciata la massima libertà nella scelta della forma letteraria.
3. La giuria è composta dal direttivo di Sezione, con l’appoggio di eminenti personalità in campo letterario.
4. Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 10 aprile 2006 a scelta in uno dei due modi: a) in formato elettronico all'indirizzo E-Mail: anpibarona@fastwebnet.it b) in 2 copie dattiloscritte alla Sezione ANPI Barona, via Modica, 8 - 20142 Milanocorredate in ogni caso, in un foglio a parte, dei dati personali del partecipante (nome, cognome, età, indirizzo, numero telefonico dell'abitazione e nome della scuola frequentata).Questi dati saranno utilizzati esclusivamente ai fini della realizzazione del Premio stesso.Per i lavori su carta realizzati tramite supporti informatici è gradito l'invio del dischetto.
5. I testi ricevuti non saranno restituiti ma potranno essere stampati e donati a tutti i partecipanti, ed a tal fine l'adesione al bando costituirà accettazione alla pubblicazione.La raccolta degli elaborati ed i nominativi dei premiati saranno consultabili all'indirizzo internet http://anpibarona.blogspot.com
6. Saranno premiati tre elaborati, divisi per fascia d’età scolastica. (Scuole elementari, Scuole medie inferiori, Scuole medie superiori ed Universitarie)
7. La somma per i tre vincitori ammonta a €. 100 (cento euro) cadauno in buoni acquisto Feltrinelli.
8. La premiazione avrà luogo a Milano durante la manifestazione del 25 Aprile 2006 in piazza Miani (zona Barona) alle ore 11.00 circa.
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