11 gennaio 2008

No allo sfratto...

Milano, 2 gennaio 2008
È nota la gravissima situazione che è venuta a crearsi con la deliberazione, da parte del Comune di Milano, di vendere il palazzo di via Pietro Mascagni nel quale l’ANPI ha da sempre la sua sede.
II Comune di Milano, in relazione a questa vendita, ha fatto inviare all’ANPI dall’Assessore alla Casa una lettera soltanto per assicurarci che noi potremo continuare ad occupare questa nostra sede al massimo sino al 31 dicembre 2009, dopodiché dovremo andare altrove, sia pure “conservando l’attenzione che ha sempre avuto (il Comune) nei confronti dell’Associazione dei Partigiani“:
Dopo un approfondito esame della situazione gravissima davanti alla quale il Comune di Milano ha posto una istituzione come la nostra, che si colloca alla radice stessa della vita della Repubblica italiana, senza sentire la necessità di una consultazione con noi, ritenendo l’ANPI inaccettabile questo collocare da parte del Comune il rapporto con noi sul piano soltanto mercantile di un contratto di locazione, abbiamo scritto una lunga lettera al Sindaco Letizia Moratti nella quale poniamo con forza il “dovere civico da parte di tutte le istituzioni dello Stato, centrali e locali, di garantire una casa all’Associazione che è, nell’oggi del Paese, la proiezione di quelle strutture, figlie del Corpo Volontari della Libertà e del Comitato Nazionale Alta Italia, e, quindi, del Governo italiano del tempo, che contribuirono ieri a realizzare quella Repubblica che oggi, da quella lotta, trae legittimità internazionale e la legalità costituzionale”.È chiaro il problema che vogliamo aprire: quello cioè, dell’obbligo di una città Medaglia d’oro della Resistenza di garantire, con spese a proprio carico, una casa, una sede, per l’Associazione che rappresenta, anzi, che è costituita proprio da quelli che parteciparono al Corpo Volontari della Libertà e alla guerra di Liberazione.
Sarà una battaglia che impegnerà l’ANPI in prima persona, ma soprattutto le forze politiche sindacali, gli Enti, le Associazioni democratiche e la coscienza civile.
Con l’auspicio di un impegno effettivo, i migliori saluti
II PresidenteTino Casali

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