12 ottobre 2008

Bellaciao

"La violenza... è sotto i nostri occhi... Attende solo il nuovo istrione... che la organizzi, la legalizzi, la dichiari necessaria e dovuta e infetti il mondo. Pochi paesi possono essere garantiti immuni da una futura marea di violenza, generata da intolleranza, da libidine di potere, da ragioni economiche, da fanatismo religioso o politico, da attriti razziali".
Primo Levi da I sommersi e i salvati, 1986

Incipit dal periodico "bellaciao" della sezione ANPI - Attilio Clerici - Via Cacciatori 12. Milano.
Un giornalino che da sempre propone informazioni e notizie importanti per la zona di competenza ma che propone anche lucide analisi su fatti nazionali.
Per informazioni e abbonamenti: bellaciaozona7@yahoo.it .
Riportiamo dal numero di Ottobre 2008...

Epifani: pronti alla piazza per i valori antifascisti (di Antonella Cardone)
Non ci sarà un'altra commemorazione sporcata dai rigurgiti revisionisti dei finiani. La promessa della CGIL è chiara: il sindacato è pronto a scendere in piazza se i fatti dell' ultimo 8 settembre si ripeteranno ancora una volta. Guglielmo Epifani lo dice senza giri di parole: Se ad ogni commemorazione d'ora in poi il ministro della Difesa dirà che in fondo erano tutti, seppure su fronti diversi, figli della stessa storia, chi combatteva per la libertà e chi combatteva insieme con i fascisti e i nazisti; oppure se possiamo consentire che il sindaco di Roma dica che fino alle leggi razziali il fascismo non aveva commeso fatti esecrabili, noi non dobbiamo sentire solo l'indignazione, ma dobbiamo tornare in piazza a dire non le nostre ragioni, ma le ragioni della verità. Sui valori della Resistenza e della Costituzione "non si arretra", semplicemente. La reprimenda di Epifani è durissima. D'altronde, spiega il leader della CGIL, "cosa deve dire un sindacato come il nostro, che fu il primo oggetto degli attacchi del fascismo? Noi abbiamo morti nelle Camere del Lavoro, incendi, distruzioni, l'abolizione della libertà sindacale nel 1926. Dal '19 al '26 abbiamo costellato con il sangue di lavoratori e dirigenti sindacali il nostro Paese". "Noi dobbiamo stare attenti, perchè in un'epoca come questa il senso della memoria viene in qualche modo ristretto. Purtroppo quello che per noi è pacifico, non lo è per le nuove generazioni. Di questo ho paura, non della durezza delle frasi che vengono dette da un Ministro o da un Sindaco, ma del fatto che queste frasi cadono su una memoria in cui la forza di valori condivisi non c'è più. Oltre al fronte delle lotte sociali e per i salari, dunque, gli eredi di Giuseppe Di Vittorio sono pronti a passare in prima linea anche per la difesa dei valori costituzionali e dell' antifascismo.

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