07 febbraio 2009

La vita ci appartiene.

Pensavamo che tacere fosse la “strada giusta” nella faccenda Englaro, noi dell’ANPI Barona di Milano, pensavamo che il silenzio fosse il miglior antidoto verso parole urlate, ma tra le tante dichiarazioni che sono state rilasciate in queste ore, notavamo con stupore che tutte avevano una caratteristica in comune: sono prive di misericordia.. sono malvagie: in quale altro modo si può definire parole di uomini di chiesa e di potere che con tanta leggerezza parlano di “mano assassina” e di “abominevole assassinio”. E ancora: “Boia”, “omicidio”, “condanna a morte”, “lunga agonia”, “barbarie”, “vero e proprio delitto…” Poi il baratro; ecco che tutto precipita in nome del papa re.. un vortice impietoso, nel nome della ricerca senza alcun remora del potere assoluto; ecco che sopraggiunge il decreto, la bolla papale, la furia del comando io. Le gerarchie ecclesiastiche e le gerarchie politiche della maggioranza che decidono alimentando un fanatismo clericale violento, intollerante e intollerabile, del tutto privo di comprensione e pietà per il dramma che la famiglia Englaro sta vivendo: mai si era vista una simile strumentalizzazione del dolore e della sofferenza, soprattutto da parte di chi pretende di rappresentare il cristianesimo, da parte di chi pretende di rappresentare lo stato laico e democratico. Noi guardavamo con dolorosa partecipazione l’intrusione violenta nella conclusione di un storia di dolore e di privazione di libertà che è durata fin troppo, e pensavamo erroneamente che il silenzio bastasse.. il silenzio che spesso ci sorprendeva davanti alla lapide di un partigiano, davanti al muro di un campo di concentramento, davanti al racconto, alla testimonianza dei nostri vecchi…
No, ora non possiamo tacere, non possiamo aspettare che si usi questa triste vicenda, per i soliti scopi dei soliti noti… di nuovo la nostra carta fondante… la Costituzione viene stracciata, la storia offesa, violentata, con il potere politico che usa la vita e la morte, che passa attraverso i confini dei diritti e della democrazia, che impone la “loro” legge con la violenza, con la violazione della libertà individuale e con l’oltraggio alla Costituzione e al Presidente della Repubblica.
Non possiamo tacere, pensiamo che sia veramente un brutto momento nella storia della nostra Repubblica, chiediamo a tutti voi una presa di posizione forte e decisa, lo chiediamo in primis ai vertici della nostra Associazione, che appare silente e titubante, lo chiediamo a tutti voi che ancora credono in diritti e valori nati nell’Antifascismo… e vi chiediamo.? Non è fascismo questo.? Allora veramente non possiamo altro che aspettarci che la bolla, la scomunica, il rogo, e poi via… nella triste storia della Storia, ci toglieranno lo sciopero, ci toglieranno le manifestazioni, ci toglieranno la ragione dei diritti di tutti e le libertà di ciascuno, e poi arriveranno i tribunali e le leggi speciali.. il carcere, il confine, il campo di concentramento, un patibolo in piazza, una pallottola nella tempia, un poco di gas…?

2 commenti:

Carlo ha detto...

Incredibile quello che Ivano ha scritto! La storia mi ha fatto conoscere ben altre figure di amanti della libertà, quali Teresio Olivelli ... ma forse Ivano nemmeno ne ha sentito parlare. Amanti della libertà che amavano la vita, in qualunque condizione di dolore essa fosse, e amavano chi la vita la difendeva, non chi la eliminava. E amavano, tra gli altri, la Chiesa ed i suoi uomini che in innumerevoli occasioni questa vita la difendevano anche a costo della propria.

ANPI Barona ha detto...

Caro Carlo, alcune osservazioni al tuo commento, nel mese di gennaio la mia associazione a tenuto un convegno su Olivelli, ed io ho avuto la fortuna di parlare di lui, nel lontano 25 aprile 2003, anche con chi la conosciuto personalmente, Don Barbareschi, e naturalmente di farmi un opinione in merito, tra dubbi e certezze.! sai come libero pensatore ho sempre molti dubbi e purtroppo poche certezze..! quando saprò chi sei, se vorrai uscire dall'anonimato ti invierò gli atti del convegno.. Mi permangono, purtroppo, ancora forti perplessità sull’operato della Chiesa.. nella stretta realtà ed anche nella Storia della nostra Repubblica, il problema ora, e l’uso di questa situazione nell’ambito politico.! Ho ripensato alla morte di Papa Wojtyla, ho riflettuto sull’articolo 32, della Costituzione, mi sono riletto i Vangeli, e tutti gli atti legislativi sulla vicenda Eluana dalla Corte d’appello in giù.. ho pure pensato… sigh.! a Maroni e alle sue leggi razziali. Ed alla fine ecco l’incredibile… Ho paura.! E questa mia paura mi crea un enorme rispetto, stima, ammirazione per la famiglia Englaro.
Scusami, ma mi piacerebbe conoscerti, una sana discussione, se ci pensi e il sale della nostra Democrazia, e spero di riuscirne a farne ancora, ecco l’incredibile…io e te che possiamo ancora esprimere il nostro parere…! Naturalmente mi riservo di non instaurare più alcun tipo di comunicazione, o risposta, se non so chi sei.. il minimo per comunicare e sempre quello di presentarsi, di conoscersi.!
Cari saluti.. con affetto… Ivano Tajetti.

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