13 ottobre 2010

Una targa ai "fascisti" - Castello Di Voghera.

La sezione ANPI Barona. Milano.
Aderisce al comitato unitario "Per dignità, non per odio" di Voghera.
Ed invita il lettori del suo blog ad aderire. 
Per noi una targa ai "fascisti" sul castello di Voghera, luogo di detenzione e tortura per molti uomini liberi durante la Resistenza é intollerabile dal punto di vista storico, culturale e politico.


UNA TARGA NON PUO’ RISCRIVERE LA STORIA
L’apposizione di una targa con i nomi di fascisti della RSI a lato di un muro perimetrale del Castello cittadino lascia amareggiati e indignati.  L’iscrizione suona ipocrita e confusa, così come strumentali e insostenibili sono le dichiarazioni rilasciate in questi giorni alla stampa locale dall’ex Sindaco, firmatario dell’autorizzazione alla posa. Un atteggiamento, questo di Torriani, che l’ANPI di Voghera ben conosce; non a caso l’ex primo cittadino negli anni si è distinto per la costante assenza alle riunioni del Comitato Unitario Antifascista, nonostante toccasse a lui presiederlo proprio in quanto sindaco. Altri dovranno entrare nel merito e sulla regolarità dell’iter adottato per l’autorizzazione e chiedere conto del “perché” la decisione sia stata tenuta nascosta all’opinione pubblica, mettendo la cittadinanza di fronte al fatto compiuto.  Di certo suscita sdegno la dimenticanza che le carceri fasciste erano ospitate nei locali del Castello. Lì furono rinchiusi decine di partigiani e antifascisti; da quelle celle passarono, tra i molti altri, Giovanni Mercurio, il medico vogherese morto a Mauthausen ed esponenti del CLN come Pietro Denari (liberato con altri da una temeraria azione partigiana il 26 settembre ’44) e Bianca Ceva.
Per sottolineare invece la gravità e la strumentalità della targa - che cita militi della GNR e della famigerata Sichereits - basta fermare l’attenzione su uno dei nomi elencati: quello di Arnaldo Romanzi, comandante della Brigata nera di Voghera. Romanzi, oltre alle responsabilità politiche e militari di un reparto fascista, partecipa attivamente nel gennaio ’45 con i suoi uomini alle azioni di rastrellamento che portano all’uccisione di Ermanno Gabetta (Medaglia d’oro al Valor Militare) e di tre suoi compagni. Non solo, durante la fuga del 25 aprile, è la colonna di brigatisti da lui guidata che si scontra con i partigiani entrati in Voghera, provocando la morte di Franco Quarleri (anch’egli Medaglia d’oro al Valor Militare) e di un cittadino. Giriamo dunque queste semplici osservazioni alle forze politiche democratiche che siedono in Consiglio Comunale chiedendo loro, oltre alle dichiarazioni, di sviluppare in tutte le sedi un’iniziativa che difenda e confermi le radici antifasciste della nostra storia repubblicana. Al nuovo Sindaco Carlo Barbieri, che in occasione dell’organizzazione delle celebrazioni per il 25 aprile di quest’anno, benché appena insediato alla guida di Palazzo Gounela, ha dato prova di una condotta istituzionale nettamente più rispettosa e adeguata rispetto a quella del suo predecessore, rivolgiamo una pubblica richiesta affinché provveda all’immediata convocazione del CUA e dia avvio a tutti gli atti necessari alla rimozione della targa.
Comitato Iscritti ANPI Voghera 
 Il presidente Antonio Corbeletti


ulteriori informazioni: http://lombardia.anpi.it/voghera/index.htm
adesioni: liberisiam@tiscali.it


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