23 luglio 2009

Emergenza Italia

ANPI PIANORO - EMERGENZA ITALIA .
Documento dell’ANPI di Pianoro sullo stato della Repubblica Italiana.

Care Cittadine e Cittadini,
questa è una lettera aperta ai cuori e alle menti di tutti coloro che amano la Libertà senza aggettivi e che vivono del proprio lavoro in questa nostra Repubblica nata dalla Resistenza. Vorremmo servisse a reagire al grave stato di degrado della vita pubblica e della convivenza civile, a contrastare il pericolo, mai tanto tangibile e reale, di una dittatura progressiva incombente. Le nostre classi dirigenti e dominanti non hanno mai amato la nostra Costituzione e l’hanno anzi avversata da subito: le stragi mafiose e fasciste sono legate da un lungo filo nero di morte, che parte da Portella delle Ginestre e che da allora ha insanguinato le strade, le piazze, le stazioni e i treni di sangue innocente, di contadini, operai, studenti, magistrati, poliziotti e carabinieri… non ci hanno risparmiato nessuna nefandezza, pur di fermare il progresso economico, sociale e culturale del popolo italiano, criminalizzando ogni forma di dissenso civile delle masse giovanili e studentesche ed il conflitto sociale legittimo delle masse lavoratrici, in cerca di giustizia sociale, diritto a un lavoro dignitoso, a una più equa ripartizione del reddito prodotto, a lottare contro le delocalizzazioni produttive che impoveriscono i territori di esperienze produttive spesso uniche, gettano sul lastrico migliaia di famiglie, col solo ed unico scopo della realizzazione del massimo profitto utilizzando nel mondo mano d’opera a basso prezzo non casualmente priva di diritti civili e tutele sindacali. In questo senso siamo vicini, sul nostro territorio in particolare, a tutti i lavoratori come quelli della Harris, che hanno lottato unitariamente col sindacato della FIOM-CGIL limitando il grave danno della perdita del posto di lavoro, avendo ottenuto importanti riconoscimenti economici unitamente alle tutele degli ammortizzatori sociali. L’art.3 della Costituzione dice tra l’altro: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese” . A nulla sono valsi i continui tentativi dei governi di Lor Signori di equiparare le lotte anche aspre dei lavoratori con le pratiche del farneticante terrorismo rosso assassino, pronto come un orologio abilmente innescato a farsi avanti quando la situazione era propizia ad un successivo uso politico delle vicende criminali, come è avvenuto nel caso dell’omicidio del prof. Marco Biagi. La lotta per la giustizia sociale può essere ostacolata, sopirsi, ma il naturale bisogno umano di libertà porterà sempre le donne e gli uomini di buona volontà a battersi per essa, qui come altrove nel mondo. Sempre Lor Signori, oggi come ieri, permettono che non si arresti mai la catena delle morti sui luoghi di lavoro e ostacolano le poche leggi severe conquistate per avere un lavoro che non sia una trappola mortale, sempre costoro gridano allo scandalo, perché così si arreca danno alla competitività aziendale. Per Lor Signori gli ostacoli sono i diritti dei lavoratori, che vorrebbero di nuovo deboli e proni sui luoghi di lavoro, senza contratto nazionale, precari a vita e possibilmente senza pensione. Questa è la loro concezione della libertà e della democrazia. Le classi dirigenti e dominanti del nostro paese al massimo della loro lungimiranza inventarono il Fascismo per domare col ferro e col fuoco gli aneliti di libertà delle classi contadine e operaie che non a caso furono l’anima e il cuore pulsante della Resistenza e della Guerra di Liberazione. La “lauta ricompensa “ fu il dovere emigrare, perché il lavoro non c’era, fu la guerra fredda, la repressione poliziesca antioperaia e anticontadina, i licenziamenti per rappresaglia politica… quando proprio quegli stessi operai, in piena occupazione tedesca, scioperarono nel marzo ’43 e ’44 per la pace e difesero le fabbriche per poter garantire il loro futuro e quello della nazione. Prima e dopo la “grande guerra” siamo stati un popolo di migranti, che per guadagnarsi un tozzo di pane ha attraversato oceani e terre sconosciute per lavorare nelle miniere, nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi di tutto il mondo. L’Italiano è la settima lingua più parlata nel mondo proprio per questo e gli italiani che sono nati e cresciuti all’estero con le loro famiglie d’origine sono di più degli italiani residenti in madre patria. Oggi il peggior governo del dopo guerra, vara leggi liberticide sulla libertà di movimento delle persone come il “decreto sicurezza”, criminalizzando i clandestini ma non le multinazionali, che depredano i popoli miserabili e disperati dell’Africa delle loro legittime ricchezze, creando fame, barbarie, guerre civili e generando le condizioni che poi li spingono a fuggire altrove per sopravvivere, spesso utilizzati come schiavi silenti in attività criminali. Non deve stupire che questo governo fascistoide stia applicando alla lettera il programma politico eversivo della P2, che ha in Silvio Berlusconi, tessera 1816, il suo più fervido e fedele seguace, che delegittima la Magistratura, sottraendosi ad ogni giudizio attraverso la legge 128, nota come “Lodo Alfano”, che lo ha reso non processabile durante il suo mandato, che attacca frontalmente la CGIL e i sindacati di base, ovvero quella parte che lotta davvero per i diritti e la dignità del lavoro. E’ lo stesso governo che vara lo scudo fiscale: l’ennesimo condono che Lor Signori regalano a sé stessi e ai loro “associati”, quelli che portano all’estero i capitali, molti dei quali illeciti. Sono gli stessi “alfieri del libero mercato”, che dal governo mettono le mani sulle proprietà pubbliche, tenendo per sè i profitti e lasciando ai cittadini le perdite, come il caso Alitalia insegna. Sono gli stessi che depredano i risparmiatori, che frodano il fisco e la fanno franca, perché al contrario degli Stati Uniti d’America, pur patria del liberismo, qui da noi l’evasione fiscale non è reato penale grave. A Lor signori piace dunque che l’Italia sia al 73° posto nel mondo per libertà d’informazione ( Freedom House of Press ), al 76° posto nel mondo nell’indice della libertà economica ( Heritage Foundation ), al 55° posto nel mondo nella lista dei Paesi meno corrotti e infine agli ultimi posti dei paesi OCSE per diritto allo studio e qualità della scuola ?!
A Lor Signori piace promettere sicurezza in campagna elettorale, salvo poi tagliare i fondi per le forze di polizia dello Stato e affiancarle dalle ormai famigerate “ronde”: pericolose “compagnie di ventura” che riportano inevitabilmente alla memoria le origini delle “squadracce” fasciste e delle S.A naziste. A noi tutto questo non piace e anzi ci vergognamo molto… per cui ci rivolgiamo al Parlamento, dove molti di Lor Signori siedono e non solo tra i banchi della maggioranza: non ditelo e non fatelo in nostro nome, noi non vogliamo essere vostri complici ..!! Lo diciamo forte anche a tutti i partiti che hanno tradito lo spirito dell’art.49 della Nostra Costituzione, ma non soltanto quello e registriamo una sostanziale identità di vedute col manifesto-appello alla comunità internazionale, pubblicato sull’Heral Tribune e sul Guardian, del Senatore Di Pietro, quando afferma che la democrazia italiana è in pericolo… Raccogliamo dunque firme di adesione e condivisione a questo documento, con l’impegno a lavorare per la costruzione di un’alleanza di forze certamente eterogenee, ma fermamente democratiche ed antifasciste, motivate a contrastare nella legalità Costituzionale questa grave emergenza democratica, questa pericolosa deriva autoritaria della nostra Repubblica.

A.N.P.I. di Pianoro (Bo) Sezione F. Bonafede - Via Roma, 17 – 40065 Pianoro Vecchio (BO)
Email: segreteria@anpipianoro.it Sito web: http://www.anpipianoro.it/

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