18 maggio 2010

22 maggio. fascisti a Milano.

Riceviamo e portiamo alla vostra attenzione...
Ringraziando Antonino..!


Non si ferma la pressione della destra su Milano, le ultime spallate ad una tradizione antifascista ormai impolverata.
Nonostante le tensioni che hanno segnato la settimana tra il 25 aprile e il 2 maggio, la Questura ha autorizzato il prossimo sabato 22 maggio un corteo di Forza Nuova con comizio finale in piazza Duomo.
La manifestazione partirà alle 14 da piazza Oberdan mentre alle 15.30 è previsto l'intervento dal palco del segretario Roberto Fiore.
Centinaia i camerati in arrivo da tutta Europa, soprattutto da Francia e Spagna.
In particolare evidenza i giovani della formazione della destra xenofoba ungherese, Jobbik, nota per l'assalto al Parlamento di Budapest del 20 settembre 2006, forte del 20% ottenuto nelle elezioni dello scorso aprile.
La manifestazione cade nello stesso giorno della finale di Champions League F.C. Internazionale - Bayern di Monaco, partita che verrà seguita da parte dei manifestanti in piazza Aspromonte 31, proprio di fronte a un circolo della destra a cui ha fatto visita più volte il leghista Borghezio. Al termine dell'incontro concerto del gruppo musicale degli Hobbit.
Connivenze e complicità
Al corteo del 22 con comizio in Piazza Duomo e concerto in piazza Aspromonte, segue la richiesta di un concerto per il 29 maggio degli Hammerskin, un'altra formazione dell'estrema destra europea con un programma ricco di pericolosi riferimenti a rigurgiti nazional-socialisti.
A chi giova l'innalzamento della tensione in un momento così critico?
Perché Milano è stata scelta come banco di prova nazionale per una serie così fitta di iniziative?
Per quale motivo le istituzioni come la Prefettura, la Questura, la Giunta Comunale e Provinciale e il Comitato Provinciale per l'Ordine Pubblico e la sicurezza, invece di mostrare la necessaria prudenza, hanno scelto di concedere addirittura Piazza del Duomo alle formazioni neofasciste europee?
Un conto è garantire a tutti la libertà di espressione, un diritto che in democrazia dovrebbe essere garantito. Un'altro è autorizzare una sfilata con un palco nella principale piazza della città a individui che si rifanno nelle idee e nei simboli, agli assassini degli oltre 5mila milanesi, torturati, deportati e uccisi dal 1943 al 1945.
Pensate al clamore se al sindaco di Berlino fosse venuto in mente di concedere un comizio neonazista alla Porta di Brandeburgo. O se il prefetto di Barcellona avesse autorizzato agli eredi degli aguzzini franchisti un palco sulle Ramblas...
Domande senza risposta che come ombre nere si sommano alle nubi cariche di pioggia che gravano da settimane su Milano.
La luce primaverile non è offuscata da un vulcano islandese ma dalla più vicina e fitta coltre di connivenze e complicità delle più alte cariche della città. Relazioni pericolose che presto matureranno i loro velenosi frutti.

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