LA MANIFESTAZIONE
Shoah, in corteo i sopravvissuti ai lager
Ex deportati, Anpi e comunità ebraica in piazza Duomo per la Giornata della Memoria
dal Corriere - 30 gennaio 2006
I luoghi dell'orrore. Lager e piazze di stragi. Bergen-Belsen, Mauthausen, Dachau, Auschwitz, Marzabotto, Sant'Anna di Stazzema. Cartelli neri come il dolore del ricordo. E poi il blu della speranza, quello dello striscione alzato dai bambini: «Per non dimenticare la Shoah». Passato e futuro nella manifestazione per la Giornata della Memoria. Il corteo del Comitato permanente antifascista e della Comunità ebraica ha invaso piazza Duomo intorno alle 16.30 di ieri: centinaia di milanesi, ex deportati, partigiani, rappresentanti istituzionali, politici e sindacali, per ricordare l'orrore dell'Olocausto e i crimini commessi dai nazisti nei Paesi occupati.
«Nella tradizione ebraica la memoria è fondamentale; bisogna fare lo sforzo di sentire la sofferenza degli altri per identificarsi», ha sottolineato il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib. Ma il ricordo deve servire soprattutto «per il presente e il futuro», perché «l'antisemitismo non è mai morto». Arbib ha spiegato che «c'è una lunga storia di odio antiebraico che ha permesso il nascere dello sterminio, una storia che non nasce e non finisce con la Shoah e ci riguarda ancora oggi perché si assiste di nuovo a episodi di antisemitismo».
Alla manifestazione hanno partecipato, fra gli altri, Milly Moratti e Bruno Ferrante, il capogruppo dei Ds in consiglio comunale, Emanuele Fiano, il segretario milanese di Rifondazione, Augusto Rocchi, e il deputato di An, Ignazio La Russa, che si è detto «solidale con gli amici della comunità ebraica».
Sul palco di piazza Duomo, l'attrice Anna Nogara ha letto una poesia del premio Nobel polacco Wislawa Szymborska e «La bambina di Pompei» di Primo Levi. «Qualcuno pensava che questo giorno fosse superfluo — ha sottolineato Fiano —. Così purtroppo non è: sentiamo nel mondo ancora parole di odio antisemita». «Milano è medaglia d'oro per la Resistenza e l'antifascismo ha un radicamento profondo», ha aggiunto Rocchi. La manifestazione della Giornata della Memoria, ha concluso, «deve servire per un cambiamento profondo della società». (A. St.)
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