Documento/intervento per la conferenza Nazionale organizzativa ANPI di Chianciano consegnato alla Presidenza ed alla segreteria, viene portato alla vostra attenzione per appunti, annotazioni e riflessioni.
Conferenza nazionale d’organizzazione ANPI
Chianciano, 26.27.28 giugno 2009
Intervento di Ivano Tajetti. ANPI Barona – Milano
Consegnato alla presidenza domenica 28, per non avere avuto possibilità d’intervento nel dibattito.
"Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società".
Cari compagni, Compagne, Partigiani, Antifascisti, inizio questo mio intervento citando Pasolini 1 in una frase del 1962, la ritengo molto attuale, e su questa frase ho sviluppato il mio pensiero… Si e votato per interventi di sette\otto minuti e, allora io voglio usarne quattro massimo cinque cercando di proporvi il mio pensiero e poi lasciare il documento scritto alla Presidenza e pubblicarlo immediatamente sul blog della mia sezione, http://anpibarona.blogspot.com/ così chi lo vorrà, potrà leggerlo.
1. Adesione alle linee delineate dalla relazione programmatica iniziale
2. Creazione dei coordinamenti di sezioni, comunali, territoriali, su tutto il territorio.
3. Sì ai comitati Regionali ufficiali
4. Sì ai congressi di tutti i gradi anticipati, subito la “nuova stagione per l’Anpi”
5. Costituzione di un servizio d’ordine Anpi Regionale. (feste,manifestazioni,convegni)
6. Creare un logo per il 65° anniversario della Liberazione, da usare su adesivi, spille, fazzoletti, manifesti e tutti i documenti ufficiali dell’Anpi per il 2010. “sono 65° anni che l’ANPI difende la Democrazia”.
7. Sì alla festa Nazionale a Milano, con criteri di trasparenza e piena partecipazione di tutte le sezioni Anpi d’Italia,ma soprattutto feste anche piccole, locali, ma su tutto il territorio.
8. Una giornata l’anno (non legata a feste e ricorrenze) tutte le sezioni scendono in piazza, dalla montagna al mare, un gazebo ANPI, le nostre bandiere in ogni paese, comune, città… ci siamo, siamo vivi, facciamoci conoscere, distribuiamo i nostri giornali, libri, oggetti, idee e pensieri…
9. Ricercare, documentare, filmare, le nostre ultime vere testimonianze, i nostri Partigiani.
10. Difendere con tutte le forze la Costituzione. (da tutti)
11. Continuare a seminare piccoli semi di speranza, nelle scuole, nel lavoro, negli ospedali, in fila alla posta, mentre si fa la spesa, nel nostro quotidiano, prima o poi un fiore nascerà. (ecco, che arrivano i nuovi iscritti.)
12. Anagrafe, cura, restauro, di tutti i nostri monumenti, lapidi, cippi, le nostre radici…
13. Rete Nazionale informatica, blog/siti Anpi locali, con posta elettronica per comunicazioni rapide ed immediate.
14. Difendere sempre e dovunque la Resistenza, e farla diventare pratica quotidiana.
15. Ricordare ai Partigiani com’erano quando avevano vent’anni, e fare agire i nostri giovani come i Partigiani oggi, donne e uomini con la sapienza, la saggezza, l’esperienza di ottanta anni, circa, di vita in questa Italia.
16. Evidenziare a tutti l’importanza di una piccola frase che da sempre ci denota “ente morale”.
Concludo, grazie per la vostra attenzione, vi saluto con Gioia e rivoluzione, 2 come una volta si cantava, non fraintendetemi, la gioia e, il sorriso che io vedo su tutti i vostri bei visi, la vostra/nostra forza interiore, pura e semplice che ci aiuta nella vera rivoluzione, quella della cultura, dell’esempio, del lavoro, dell’onestà politica, morale e intellettuale, ancora una volta le nostre armi più forti per sconfiggere il razzismo, il fascismo, i mali della nostra società. Non stanchiamoci, intorno ai nostri ideali vi è di nuovo proprio in questo terribile momento di vita Italiana, una nuova e forte linea rinnovatrice, una nuova liberazione, che con le armi della cultura, progetti film, documentari, feste, canzoni, libri, musica, che pianifichi interventi nelle scuole, nelle università, nel mondo del lavoro, nelle realtà extracomunitarie e dei cittadini della comunità europea, nei partiti, nei sindacati, nelle associazioni culturali e sportive, che si entri di nuovo fortemente nel tessuto sociale, rivendicando diritti e attenzioni; costruiamo fatti concreti che giustifichino i nostri elaborati, la nostra dialettica, non servono documenti congressuali se non accompagnati dall’agire. Ancora una volta voglio chiudere un mio intervento con le parole di Norberto Bobbio 3 parole che io spero siano di supporto al vostro agire, e che io rileggo spesso nei momenti di dubbio, stanchezza, perplessità. 4
“A coloro che non vogliono più saperne della Resistenza perché in Italia le cose non vanno come dovrebbero andare, c’è da rispondere che la nostra non sempre lieta situazione presente non dipende da una ragione soltanto: che non abbiamo ancora appreso tutta intera la lezione della libertà. E siccome l’inizio di questo nuovo corso della libertà e stata la Resistenza, si dovrà concludere che i nostri malanni, se ve ne sono, non dipendono già dal fatto che la Resistenza sia fallita, ma dal fatto che non l’abbiamo ancora pienamente realizzata.”
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1 Pier Paolo Pasolini Le Belle Bandiere Ed. Editori Riuniti 1977 Dalla quarta di copertina : I dialoghi di Pasolini con i suoi lettori, in prevalenza giovani comunisti, nella prima metà degli anni sessanta: lettere, versi, polemiche, interventi nel dibattito politico e culturale contemporaneo (Tambroni e il neocapitalismo, la censura e il centro-sinistra, l'« impegno » e la nuova avanguardia, il dialogo comunisti-cattolici e la « crisi del marxismo »), oltre a testi di particolare significato, come la primissima « stesura » di Uccellacci e uccellini. Una scelta di questi scritti, apparsi su Vie nuove a partire appunto dal 1960 e mai pubblicati in volume, viene curata e presentata ora da Gian Carlo Ferretti, che di Pasolini si è già occupato con vari studi. La raccolta copre cosi, a livello documentario e critico, una delle fasi più cruciali del curriculum pasoliniano: quella che segnò il passaggio dalla stagione delle Ceneri di Gramsci (1957) agli anni settanta e alla morte. Con la rubrica di Vie nuove Pasolini avviò per la prima volta un rapporto problematico e critico con un destinatario di massa: di lì prese avvio una serie di esperienze che l'avrebbe portato fino agli Scritti corsari (1975). Pier Paolo Pasolini nasce nel 1922 a Bologna.
2 Gioia e Rivoluzione - Area – Demetrio Stratos. Dall’album Crac 1975
Canto per te che mi vieni a sentire/suono per te che non mi vuoi capire/rido per te che non sai sognare/suono per te che non mi vuoi capire/Nei tuoi occhi c'è una luce/che riscalda la mia mente/con il suono delle dita/si combatte una battaglia/che ci porta sulle strade/della gente che sa amare/che ci porta sulle strade/della gente che sa amare/Il mio mitra è un contrabbasso/che ti spara sulla faccia/che ti spara sulla faccia/ciò che penso della vita/con il suono delle dita/si combatte una battaglia/che ci porta sulle strade/della gente che sa amare
3 “Norberto Bobbio” Resistenza Incompiuta 1966. studioso di politica e filosofia del diritto più importante del dopoguerra italiano. Professore emerito dell'Università di Torino dal 1984, è uno dei più grandi teorici della democrazia del XX secolo. In sessant'anni di attività accademica ha esplorato numerosi temi dell'etica, il diritto e la politica, concentrandosi sulla teoria e la pratica della democrazia. Dopo aver preso parte alla lotta antifascista, partigiano con il Partito d’Azione, Bobbio ha seguito da vicino le complesse vicende della Prima Repubblica, nonché la difficile transizione verso la Seconda. Analista imparziale della politica italiana fin dagli anni Cinquanta, ha difeso con tenacia le libertà civili e messo in risalto le aspettative e le aspirazioni dei cittadini nelle moderne democrazie, riuscendo a mantenere alto l'ideale di una società più libera, più civile e più giusta attraverso le trasformazioni della democrazia italiana.
4 Alcuni pensieri, frasi, nozioni, citazioni sono state riprese, trascritte e ampliate dalla mia relazione
“20 febbraio 2006 - relazione XIV congresso provinciale Milano” (documento privato)
1 commento:
Caro Ivano, sono Luca, ci siamo conosciuti a Chianciano.
Grazie per la tua operatività, le tue parole saranno le mie nella mia sezione, nella mia provincia, nella mia regione...
Peccato che come solito siamo poco ascoltati dai vertici..
ciao e ancora grazie
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