Cari compagni, si è aperta alla Camera dei Deputati la discussione sul disegno di legge n. 1360. Esso prevede (pretende) di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò, a proposito della assegnazione di un istituendo Ordine del Tricolore.
L’articolo 2 di tale disegno di legge così recita: “L’onorificenza è conferita a coloro che hanno prestato servizio militare, per almeno sei mesi, in zona di operazioni, anche a più riprese, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e invalidi, o nelle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, ai combattenti della guerra 1940-1945, ai mutilati ed invalidi della guerra 1940-1945 titolari di pensione di guerra e agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento di prigionia, nonché ai combattenti nelle formazioni dell’esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-’45”.
La relazione che accompagna il disegno di legge sostiene “la pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente”.
L’ANPI e tutte le forze politiche, sociali, culturali che si richiamano all’antifascismo e ai valori della Resistenza sanciti nella Costituzione della Repubblica non possono che respingere il disegno di legge attualmente in discussione nella Commissione Difesa della Camera.
L’ANPI intende illustrare e motivare le ragioni storiche, politiche e giuridiche di tale generale contrarietà in una conferenza pubblica che si terrà martedì 13 gennaio, alle ore 16, nella Sala del Cenacolo in Roma (Vicolo Valdina, 3/a).
Data l’importanza della nostra iniziativa rispetto alla gravità della pretesa della maggioranza parlamentare invitiamo i Comitati Provinciali dell’Associazione ad essere presenti con loro rappresentanti.
Confidando sul vostro impegno vi inviamo i saluti e gli auguri più cordiali.
LA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ANPI
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI Barona Milano.
30 dicembre 2008
27 dicembre 2008
19 dicembre 2008
10 dicembre 2008
Premio Letterario Sofia
DODICESIMA EDIZIONE - Un’esperienza di lettura
Sofia Brugnatelli ci ha lasciati nel corso di una triste primavera a soli 17 anni. La sua vita è stata animata da una grandissima passione: scrivere. Questa sua passione non nasceva da una pura e semplice sete di espressione personale ma scaturiva in modo del tutto naturale dall’altra grande fonte di gioia che ha colorato molte delle sue giornate: la lettura. Leggere e scrivere. Queste due attività erano per Sofia le facce di una sola medaglia; da un lato la lettura le permetteva di entrare nel mondo affascinante e inesauribile dell’immaginazione, dall’altro la scrittura era il momento in cui modelli, idee e stimoli incontrati sulle pagine dei libri venivano messi al servizio delle sue esperienze personali, della sua fantasia. Per Sofia, insomma, la cultura non rappresentava un qualcosa di sacro e pedante cui accostarsi con reverenza e con un’adesione puramente intellettuale: i libri costituivano un tesoro ricchissimo, un’occasione di divertimento, di riflessione, di crescita individuale pienamente in sintonia con il resto della propria vita. Un’emozione per Sofia
Per ricordare Sofia Brugnatelli, la sua curiosità intellettuale e umana, la sua gioiosa e intelligente avventura di lettrice e scrittrice, il Comitato per Sofia bandisce per l'anno scolastico 2008/2009 la XII Edizione del Premio Letterario Sofia, patrocinato dalla Provincia di Milano
1. Il concorso, riservato agli studenti degli Istituti Superiori di Milano e provincia, prevede la stesura di un testo non superiore alle tre pagine sul tema: “Un’esperienza di lettura”. Con questo si intende la rielaborazione personale di tutto ciò che la "lettura" di una qualsiasi opera dell'ingegno umano ha in te suscitato: uno sguardo sulle luci e le ombre del contradditorio mondo che ti circonda. Viene lasciata la massima libertà nella scelta della forma letteraria.
2. La giuria di quest’anno è composta da: Maria Pace Ottieri, scrittrice e giornalista - Gaetano Liguori, musicista - Daniele Biacchessi, giornalista, autore, regista e interprete di teatro civile
3. Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 15 aprile 2009 a scelta in uno dei due modi: a) al nuovo indirizzo del Comitato per Sofia, Via Giotto, 24 - 20145 Milano, b) in formato elettronico all’indirizzo e-mail :
concorso@premiosofia.it , corredate in entrambi i casi dei dati personali del partecipante (nome, cognome, età, indirizzo, numero telefonico dell’abitazione e nome della scuola frequentata). Questi dati saranno utilizzati esclusivamente al fine della realizzazione del Premio stesso; l’invio delle opere e dei dati - previa lettura dell'informativa sulla privacy - costituisce consenso al loro utilizzo.Per i lavori su carta realizzati tramite supporto informatico è gradito l’invio del cd.
4. I testi ricevuti non saranno restituiti ma potranno essere raccolti in una dispensa offerta a tutti i partecipanti ed eventualmente pubblicati. La raccolta degli elaborati e i nomi dei premiati saranno inseriti sul sito www.premiosofia.it. L'adesione al bando costituirà consenso alla pubblicazione e alla diffusione degli stessi.
5. Il premio per il vincitore ammonta a € 500 (cinquecento euro). Anche quest'anno verrà assegnato un riconoscimento particolare da parte dell'ANPI Barona agli scritti ispirati ai temi della memoria, della Resistenza e della difesa della libertà.
6. La premiazione avrà luogo lunedì 8 giugno 2009 allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano in viale Vittorio Veneto 2 - 20121 Milano [MM1 – Porta Venezia]
Per ulteriori informazioni: Comitato per Sofia - Tel 339.42.69.373 - info@premiosofia.it http://www.premiosofia.it/
Sofia Brugnatelli ci ha lasciati nel corso di una triste primavera a soli 17 anni. La sua vita è stata animata da una grandissima passione: scrivere. Questa sua passione non nasceva da una pura e semplice sete di espressione personale ma scaturiva in modo del tutto naturale dall’altra grande fonte di gioia che ha colorato molte delle sue giornate: la lettura. Leggere e scrivere. Queste due attività erano per Sofia le facce di una sola medaglia; da un lato la lettura le permetteva di entrare nel mondo affascinante e inesauribile dell’immaginazione, dall’altro la scrittura era il momento in cui modelli, idee e stimoli incontrati sulle pagine dei libri venivano messi al servizio delle sue esperienze personali, della sua fantasia. Per Sofia, insomma, la cultura non rappresentava un qualcosa di sacro e pedante cui accostarsi con reverenza e con un’adesione puramente intellettuale: i libri costituivano un tesoro ricchissimo, un’occasione di divertimento, di riflessione, di crescita individuale pienamente in sintonia con il resto della propria vita. Un’emozione per Sofia
Per ricordare Sofia Brugnatelli, la sua curiosità intellettuale e umana, la sua gioiosa e intelligente avventura di lettrice e scrittrice, il Comitato per Sofia bandisce per l'anno scolastico 2008/2009 la XII Edizione del Premio Letterario Sofia, patrocinato dalla Provincia di Milano
1. Il concorso, riservato agli studenti degli Istituti Superiori di Milano e provincia, prevede la stesura di un testo non superiore alle tre pagine sul tema: “Un’esperienza di lettura”. Con questo si intende la rielaborazione personale di tutto ciò che la "lettura" di una qualsiasi opera dell'ingegno umano ha in te suscitato: uno sguardo sulle luci e le ombre del contradditorio mondo che ti circonda. Viene lasciata la massima libertà nella scelta della forma letteraria.
2. La giuria di quest’anno è composta da: Maria Pace Ottieri, scrittrice e giornalista - Gaetano Liguori, musicista - Daniele Biacchessi, giornalista, autore, regista e interprete di teatro civile
3. Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 15 aprile 2009 a scelta in uno dei due modi: a) al nuovo indirizzo del Comitato per Sofia, Via Giotto, 24 - 20145 Milano, b) in formato elettronico all’indirizzo e-mail :
concorso@premiosofia.it , corredate in entrambi i casi dei dati personali del partecipante (nome, cognome, età, indirizzo, numero telefonico dell’abitazione e nome della scuola frequentata). Questi dati saranno utilizzati esclusivamente al fine della realizzazione del Premio stesso; l’invio delle opere e dei dati - previa lettura dell'informativa sulla privacy - costituisce consenso al loro utilizzo.Per i lavori su carta realizzati tramite supporto informatico è gradito l’invio del cd.
4. I testi ricevuti non saranno restituiti ma potranno essere raccolti in una dispensa offerta a tutti i partecipanti ed eventualmente pubblicati. La raccolta degli elaborati e i nomi dei premiati saranno inseriti sul sito www.premiosofia.it. L'adesione al bando costituirà consenso alla pubblicazione e alla diffusione degli stessi.
5. Il premio per il vincitore ammonta a € 500 (cinquecento euro). Anche quest'anno verrà assegnato un riconoscimento particolare da parte dell'ANPI Barona agli scritti ispirati ai temi della memoria, della Resistenza e della difesa della libertà.
6. La premiazione avrà luogo lunedì 8 giugno 2009 allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano in viale Vittorio Veneto 2 - 20121 Milano [MM1 – Porta Venezia]
Per ulteriori informazioni: Comitato per Sofia - Tel 339.42.69.373 - info@premiosofia.it http://www.premiosofia.it/
07 dicembre 2008
06 dicembre 2008
Borsa di Studio - Giovanni Pesce.
La Provincia di Milano, Assessorato all’Istruzione ed Edilizia scolastica, in collaborazione con l’Anpi della zona 3 indice una Borsa di Studio in memoria di Giovanni Pesce, Medaglia d'Oro al valor militare della Resistenza e simbolo dei più alti valori della Lotta di Liberazione.
a chi è rivolto
La Borsa di Studio è rivolta a tutti gli studenti frequentanti, nell’anno scolastico 2008/2009, gli ultimi due anni delle scuole superiori statali di Milano e provincia.
iscrizione
Gli studenti che intendono partecipare alla Borsa di Studio devono formulare la loro adesione inviando una lettera alla Segreteria Organizzativa entro il 30 gennaio 2009.
modalità di partecipazione
La partecipazione alla Borsa di Studio prevede la realizzazione da parte dello studente di uno scritto (20 cartelle di 25 righe ciascuna), di un filmato (video, dvd della durata di min 8 max 10 minuti, formati AVI, mpeg o mov) o di un sito internet.
Tema: “Giovanni Pesce, Medaglia d'Oro al valor militare della Resistenza: la vita nel contesto in cui è vissuto: guerra civile spagnola, seconda guerra mondiale, Resistenza.
Ogni studente potrà presentare un solo elaborato.
L’elaborato dovrà essere inviato alla Segreteria Organizzativa entro il 31 marzo 2009.
entità del premio
a chi è rivolto
La Borsa di Studio è rivolta a tutti gli studenti frequentanti, nell’anno scolastico 2008/2009, gli ultimi due anni delle scuole superiori statali di Milano e provincia.
iscrizione
Gli studenti che intendono partecipare alla Borsa di Studio devono formulare la loro adesione inviando una lettera alla Segreteria Organizzativa entro il 30 gennaio 2009.
modalità di partecipazione
La partecipazione alla Borsa di Studio prevede la realizzazione da parte dello studente di uno scritto (20 cartelle di 25 righe ciascuna), di un filmato (video, dvd della durata di min 8 max 10 minuti, formati AVI, mpeg o mov) o di un sito internet.
Tema: “Giovanni Pesce, Medaglia d'Oro al valor militare della Resistenza: la vita nel contesto in cui è vissuto: guerra civile spagnola, seconda guerra mondiale, Resistenza.
Ogni studente potrà presentare un solo elaborato.
L’elaborato dovrà essere inviato alla Segreteria Organizzativa entro il 31 marzo 2009.
entità del premio
La “Borsa di Studio Giovanni Pesce” dà diritto
Al vincitore della categoria “scritti”: ad una Targa della Provincia di Milano e una somma di Euro 700,00 erogata dall’Anpi Lambrate Ortica come contributo agli studi universitari.
Al vincitore della categoria “filmati”:ad una Targa della Provincia di Milano e una somma di Euro 700,00 erogata dall’Anpi Lambrate Ortica come contributo agli studi universitari.
Al vincitore della categoria “siti web”:ad una Targa della Provincia di Milano e una somma di Euro 700,00 erogata dall’Anpi Lambrate Ortica come contributo agli studi universitari.
valutazione degli elaborati
Gli elaborati verranno valutati da un’apposita Giuria composta da :
- Prof. Borgomaneri, Storico;
- Prof. Franco della Peruta, Storico;
- Nori Brambilla Pesce, moglie di Giovanni Pesce “Medaglia d’oro di benemerenza civica”;
- Titti Benvenuto, Presidente Anpi Lambrate Ortica;
- Prof. Giansandro Barzaghi, Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica
della Provincia di Milano, o un suo delegato;
Entro il 30 aprile 2009 la Giuria decreterà i vincitori.
assegnazione della “Borsa di Studio Giovanni Pesce”
La “Borsa di Studio Giovanni Pesce” verrà assegnata in occasione della chiusura dell’anno accademico (prevedibilmente nel mese di giugno 2009).
comunicazione ai vincitori
I vincitori verranno avvertiti dell’esito con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Le opere dei vincitori verranno pubblicate sul sito www.anpiortica.it. e sul sito: http://www.provincia.mi.it/scuola/
Segreteria Organizzativa:
Titti Benvenuto, Anpi Lambrate Ortica, Via S. Faustino 5, 20134 Milano
tel. 348 7039789
Informazioni:
Provincia di Milano, Settore Istruzione, Via Petrarca 20, Milano
Tel. 02-7740 4736 (Sig.ra Maria A. Ripoli)
Al vincitore della categoria “scritti”: ad una Targa della Provincia di Milano e una somma di Euro 700,00 erogata dall’Anpi Lambrate Ortica come contributo agli studi universitari.
Al vincitore della categoria “filmati”:ad una Targa della Provincia di Milano e una somma di Euro 700,00 erogata dall’Anpi Lambrate Ortica come contributo agli studi universitari.
Al vincitore della categoria “siti web”:ad una Targa della Provincia di Milano e una somma di Euro 700,00 erogata dall’Anpi Lambrate Ortica come contributo agli studi universitari.
valutazione degli elaborati
Gli elaborati verranno valutati da un’apposita Giuria composta da :
- Prof. Borgomaneri, Storico;
- Prof. Franco della Peruta, Storico;
- Nori Brambilla Pesce, moglie di Giovanni Pesce “Medaglia d’oro di benemerenza civica”;
- Titti Benvenuto, Presidente Anpi Lambrate Ortica;
- Prof. Giansandro Barzaghi, Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica
della Provincia di Milano, o un suo delegato;
Entro il 30 aprile 2009 la Giuria decreterà i vincitori.
assegnazione della “Borsa di Studio Giovanni Pesce”
La “Borsa di Studio Giovanni Pesce” verrà assegnata in occasione della chiusura dell’anno accademico (prevedibilmente nel mese di giugno 2009).
comunicazione ai vincitori
I vincitori verranno avvertiti dell’esito con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. Le opere dei vincitori verranno pubblicate sul sito www.anpiortica.it. e sul sito: http://www.provincia.mi.it/scuola/
Segreteria Organizzativa:
Titti Benvenuto, Anpi Lambrate Ortica, Via S. Faustino 5, 20134 Milano
tel. 348 7039789
Informazioni:
Provincia di Milano, Settore Istruzione, Via Petrarca 20, Milano
Tel. 02-7740 4736 (Sig.ra Maria A. Ripoli)
29 novembre 2008
12 dicembre 2008
Arci Metromondo -Via Ettore Ponti, 40 Milano
metromondo@tin.it - www.metromondo.it - 0289159168
Venerdi 12 dicembre 2008
metromondo@tin.it - www.metromondo.it - 0289159168
Venerdi 12 dicembre 2008
serata organizzata in collaborazione con la sezione ANPI Barona. Milano.
in memoria del 40° delle lotte del 68 e del 39° anniversario della strage di P.za Fontana.
Ore 20.30, Cena (su prenotazione, anche via e-mail);
ore 22.15 Concerto di CORO INGRATO - Vento del ’68
E’ l’ultimo dei Cd prodotti da Cant’aia ma non certo il meno importante. Curato da Antonio Catacchio raccoglie il meglio che i movimenti del ’68 e i cantautori politici dell’epoca hanno saputo proporre. Una carrellata di canzoni di lotta che hanno accompagnato la gioventù di quegli anni e che hanno creato, all’interno dei partiti della sinistra e dei mille rivoli dei movimenti così detti “rivoluzionari”, momenti di tensioni, scontri e confronti. Un “parto” difficile per il Coro Ingrato che ancora oggi, a distanza di 40 anni da quella esperienza, ha visto alcuni dei suoi componenti, proprio come allora, scontrarsi e confrontarsi su temi e questioni sociali ancora oggi irrisolti e drammaticamente vivi nella nostra società. Quindi un documento ancora pulsante di passioni e di rabbia.
SI INVITANO GENITORI E FIGLI DEL 68 E DELL’ “ONDA” STUDENTESCA DI QUESTO PERIODO A PARTECIPARE...
Serata con cena 13.00 euro; solo ingresso 4.00 euro
in memoria del 40° delle lotte del 68 e del 39° anniversario della strage di P.za Fontana.
Ore 20.30, Cena (su prenotazione, anche via e-mail);
ore 22.15 Concerto di CORO INGRATO - Vento del ’68
E’ l’ultimo dei Cd prodotti da Cant’aia ma non certo il meno importante. Curato da Antonio Catacchio raccoglie il meglio che i movimenti del ’68 e i cantautori politici dell’epoca hanno saputo proporre. Una carrellata di canzoni di lotta che hanno accompagnato la gioventù di quegli anni e che hanno creato, all’interno dei partiti della sinistra e dei mille rivoli dei movimenti così detti “rivoluzionari”, momenti di tensioni, scontri e confronti. Un “parto” difficile per il Coro Ingrato che ancora oggi, a distanza di 40 anni da quella esperienza, ha visto alcuni dei suoi componenti, proprio come allora, scontrarsi e confrontarsi su temi e questioni sociali ancora oggi irrisolti e drammaticamente vivi nella nostra società. Quindi un documento ancora pulsante di passioni e di rabbia.
SI INVITANO GENITORI E FIGLI DEL 68 E DELL’ “ONDA” STUDENTESCA DI QUESTO PERIODO A PARTECIPARE...
Serata con cena 13.00 euro; solo ingresso 4.00 euro
A trentanove anni dalla strage di Piazza Fontana
Sono passati 39 anni da quel 12 dicembre 1969 in Piazza Fontana.
Sono passati 39 anni da quella tremenda strage all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura,che provocò 17 morti e 84 feriti.,di cui furono responsabili le Organizzazioni della destra eversiva,come è dimostrato storicamente e processualmente.
Sono passati 39 anni da quel tentativo di cancellare libertà e democrazia faticosamente raggiunte, di trascinare il nostro Paese in una stagione di trame eversive e di svolte pericolosamente autoritarie: un criminale progetto bloccato grazie alla continua mobilitazione di tutte le forze democratiche, al continuo impegno dei familiari delle vittime, alla continua solidarietà dei cittadini milanesi.
Sono passati 39 anni, ma la città di Milano non ha dimenticato e non dimentica, non solo perché intende testimoniare l’adesione ai valori di libertà e democrazia, ma anche perché vuole consentire alle nuove generazioni di conoscere il significato di quella strage avvenuta a Milano, ma che ha tragicamente segnato l’Italia intera.
Per questo ribadiamo la necessità e l’esigenza di avere al più presto a Milano, (peraltro già attive in altre città italiane) una Casa della Memoria come luogo in cui custodire e tenere viva la storia.
Sono passati 39 anni e giustizia non è stata fatta, nonostante il riconoscimento, da parte dei giudici, delle responsabilità delle organizzazioni della destra eversiva nella strage.
Sono passati 39 anni e ancora una volta rivolgiamo un appello alla città affinché partecipi alle celebrazioni ufficiali del 12 dicembre per riaffermare quei valori che sono il fondamento della nostra convivenza civile, della democrazia e della Costituzione.
PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI
DEL 12 DICEMBRE 2008
ore 16.30 – 16.40
sospensione delle attività cittadine
ore 16.37
in Piazza Fontana:
cerimonia in memoria delle vittime della strage
con deposizione delle corone alla lapide
che le ricorda.
ore 17.30
in Piazza della Scala:
concentramento dei partecipanti al corteo
che muoverà con i Familiari delle Vittime, le Associazioni della Resistenza, le istituzioni,
i Sindacati, i Partiti, le Associazioni, i cittadini.
ore 18.00
In Piazza Fontana
Comizio conclusivo
COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CONTRO IL TERRORISMO PER LA DIFESA DELL’ ORDINE REPUBBLICANO
Sono passati 39 anni da quella tremenda strage all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura,che provocò 17 morti e 84 feriti.,di cui furono responsabili le Organizzazioni della destra eversiva,come è dimostrato storicamente e processualmente.
Sono passati 39 anni da quel tentativo di cancellare libertà e democrazia faticosamente raggiunte, di trascinare il nostro Paese in una stagione di trame eversive e di svolte pericolosamente autoritarie: un criminale progetto bloccato grazie alla continua mobilitazione di tutte le forze democratiche, al continuo impegno dei familiari delle vittime, alla continua solidarietà dei cittadini milanesi.
Sono passati 39 anni, ma la città di Milano non ha dimenticato e non dimentica, non solo perché intende testimoniare l’adesione ai valori di libertà e democrazia, ma anche perché vuole consentire alle nuove generazioni di conoscere il significato di quella strage avvenuta a Milano, ma che ha tragicamente segnato l’Italia intera.
Per questo ribadiamo la necessità e l’esigenza di avere al più presto a Milano, (peraltro già attive in altre città italiane) una Casa della Memoria come luogo in cui custodire e tenere viva la storia.
Sono passati 39 anni e giustizia non è stata fatta, nonostante il riconoscimento, da parte dei giudici, delle responsabilità delle organizzazioni della destra eversiva nella strage.
Sono passati 39 anni e ancora una volta rivolgiamo un appello alla città affinché partecipi alle celebrazioni ufficiali del 12 dicembre per riaffermare quei valori che sono il fondamento della nostra convivenza civile, della democrazia e della Costituzione.
PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI
DEL 12 DICEMBRE 2008
ore 16.30 – 16.40
sospensione delle attività cittadine
ore 16.37
in Piazza Fontana:
cerimonia in memoria delle vittime della strage
con deposizione delle corone alla lapide
che le ricorda.
ore 17.30
in Piazza della Scala:
concentramento dei partecipanti al corteo
che muoverà con i Familiari delle Vittime, le Associazioni della Resistenza, le istituzioni,
i Sindacati, i Partiti, le Associazioni, i cittadini.
ore 18.00
In Piazza Fontana
Comizio conclusivo
COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CONTRO IL TERRORISMO PER LA DIFESA DELL’ ORDINE REPUBBLICANO
ANPI – FIAP - FIVL - ANPPIA - ANED - ANEI
PD - SD - PRC – SDI - PDCI
CGIL - CISL - UIL - ACLI -CENTRO PUECHER
PD - SD - PRC – SDI - PDCI
CGIL - CISL - UIL - ACLI -CENTRO PUECHER
ASSOCIAZIONE FAMILIARI VITTIME STRAGE PIAZZA FONTANA
26 novembre 2008
23 novembre 2008
ANPI "Fulvio Formenti" Buccinasco
COMUNICATO STAMPA.
A seguito della decisione del Sindaco Loris Cereda e dell’assessore alla cultura Mario Arrigoni del Comune di Buccinasco di organizzare per il 27 novembre 2008 un convegno su “l’attualità del pensiero di Julius Evola”, nella stessa sede della cascina Robbiolo e nella stessa data in cui era stata programmata da oltre un mese l’ultima lezione sul neofascismo e le nuove frontiere del pensiero razzista organizzata dall’A.N.P.I.,
la sezione “Fulvio Formenti” dell’A.N.P.I. di Buccinasco, nel ricordare come Julius Evola abbia:
· rappresentato la figura principale di riferimento per il neofascismo italiano del dopoguerra e per larga parte della destra radicale contemporanea;
· elaborato una teoria razzista incentrata su tre livelli (razzismo del corpo, dell’anima e dello spirito) andando al di là della “semplice” teoria nazista del razzismo biologico;
· approvato il progetto eugenetico della Germania hitleriana, con l’eliminazione di oltre 80 mila portatori di handicap e malati mentali, per «impedire che un’eredità guasta si trasmetta in altre generazioni», come scrisse egli stesso;
CONDANNA
la decisione dell’Amministrazione Comunale, quale istituzione democratica,
di promuovere e sponsorizzare una iniziativa tesa alla riabilitazione della figura di tale “pensatore”;
DENUNCIA
per quanto illustrato, l’intento marcatamente provocatorio del Sindaco e dell’assessore alla cultura nei confronti dell’ A.N.P.I., con lo scopo di limitarne o ridurne l’agibilità politica, costringendo la stessa, per l’alto senso di responsabilità che la contraddistingue, a spostare la propria iniziativa al 26/11/08 ore 21,00 presso la Cascina Robbiolo (Buccinasco);
EVIDENZIA
l’irresponsabilità di detti Amministratori Pubblici nell’aver organizzato tale iniziativa in concomitanza (stesso luogo, data e ora) con l’iniziativa antifascista organizzata già
da tempo dall’A.N.P.I. presso una sede comunale e quindi inequivocabilmente a conoscenza da parte dell’Amministrazione Comunale;
RITIENE
sin d’ora, per quanto suddetto, RESPONSABILI MORALI il Sindaco e l’Assessore alla cultura, di eventuali aggressioni fisiche e/o verbali che si dovessero verificare a danno di persone che, ignari dello spostamento dell’iniziativa dell’ A.N.P.I., si dovessero recare in Cascina Robbiolo il 27/11/2008, data in cui si svolgerà unicamente il convegno organizzato dall’Amministrazione Comunale sul pensiero di Julius Evola;
AUSPICA
l’annullamento, da parte dell’Amministrazione Comunale, del convegno sul pensiero di Julius Evola che oltretutto verrebbe a svolgersi nel 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali italiane;
INVITA
tutti i cittadini, le associazioni e i partiti democratici a partecipare al presidio organizzato dall’A.N.P.I. per il 26 Novembre 2008, ore 18,00, avanti il Municipio di Buccinasco di via Roma, per manifestare il proprio dissenso e la propria indignazione.
A.N.P.I. di Buccinasco
Sezione “Fulvio Formenti”
ADERISCONO:
A.N.P.I. Lombardia, A.N.P.I. Cesano Boscone, A.N.P.I. Corsico, A.N.P.I. Trezzano,
coordinamento A.N.P.I. zona 6. Milano.
Rete antirazzista Sud-Ovest Milano, Associazione Paliacate Chiapas, Associazione Culturale Liberamente, Vivere Assago,
Ballardini Dario Assessore Politiche Ambientali e Giovanili di Corsico,
Pascarella Rosario Assessore Area sociale – casa,
Sinistra Critica - Sud-Ovest Milano, Partito della Rifondazione Comunista - Corsico, Partito dei Comunisti Italiani - Sud-Ovest Milano, Lista Uniti per Buccinasco (Verdi e Italia dei Valori), Partito Democratico - Assago, Sinistra Critica - Milano, Partito della Rifondazione Comunista – Federazione milanese,
Partito Democratico - Trezzano,
A seguito della decisione del Sindaco Loris Cereda e dell’assessore alla cultura Mario Arrigoni del Comune di Buccinasco di organizzare per il 27 novembre 2008 un convegno su “l’attualità del pensiero di Julius Evola”, nella stessa sede della cascina Robbiolo e nella stessa data in cui era stata programmata da oltre un mese l’ultima lezione sul neofascismo e le nuove frontiere del pensiero razzista organizzata dall’A.N.P.I.,
la sezione “Fulvio Formenti” dell’A.N.P.I. di Buccinasco, nel ricordare come Julius Evola abbia:
· rappresentato la figura principale di riferimento per il neofascismo italiano del dopoguerra e per larga parte della destra radicale contemporanea;
· elaborato una teoria razzista incentrata su tre livelli (razzismo del corpo, dell’anima e dello spirito) andando al di là della “semplice” teoria nazista del razzismo biologico;
· approvato il progetto eugenetico della Germania hitleriana, con l’eliminazione di oltre 80 mila portatori di handicap e malati mentali, per «impedire che un’eredità guasta si trasmetta in altre generazioni», come scrisse egli stesso;
CONDANNA
la decisione dell’Amministrazione Comunale, quale istituzione democratica,
di promuovere e sponsorizzare una iniziativa tesa alla riabilitazione della figura di tale “pensatore”;
DENUNCIA
per quanto illustrato, l’intento marcatamente provocatorio del Sindaco e dell’assessore alla cultura nei confronti dell’ A.N.P.I., con lo scopo di limitarne o ridurne l’agibilità politica, costringendo la stessa, per l’alto senso di responsabilità che la contraddistingue, a spostare la propria iniziativa al 26/11/08 ore 21,00 presso la Cascina Robbiolo (Buccinasco);
EVIDENZIA
l’irresponsabilità di detti Amministratori Pubblici nell’aver organizzato tale iniziativa in concomitanza (stesso luogo, data e ora) con l’iniziativa antifascista organizzata già
da tempo dall’A.N.P.I. presso una sede comunale e quindi inequivocabilmente a conoscenza da parte dell’Amministrazione Comunale;
RITIENE
sin d’ora, per quanto suddetto, RESPONSABILI MORALI il Sindaco e l’Assessore alla cultura, di eventuali aggressioni fisiche e/o verbali che si dovessero verificare a danno di persone che, ignari dello spostamento dell’iniziativa dell’ A.N.P.I., si dovessero recare in Cascina Robbiolo il 27/11/2008, data in cui si svolgerà unicamente il convegno organizzato dall’Amministrazione Comunale sul pensiero di Julius Evola;
AUSPICA
l’annullamento, da parte dell’Amministrazione Comunale, del convegno sul pensiero di Julius Evola che oltretutto verrebbe a svolgersi nel 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali italiane;
INVITA
tutti i cittadini, le associazioni e i partiti democratici a partecipare al presidio organizzato dall’A.N.P.I. per il 26 Novembre 2008, ore 18,00, avanti il Municipio di Buccinasco di via Roma, per manifestare il proprio dissenso e la propria indignazione.
A.N.P.I. di Buccinasco
Sezione “Fulvio Formenti”
ADERISCONO:
A.N.P.I. Lombardia, A.N.P.I. Cesano Boscone, A.N.P.I. Corsico, A.N.P.I. Trezzano,
coordinamento A.N.P.I. zona 6. Milano.
Rete antirazzista Sud-Ovest Milano, Associazione Paliacate Chiapas, Associazione Culturale Liberamente, Vivere Assago,
Ballardini Dario Assessore Politiche Ambientali e Giovanili di Corsico,
Pascarella Rosario Assessore Area sociale – casa,
Sinistra Critica - Sud-Ovest Milano, Partito della Rifondazione Comunista - Corsico, Partito dei Comunisti Italiani - Sud-Ovest Milano, Lista Uniti per Buccinasco (Verdi e Italia dei Valori), Partito Democratico - Assago, Sinistra Critica - Milano, Partito della Rifondazione Comunista – Federazione milanese,
Partito Democratico - Trezzano,
Collettivo Studentesco "Jacopo Dentici"
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA - sezione di Voghera
Collettivo Studentesco “Jacopo Dentici”
Voghera, 19 novembre 2008
"Anna non c'è, è andata via. L'hanno trovata a casa sua, nella soffitta di Amsterdam, ora è sul treno per Buchenwald". Se a qualcuno fosse sfuggito, l’Anna di cui si parla è ANNA FRANK. Temiamo che questi nostri tempi stiano velocemente e davvero diventando troppo bui, dato che ci condannano a leggere simili infamie. Non facciamoci illusioni: questa variazione antisemita sul tema di una famosa canzone di Neck (Laura non c’è) non è un esempio isolato: chi l’ha riscritta e la esegue di prodezze simili ne ha molte altre in repertorio e recentemente le ha sparate tutte su you-tube, per la gioia di fascio-nazisti grandi e piccini. Lo stile è macabro, ma d’altronde non ci si può aspettare altro da un gruppo che si firma 99 Fosse (facendo il verso ai più noti colleghi dei centri sociali napoletani e senza mancare di tributare un bel pernacchio alle vittime delle Ardeatine). Che nessuno si azzardi: queste non sono ragazzate, non si tratta di libere opinioni. Qui siamo in presenza di atti criminali che non meritano derubricazione alcuna. In Italia è tuttora vigente il reato di apologia di fascismo e l’istigazione all’odio razziale è punibile in base alle disposizioni della legge Scelba-Mancino. In poche settimane abbiamo assistito ad una inquietante escalation che non può che confermare un ritorno alla violenza di tipo squadrista da parte di giovani appartenenti ad organizzazioni dell’estrema destra. Alla magistratura e alle forze dell’ordine spettano le indagini, l’individuazione dei singoli responsabili, la prevenzione e la repressione di simili condotte criminali. Ma anche a ciascuno di noi compete una reazione, composta ma inflessibile. Perché una comunità che voglia continuare a definirsi civile deve debellare sul nascere i germi di questa recidiva infezione. Ricordate che questo è stato. Ci sono state comandate queste parole. Nessuno, dopo Auschwitz, potrà più dire di non aver capito in tempo, di non aver saputo.
"O gli si sfaccia la casa,
La malattia lo impedisca,
I nuovi nati torcano il viso da lui."
Le ragazze e i ragazzi del Collettivo Studentesco “Jacopo Dentici” dell’ANPI di Voghera
Collettivo Studentesco “Jacopo Dentici”
Voghera, 19 novembre 2008
"Anna non c'è, è andata via. L'hanno trovata a casa sua, nella soffitta di Amsterdam, ora è sul treno per Buchenwald". Se a qualcuno fosse sfuggito, l’Anna di cui si parla è ANNA FRANK. Temiamo che questi nostri tempi stiano velocemente e davvero diventando troppo bui, dato che ci condannano a leggere simili infamie. Non facciamoci illusioni: questa variazione antisemita sul tema di una famosa canzone di Neck (Laura non c’è) non è un esempio isolato: chi l’ha riscritta e la esegue di prodezze simili ne ha molte altre in repertorio e recentemente le ha sparate tutte su you-tube, per la gioia di fascio-nazisti grandi e piccini. Lo stile è macabro, ma d’altronde non ci si può aspettare altro da un gruppo che si firma 99 Fosse (facendo il verso ai più noti colleghi dei centri sociali napoletani e senza mancare di tributare un bel pernacchio alle vittime delle Ardeatine). Che nessuno si azzardi: queste non sono ragazzate, non si tratta di libere opinioni. Qui siamo in presenza di atti criminali che non meritano derubricazione alcuna. In Italia è tuttora vigente il reato di apologia di fascismo e l’istigazione all’odio razziale è punibile in base alle disposizioni della legge Scelba-Mancino. In poche settimane abbiamo assistito ad una inquietante escalation che non può che confermare un ritorno alla violenza di tipo squadrista da parte di giovani appartenenti ad organizzazioni dell’estrema destra. Alla magistratura e alle forze dell’ordine spettano le indagini, l’individuazione dei singoli responsabili, la prevenzione e la repressione di simili condotte criminali. Ma anche a ciascuno di noi compete una reazione, composta ma inflessibile. Perché una comunità che voglia continuare a definirsi civile deve debellare sul nascere i germi di questa recidiva infezione. Ricordate che questo è stato. Ci sono state comandate queste parole. Nessuno, dopo Auschwitz, potrà più dire di non aver capito in tempo, di non aver saputo.
"O gli si sfaccia la casa,
La malattia lo impedisca,
I nuovi nati torcano il viso da lui."
Le ragazze e i ragazzi del Collettivo Studentesco “Jacopo Dentici” dell’ANPI di Voghera
19 novembre 2008
17 novembre 2008
16 novembre 2008
"Partigiano" e lo pestano a sangue.
Di Carlo Gulotta da Repubblica on line. http://www.repubblica.it/index.html
BASTA poco, anche nella sonnacchiosa Bologna, per essere etichettati come "comunisti" e "partigiani" e meritare per questo gli insulti e un violentissimo pestaggio. Possono bastare i jeans strappati, una chitarra in spalla, un tamburo. Simboli di un "nemico". E se dall´altra parte c´è una squadraccia di naziskin, teste vuote e rasate, alcol a fiumi nello stomaco, tanta rabbia e abbigliamento d´ordinanza - anfibi, bomber e tatuaggi - guai a rispondere «I partigiani? Bisognerebbe ringraziarli, hanno liberato l´Italia». Per aver risposto così, uno studente calabrese di ingegneria di 34 anni prossimo alla laurea, per gli aggressori uno sconosciuto, uno che per giunta non ha mai fatto attività politica in vita sua, è stato insultato e pestato a sangue la notte scorsa da un gruppo di giovani aderenti a Forza Nuova in piazza della Mercanzia. Preso a calci anche un amico che ha cercato di sottrarlo alla furia.I picchiatori sono stati individuati e arrestati dalla polizia pochi istanti dopo: sono Luigi Guerzoni, 33 anni, bolognese, secondo la Digos responsabile provinciale per i giovani di Forza Nuova, Vincenzo Gerardi, 26, detto "Miccia", border-line fra la formazione di ultradestra e i gruppi skinhead come Alessandro Malaguti, 20 anni, di Persiceto, anche lui in manette, e Gunther Xavier Latiano, 25, pugliese, domiciliato a Bologna, anche lui attivista della formazione neofascista di Roberto Fiore. Malaguti e Guerzoni suonano nella band "Legittima Offesa" protagonista del film "Nazirock", gruppo "nazionalista e anticomunista" (così sta scritto sul loro sito) amatissimo dai ragazzi della destra radicale.In questura, almeno due di loro sono conosciutissimi: Guerzoni ha precedenti per armi, lesioni, episodi di discriminazione razziale e detenzione di materiale esplodente, Gerardi per danneggiamento e associazione a delinquere; entrambi l´estate scorsa erano finiti nell´inchiesta della pm Plazzi su una serie di pestaggi e aggressioni a immigrati e omosessuali. Una banda di picchiatori e razzisti, insomma. Una squadraccia "organica" a Forza Nuova, secondo gli inquirenti. L´altra notte, quando sono stati bloccati in via Ugo Bassi dopo il pestaggio (Latiano è stato preso per primo, in una pizzeria da asporto sotto le Due Torri) con loro c´era anche una ragazza, rilasciata ieri a fine giornata perché ritenuta estranea all´aggressione. Ma davanti al bar in piazza della Mercanzia, prima della "punizione contro i nemici", l´altra sera c´erano almeno altre tre o quattro persone. La polizia li sta cercando.Il racconto di "Franco", ricoverato al Maggiore col naso e la mascella rotti, un dente saltato via per i calci presi anche quando era già a terra e gli occhi chiusi dai lividi, è un film dell´orrore. «Io e i miei amici tornavamo da una festa di laurea. Verso le tre e mezza, quando siamo arrivati in piazza della Mercanzia, davanti a un bar sotto il portico siamo stati insultati da un gruppo di ragazzi con le teste rasate. No, mai visti prima. Ci hanno urlato contro "Comunisti di m. partigiani del c.". Probabilmente solo perché non eravamo vestiti come loro e avevamo gli strumenti musicali. Per evitare lo scontro ci siamo spostati sull´altro lato della strada. Ma quando ho sentito quell´insulto sui partigiani, beh, ho risposto. Ho detto che di loro bisogna essere fieri perché hanno liberato l´Italia. A quel punto ci hanno lanciato contro delle bottiglie e gli sgabelli del bar, sembravano delle belve. Mi sono saltati addosso tutti assieme, continuavano a pestare, una violenza inaudita».Un amico di "Franco", nel tentativo di sottrarlo al pestaggio, è stato ferito in modo lieve. E´ andata assai peggio allo studente di Ingegneria: i medici, per ridurre i danni alla mascella, forse dovranno operarlo. «Sono belve - s´infuria la sorella - hanno picchiato degli sconosciuti perché a loro, probabilmente, sono sembrati dei "compagni". Ma che vita è mai questa, se per evitare rischi uno è costretto a mimetizzarsi fra la folla?».
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BASTA poco, anche nella sonnacchiosa Bologna, per essere etichettati come "comunisti" e "partigiani" e meritare per questo gli insulti e un violentissimo pestaggio. Possono bastare i jeans strappati, una chitarra in spalla, un tamburo. Simboli di un "nemico". E se dall´altra parte c´è una squadraccia di naziskin, teste vuote e rasate, alcol a fiumi nello stomaco, tanta rabbia e abbigliamento d´ordinanza - anfibi, bomber e tatuaggi - guai a rispondere «I partigiani? Bisognerebbe ringraziarli, hanno liberato l´Italia». Per aver risposto così, uno studente calabrese di ingegneria di 34 anni prossimo alla laurea, per gli aggressori uno sconosciuto, uno che per giunta non ha mai fatto attività politica in vita sua, è stato insultato e pestato a sangue la notte scorsa da un gruppo di giovani aderenti a Forza Nuova in piazza della Mercanzia. Preso a calci anche un amico che ha cercato di sottrarlo alla furia.I picchiatori sono stati individuati e arrestati dalla polizia pochi istanti dopo: sono Luigi Guerzoni, 33 anni, bolognese, secondo la Digos responsabile provinciale per i giovani di Forza Nuova, Vincenzo Gerardi, 26, detto "Miccia", border-line fra la formazione di ultradestra e i gruppi skinhead come Alessandro Malaguti, 20 anni, di Persiceto, anche lui in manette, e Gunther Xavier Latiano, 25, pugliese, domiciliato a Bologna, anche lui attivista della formazione neofascista di Roberto Fiore. Malaguti e Guerzoni suonano nella band "Legittima Offesa" protagonista del film "Nazirock", gruppo "nazionalista e anticomunista" (così sta scritto sul loro sito) amatissimo dai ragazzi della destra radicale.In questura, almeno due di loro sono conosciutissimi: Guerzoni ha precedenti per armi, lesioni, episodi di discriminazione razziale e detenzione di materiale esplodente, Gerardi per danneggiamento e associazione a delinquere; entrambi l´estate scorsa erano finiti nell´inchiesta della pm Plazzi su una serie di pestaggi e aggressioni a immigrati e omosessuali. Una banda di picchiatori e razzisti, insomma. Una squadraccia "organica" a Forza Nuova, secondo gli inquirenti. L´altra notte, quando sono stati bloccati in via Ugo Bassi dopo il pestaggio (Latiano è stato preso per primo, in una pizzeria da asporto sotto le Due Torri) con loro c´era anche una ragazza, rilasciata ieri a fine giornata perché ritenuta estranea all´aggressione. Ma davanti al bar in piazza della Mercanzia, prima della "punizione contro i nemici", l´altra sera c´erano almeno altre tre o quattro persone. La polizia li sta cercando.Il racconto di "Franco", ricoverato al Maggiore col naso e la mascella rotti, un dente saltato via per i calci presi anche quando era già a terra e gli occhi chiusi dai lividi, è un film dell´orrore. «Io e i miei amici tornavamo da una festa di laurea. Verso le tre e mezza, quando siamo arrivati in piazza della Mercanzia, davanti a un bar sotto il portico siamo stati insultati da un gruppo di ragazzi con le teste rasate. No, mai visti prima. Ci hanno urlato contro "Comunisti di m. partigiani del c.". Probabilmente solo perché non eravamo vestiti come loro e avevamo gli strumenti musicali. Per evitare lo scontro ci siamo spostati sull´altro lato della strada. Ma quando ho sentito quell´insulto sui partigiani, beh, ho risposto. Ho detto che di loro bisogna essere fieri perché hanno liberato l´Italia. A quel punto ci hanno lanciato contro delle bottiglie e gli sgabelli del bar, sembravano delle belve. Mi sono saltati addosso tutti assieme, continuavano a pestare, una violenza inaudita».Un amico di "Franco", nel tentativo di sottrarlo al pestaggio, è stato ferito in modo lieve. E´ andata assai peggio allo studente di Ingegneria: i medici, per ridurre i danni alla mascella, forse dovranno operarlo. «Sono belve - s´infuria la sorella - hanno picchiato degli sconosciuti perché a loro, probabilmente, sono sembrati dei "compagni". Ma che vita è mai questa, se per evitare rischi uno è costretto a mimetizzarsi fra la folla?».
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12 novembre 2008
09 novembre 2008
I morti NON sono tutti uguali....
Sconfitti dal fermo e indignato rifiuto dell'Anpi di equiparare i lacchè del nazismo repubblichini ai combattenti per la Libertà delle brigate partigiane i fascisti ci riprovano con i "morti politici" del secondo dopoguerra. Due di loro stanno organizzando un convegno "pacificazionista" per la fine di novembre a cui anche alcuni esponenti del centrosinistra parrebbe abbiano improvvidamente dato la loro adesione. Siccome questi personaggi vorrebbero gettare nella metaforica fossa comune anche Claudio Varalli e Giannino Zibecchi, l'Associazione Per Non Dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi - tra i cui aderenti, alcuni anche iscritti alla sezione ANPI "E.Curiel" - ha ritenuto necessario prendere una posizione pubblica in merito.
Abbiamo saputo dell’iniziativa di due fascisti, chiamata “Urla nel silenzio”, che si propongono di chiamare a raccolta parenti e genitori di vittime della violenza politica del secondo dopoguerra, sia di destra sia di sinistra, per abbattere almeno fra i morti qualsiasi distinzione. Abbiamo deciso di dare una risposta pubblica, chiara e dal significato inequivocabile. Ecco di seguito la “lettera ideale” che la redazione del sito pernondimenticare.com spedisce a tutti i parenti delle vittime chiamati in causa da questa improvvida e subdola proposta.
La indirizza cumulativamente a un “fratello”, termine che, per l’occasione, racchiude in sé tutti i gradi della parentela e forse anche qualcosa di più. associazione Per Non Dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi. www.pernondimenticare.com
.....
Caro ..fratello …di una vittima della lotta politica nel secondo dopoguerra, ti scrivo questa lettera perché ho saputo che sei stato invitato alla manifestazione “Urla nel silenzio” organizzata da Marco Falvella e Giampaolo Mattei. Ho letto il prospetto di questa iniziativa che avrebbe lo scopo di creare un fronte comune di famigliari dolenti che ricordano i propri cari morti in una fase complicata della storia del nostro Paese (iniziata secondo noi nel 1922 con l’ascesa dei fascisti) che sembra attuale, attualissima anche ora.
“La prima vera occasione di confronto che vuole parlare alla destra e alla sinistra….le vittime non hanno colore….”, scrivono i due ideatori di questa iniziativa, ed è giusto che vengano ricordate insieme, mescolate nel sangue comune che hanno versato. Dunque superiamo le barriere della sinistra e della destra e uniamoci per ricordare uniti i nostri cari che si sono scannati chi da una parte della barricata chi dall’altra. Per puro caso i due promotori sono fascisti. Gente che ha un bisogno estremo di legittimazione formale. Sostanziale no, tanto è vero che chiamano “imbecille” chi non è d’accordo con loro e “auspicano di recuperare la forza di una idealità che neghi e superi la società vuota ed edonistica e che andrà utilizzata per dare futuro alla comunità cui si appartiene” (firmato, Goebbels?).
Ma non voglio fare dietrologia e mi fermo alla prima affermazione per negarla: i morti non sono tutti uguali. Soprattutto i morti per motivi politici. La lunga stagione che ci ha visti protagonisti se non altro ha stabilito con una qualche certezza che alcuni lottavano per ideali elevati, spinti da generoso altruismo e senso sociale, gli altri si organizzavano per trame abiette, per mantenere le cose come stavano (e stanno), per impedire il progresso sociale, l’emancipazione dei più svantaggiati, distruggere la democrazia, la Costituzione nata dalla Resistenza. E lo hanno fatto con le stragi, gli omicidi, le coltellate, le rivoltellate, con l’appoggio della polizia, dei servizi segreti e la copertura di parte delle istituzioni (magistrati, prefetti, questori ecc). Alcuni di noi sono stati vilmente accoltellati a morte dai fascisti, massacrati dai camion dei carabinieri o della polizia, raggiunti da proiettili sparati per uccidere. Questo se non prendiamo in considerazione il fatto che l’Italia è stata per 20 anni, dal ‘24 al ’44, in balia di questo odioso regime che fin dall’inizio ha avuto la violenza come metodo di persuasione, che ha ucciso parlamentari e oppositori, in Italia e all’estero, che ha portato morte nelle terre che ha invaso. Dopo l’8 settembre poi i fascisti sono stati i sanguinari lacché delle truppe nemiche e ben lungi dal combattere si sono limitati a indicare agli aguzzini chi dovesse essere deportato, ucciso, torturato. Non basta, nel dopoguerra le stragi, da Portella della Ginestra a piazza Fontana, piazza della Loggia, dall’Italicus alla stazione di Bologna hanno fatto gridare per la disperazione i cuori dei nostri fratelli, amici, concittadini. E gli autori sono stati sempre loro: i fascisti e i loro alleati. Credi che sia un caso se propongono di mescolare solo i morti per aggressione individuale? Ti rispondo io, é un tentativo vergognoso, ma non un caso. Se metti insieme gli aggrediti di destra e di sinistra o centro sinistra compili un elenco nel quale i loro sono minoranza ma almeno hanno una certa consistenza. Se inserisci in questa lista anche i cittadini inermi e innocenti vittime delle loro stragi potrai constatare che fra le due liste la differenza diviene enorme, incolmabile. Eppure anche tutti questi sono morti per causa loro, per mano dei fascisti. Ma i morti non hanno colore, dicono i due fascisti proponenti le fosse comuni. E invece ce l’hanno il colore! Ed è per questo che sono morti. Ma quello che mi preme chiarire é un’altra questione. Ognuno di noi vive una vita nella quale esprime se stesso, ciò che è, ciò che vorrebbe essere, gli affetti, l’amore, gli amici, tutti coloro che sceglie come rapporti sociali al di fuori della nicchia famigliare, insomma, la propria visione del mondo. Quando uno dei nostri cari muore noi ci premuriamo di ricordarlo con queste sue caratteristiche. La morte non è l’indistinto nel quale annegare le differenze, anzi, “a Giorgio piaceva tanto andare alla partita, Claudio voleva un mondo migliore, Giannino detestava i fascisti, Alberto voleva stare in pace con gli amici in una società giusta, Gaetano desiderava che la ferocia scomparisse dal mondo, amava i genitori, comprava l’Unità.…” e così via. Ognuno dei nostri morti lo ricordiamo come ci appariva, per la sua caratteristica eminente. E per i famigliari queste caratteristiche sono ancora più importanti, ma dopo la morte del loro caro scoprono anche tante cose, tante amicizie dei loro figli e fratelli. Chi mai di noi, a parte Lela, conosceva la mamma di Claudio? E improvvisamente una brava mamma alla quale un fascista ha ammazzato un figlio scopre che questo figlio aveva centinaia di migliaia di amici, di compagni, di gente che gli voleva bene anche se magari non lo conosceva, e che per questo il giorno dopo la sua morte ha sfidato gli assassini fascisti e i loro protettori in divisa grigia per ricordarlo, per gridare il proprio dolore e la rabbia per un delitto che resterà impunito. E magari muore anche qualcun altro, lì, mentre lo ricordava. Questo è ciò che significa ricordare. Far rivivere chi scompare unendo i ricordi. A questo aggiungiamo che i morti che noi ricordiamo hanno una caratteristica in comune, una “essenza” che non può essere negata: erano antifascisti, democratici, socialisti, comunisti. La cosa che li caratterizza e li unisce è questa. Perché dovremmo dimenticarla? Perché mai dunque i morti non hanno colore? Il colore ce l’hanno eccome, è lo stesso che avevano in vita. Ognuno di noi é la propria storia e non si capisce per quale disegno perverso dovremmo rinnegare la storia dei nostri cari, morti per un ideale, il loro ideale. Morti non in un incidente sull’autostrada, morti perché erano qualcosa, militanti antifascisti, democratici, socialisti o comunisti. Il giorno per ricordare “tutti i morti”, anche quelli deceduti per un’appendicite, c’è già, è il due novembre! Quale atroce beffa sarebbe per loro, per i ragazzi che sono stati uccisi, assassinati, sfracellati sull’asfalto finire in una fossa comune con i loro aguzzini, vedere i loro cari, gli amici, i parenti che con ributtante cinismo buttano a mare il loro ricordo, la loro essenza, la loro vita. Credimi ..fratello…, sarebbe come ucciderli una seconda volta. Da qui nasce il mio rifiuto totale di una iniziativa becera e priva di senso che rientra nel tentativo di parificare i Partigiani che lottavano per la liberazione del Paese ai lacché degli invasori, gentaglia assassina che voleva che il nostro popolo rimanesse schiavo in eterno. Di mettere sullo stesso piano i giovani (della Nuova Resistenza) che lottavano per un ideale di solidarietà e giustizia con la teppa che li ammazzava. E poiché anche il male comporta i suoi rischi, a volte finivano ammazzati anche loro. Era una battaglia fra una maggioranza in sintonia con il Paese che voleva giustizia e libertà e gruppi di teppisti al servizio dei reazionari che tramavano nell’ombra e uccidevano proditoriamente tutti, militanti e gente comune. Naturalmente tu, ..fratello.. sei libero di decidere come preferisci in un senso o nell’altro. Ma prima di farlo prova ad avviare un dialogo con tuo fratello, quel dialogo che non hai potuto avere mentre era in vita perché un fascista gli ha sparato in testa, e nel corso di questo dialogo immaginario chiedi a lui, e guardati in fondo al cuore. Un abbraccio, la redazione del sito pernondimenticare.com
Abbiamo saputo dell’iniziativa di due fascisti, chiamata “Urla nel silenzio”, che si propongono di chiamare a raccolta parenti e genitori di vittime della violenza politica del secondo dopoguerra, sia di destra sia di sinistra, per abbattere almeno fra i morti qualsiasi distinzione. Abbiamo deciso di dare una risposta pubblica, chiara e dal significato inequivocabile. Ecco di seguito la “lettera ideale” che la redazione del sito pernondimenticare.com spedisce a tutti i parenti delle vittime chiamati in causa da questa improvvida e subdola proposta.
La indirizza cumulativamente a un “fratello”, termine che, per l’occasione, racchiude in sé tutti i gradi della parentela e forse anche qualcosa di più. associazione Per Non Dimenticare Claudio Varalli e Giannino Zibecchi. www.pernondimenticare.com
.....
Caro ..fratello …di una vittima della lotta politica nel secondo dopoguerra, ti scrivo questa lettera perché ho saputo che sei stato invitato alla manifestazione “Urla nel silenzio” organizzata da Marco Falvella e Giampaolo Mattei. Ho letto il prospetto di questa iniziativa che avrebbe lo scopo di creare un fronte comune di famigliari dolenti che ricordano i propri cari morti in una fase complicata della storia del nostro Paese (iniziata secondo noi nel 1922 con l’ascesa dei fascisti) che sembra attuale, attualissima anche ora.
“La prima vera occasione di confronto che vuole parlare alla destra e alla sinistra….le vittime non hanno colore….”, scrivono i due ideatori di questa iniziativa, ed è giusto che vengano ricordate insieme, mescolate nel sangue comune che hanno versato. Dunque superiamo le barriere della sinistra e della destra e uniamoci per ricordare uniti i nostri cari che si sono scannati chi da una parte della barricata chi dall’altra. Per puro caso i due promotori sono fascisti. Gente che ha un bisogno estremo di legittimazione formale. Sostanziale no, tanto è vero che chiamano “imbecille” chi non è d’accordo con loro e “auspicano di recuperare la forza di una idealità che neghi e superi la società vuota ed edonistica e che andrà utilizzata per dare futuro alla comunità cui si appartiene” (firmato, Goebbels?).
Ma non voglio fare dietrologia e mi fermo alla prima affermazione per negarla: i morti non sono tutti uguali. Soprattutto i morti per motivi politici. La lunga stagione che ci ha visti protagonisti se non altro ha stabilito con una qualche certezza che alcuni lottavano per ideali elevati, spinti da generoso altruismo e senso sociale, gli altri si organizzavano per trame abiette, per mantenere le cose come stavano (e stanno), per impedire il progresso sociale, l’emancipazione dei più svantaggiati, distruggere la democrazia, la Costituzione nata dalla Resistenza. E lo hanno fatto con le stragi, gli omicidi, le coltellate, le rivoltellate, con l’appoggio della polizia, dei servizi segreti e la copertura di parte delle istituzioni (magistrati, prefetti, questori ecc). Alcuni di noi sono stati vilmente accoltellati a morte dai fascisti, massacrati dai camion dei carabinieri o della polizia, raggiunti da proiettili sparati per uccidere. Questo se non prendiamo in considerazione il fatto che l’Italia è stata per 20 anni, dal ‘24 al ’44, in balia di questo odioso regime che fin dall’inizio ha avuto la violenza come metodo di persuasione, che ha ucciso parlamentari e oppositori, in Italia e all’estero, che ha portato morte nelle terre che ha invaso. Dopo l’8 settembre poi i fascisti sono stati i sanguinari lacché delle truppe nemiche e ben lungi dal combattere si sono limitati a indicare agli aguzzini chi dovesse essere deportato, ucciso, torturato. Non basta, nel dopoguerra le stragi, da Portella della Ginestra a piazza Fontana, piazza della Loggia, dall’Italicus alla stazione di Bologna hanno fatto gridare per la disperazione i cuori dei nostri fratelli, amici, concittadini. E gli autori sono stati sempre loro: i fascisti e i loro alleati. Credi che sia un caso se propongono di mescolare solo i morti per aggressione individuale? Ti rispondo io, é un tentativo vergognoso, ma non un caso. Se metti insieme gli aggrediti di destra e di sinistra o centro sinistra compili un elenco nel quale i loro sono minoranza ma almeno hanno una certa consistenza. Se inserisci in questa lista anche i cittadini inermi e innocenti vittime delle loro stragi potrai constatare che fra le due liste la differenza diviene enorme, incolmabile. Eppure anche tutti questi sono morti per causa loro, per mano dei fascisti. Ma i morti non hanno colore, dicono i due fascisti proponenti le fosse comuni. E invece ce l’hanno il colore! Ed è per questo che sono morti. Ma quello che mi preme chiarire é un’altra questione. Ognuno di noi vive una vita nella quale esprime se stesso, ciò che è, ciò che vorrebbe essere, gli affetti, l’amore, gli amici, tutti coloro che sceglie come rapporti sociali al di fuori della nicchia famigliare, insomma, la propria visione del mondo. Quando uno dei nostri cari muore noi ci premuriamo di ricordarlo con queste sue caratteristiche. La morte non è l’indistinto nel quale annegare le differenze, anzi, “a Giorgio piaceva tanto andare alla partita, Claudio voleva un mondo migliore, Giannino detestava i fascisti, Alberto voleva stare in pace con gli amici in una società giusta, Gaetano desiderava che la ferocia scomparisse dal mondo, amava i genitori, comprava l’Unità.…” e così via. Ognuno dei nostri morti lo ricordiamo come ci appariva, per la sua caratteristica eminente. E per i famigliari queste caratteristiche sono ancora più importanti, ma dopo la morte del loro caro scoprono anche tante cose, tante amicizie dei loro figli e fratelli. Chi mai di noi, a parte Lela, conosceva la mamma di Claudio? E improvvisamente una brava mamma alla quale un fascista ha ammazzato un figlio scopre che questo figlio aveva centinaia di migliaia di amici, di compagni, di gente che gli voleva bene anche se magari non lo conosceva, e che per questo il giorno dopo la sua morte ha sfidato gli assassini fascisti e i loro protettori in divisa grigia per ricordarlo, per gridare il proprio dolore e la rabbia per un delitto che resterà impunito. E magari muore anche qualcun altro, lì, mentre lo ricordava. Questo è ciò che significa ricordare. Far rivivere chi scompare unendo i ricordi. A questo aggiungiamo che i morti che noi ricordiamo hanno una caratteristica in comune, una “essenza” che non può essere negata: erano antifascisti, democratici, socialisti, comunisti. La cosa che li caratterizza e li unisce è questa. Perché dovremmo dimenticarla? Perché mai dunque i morti non hanno colore? Il colore ce l’hanno eccome, è lo stesso che avevano in vita. Ognuno di noi é la propria storia e non si capisce per quale disegno perverso dovremmo rinnegare la storia dei nostri cari, morti per un ideale, il loro ideale. Morti non in un incidente sull’autostrada, morti perché erano qualcosa, militanti antifascisti, democratici, socialisti o comunisti. Il giorno per ricordare “tutti i morti”, anche quelli deceduti per un’appendicite, c’è già, è il due novembre! Quale atroce beffa sarebbe per loro, per i ragazzi che sono stati uccisi, assassinati, sfracellati sull’asfalto finire in una fossa comune con i loro aguzzini, vedere i loro cari, gli amici, i parenti che con ributtante cinismo buttano a mare il loro ricordo, la loro essenza, la loro vita. Credimi ..fratello…, sarebbe come ucciderli una seconda volta. Da qui nasce il mio rifiuto totale di una iniziativa becera e priva di senso che rientra nel tentativo di parificare i Partigiani che lottavano per la liberazione del Paese ai lacché degli invasori, gentaglia assassina che voleva che il nostro popolo rimanesse schiavo in eterno. Di mettere sullo stesso piano i giovani (della Nuova Resistenza) che lottavano per un ideale di solidarietà e giustizia con la teppa che li ammazzava. E poiché anche il male comporta i suoi rischi, a volte finivano ammazzati anche loro. Era una battaglia fra una maggioranza in sintonia con il Paese che voleva giustizia e libertà e gruppi di teppisti al servizio dei reazionari che tramavano nell’ombra e uccidevano proditoriamente tutti, militanti e gente comune. Naturalmente tu, ..fratello.. sei libero di decidere come preferisci in un senso o nell’altro. Ma prima di farlo prova ad avviare un dialogo con tuo fratello, quel dialogo che non hai potuto avere mentre era in vita perché un fascista gli ha sparato in testa, e nel corso di questo dialogo immaginario chiedi a lui, e guardati in fondo al cuore. Un abbraccio, la redazione del sito pernondimenticare.com
05 novembre 2008
il razzismo è un cancro dell'umanità
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"Il razzismo è un cancro dell'umanità"
ESPERIENZE DIRETTE DI VITA A CONFRONTO...
ARCI METROMONDO
Via Ettore Ponti, 40 - 20143 Milano - tel./fax 0289159168
metromondo@tin.it www.metromondo.it
IN COLLABORAZIONE CON ANPI BARONA
http://anpibarona.blogspot.com/
organizza un
INCONTRO PUBBLICO DI RIFLESSIONE
GIOVEDI 13 NOVEMBRE 2008 –
Ore 21.00
a Metromondo: Via Ettore Ponti, 40 Milano.
sul tema:
Via Ettore Ponti, 40 - 20143 Milano - tel./fax 0289159168
metromondo@tin.it www.metromondo.it
IN COLLABORAZIONE CON ANPI BARONA
http://anpibarona.blogspot.com/
organizza un
INCONTRO PUBBLICO DI RIFLESSIONE
GIOVEDI 13 NOVEMBRE 2008 –
Ore 21.00
a Metromondo: Via Ettore Ponti, 40 Milano.
sul tema:
"Il razzismo è un cancro dell'umanità"
ESPERIENZE DIRETTE DI VITA A CONFRONTO...
Partecipano:
· HADIARA GUIEBRE, sorella di Abdoul, il giovane di origine del Burkina Faso ucciso a Milano;
· PAOLA DELL’ERBA, artista-cantante, argentina;
· DIJANA PAVLOVIC, attrice-mediatrice culturale, serba, dell’Associazione Opera Nomadi di Milano.
Conduce: PAP KOUMA, scrittore senegalese.
L’incontro sarà preceduto dalla proiezione di un breve documentario a tema, a cura del collettivo Cineforum di Metromondo.
· HADIARA GUIEBRE, sorella di Abdoul, il giovane di origine del Burkina Faso ucciso a Milano;
· PAOLA DELL’ERBA, artista-cantante, argentina;
· DIJANA PAVLOVIC, attrice-mediatrice culturale, serba, dell’Associazione Opera Nomadi di Milano.
Conduce: PAP KOUMA, scrittore senegalese.
L’incontro sarà preceduto dalla proiezione di un breve documentario a tema, a cura del collettivo Cineforum di Metromondo.
Chi l'ha visti..? i fascisti.
Di Tania Passa - Articolo 21. http://www.articolo21.info/
..."Chi vi scrive è nipote di due partigiani, torturati ferocemente a via Tasso e Regina Coeli, dal regime fascista di Benito Mussolini, non avevano ucciso nessuno( come racconta dei partigiani Pansa) , ma solo espresso idee diverse.
Oggi 4 novembre 2008 Marcello Dell’Utri dichiara in merito ad alcuni diari del ventennio, riferendosi a Benito Mussolini: “viene fuori l'immagine di un uomo di valore, dal punto di vista sia umano che culturale. Mussolini cita spesso le classi deboli e piu' bisognose. Molti provvedimenti in loro favore e diverse leggi sociali, come quelle che disciplinano la previdenza contro gli infortuni e la nascita dell'Inps e dell'Inail, risalgono proprio al famigerato Ventennio. Che dire poi delle colonie? L'Italia, essendo un Paese che occupa tutto lo spazio del Mediterraneo, non poteva restare fuori dalla politica di espansione delle potenze occidentali “
Non servono commenti , ma basta rilevare che dell’Utri è più a destra di Storace , soprattutto se le sue dichiarazioni avvengono nella settimana in cui si sono appena verificati episodi che hanno visto l’estrema destra protagonista di violenti attacchi agli studenti a Piazza Navona, documentati per fortuna e quindi inconfutabili da chicchessia.
Nella nottata appena trascorsa, gli ultrà di estrema destra per contestare la messa in onda, ieri sera su Rai3al programma Chi l’ha visto, dei filmati che mostravano l'aggressione di mercoledì a Piazza Navona contro il decreto Gelmini, hanno attaccato la sede rai di via Teulada, dove si trovano gli studi televisivi anche di Chi l'ha visto .
Sono fuggiti prima che arrivasse la Polizia, ma questa mattina sono arrivate telefonate di rivendicazione nella redazione del programma con minacce a nome di Forza Nuova “Per i volti di quegli aggressori del Blocco Studentesco mostrati durante la trasmissione, gli estremisti hanno promesso ai redattori altri 'gesti di intimidazione': "Vi abbiamo identificato a voi ed ai vostri familiari"..
Questo è il valore di cui Parla Dell’Utri?
E’ a loro che si rivolge?
No perché si potrebbe considerare un “ incoraggiamento” la sua affermazione su Mussolini di oggi, ma speriamo tanto che non sia così.
A Federica Sciarelli e tutta la redazione va tutta la stima , la solidarietà e vicinanza di Articolo21,
Ragazzi siamo con voi."...
Solidarietà e stima a tutta la Redazione di "Chi l'ha visto" anche da parte della sezione ANPI Barona.
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31 ottobre 2008
studenti di destra........???
Guardate queste foto. Ritraggono quelli che il Corriere della Sera chiama "studenti di destra" e che sono in realtà il manipolo di picchiatori che si è scagliato contro gli studenti ieri mattina in piazza Navona.
Sapete che la scuola sarà un po’ più banale, un po’ più povera e un po’ più scassata, e dunque portiamoci avanti con il lavoro e alleniamoci ai quiz.
Chi sono i gentiluomini della foto?
..Studenti ripetenti che hanno preso 2 in storia
..I ragazzi di Kossiga, venuti a vivacizzare la manifestazione
..Quelli che la Gelmini vorrebbe come maestri unici
Rispondi al quiz! Abituati alla scuola di domani!
(da www.alessandrorobecchi.it)
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30 ottobre 2008
29 ottobre 2008
per non dimenticare Abba..!
QUANDO LI CONOSCI NON LI EVITI staffetta interculturale per non dimenticare Abdoul Venerdì 7 novembre 2008 ore 20.45 - Auditorium P. Maggioni Via Don Milani, 6 - Cernusco sul Naviglio Interventi di AfroSound Alafia (afro) Black & White (afro beat) Roberto Carusi (attore) Erminia Dell'Oro (scrittrice) Cheikh Tidiane Gaye (scrittore) Betty Gilmore (cantante e poetessa) Michel Koffi (griot) Kossi Komla-Ebri (scrittore) Toma L'Arge & Corona Reyes (crew hip hop) Misho & Skone (mc hip hop - reggae) Henri Olama (afro beat) Roberto Pedretti (docente universitario) Candelaria Romero (attrice e scrittrice) Vigevano Massive (dj reggae) Itala Vivan (docente universitaria) Zanko El Arabe Blanco (rap - hip hop) Promuovono Africa 80 * ANPI * Ass. Cittadini dal Mondo * Ass. Culturale Albanese G. K. Skanderbeg * Ass. Roberto Camerani * Banca del Tempo * Bottega Eticomondo * CNGEI Scout Laici * ColorEsperanza * Comitato per non dimenticare Abba, per fermare il razzismo * FNP CISL * Forum del Terzo Settore Martesana * Operazione Cachoeira de Pedras * Per una Libera Università delle donne * Scuola di Italiano per Stranieri * So. Ba. Di. Ma. Lo. * SPI CGIL info: cachoeiradepedras.blogspot.com - bisullo@yahoo.it
28 ottobre 2008
ANPI Buccinasco "Fascismo ieri e oggi"
ANPI Buccinasco
“Fascismo ieri e oggi”
Giovedì 06 novembre 2008 ore 21,00:
“Tra autoritarismo e totalitarismo:
il ruolo del fascismo”
Relatore: Salvatore D’Albergo
costituzionalista e docente di diritto pubblico.
Giovedì 13 novembre 2008 ore 21,00:
“L’ideologia del fascismo”
Relatore: Vittorio Gioiello
centro ricerca “Fenomenologia e società”.
Giovedì 20 novembre 2008 ore 21,00:
“Il neofascismo degli anni ‘70”
Relatore: Aldo Giannuli
storico
Giovedì 27 novembre 2008 ore 21,00:
"Il neofascismo e le nuove frontiere del pensiero razzista dagli anni Ottanta a oggi”
Relatore: Saverio Ferrari
Osservatorio democratico sulle nuove destre
CASCINA ROBBIOLO - via Aldo Moro, 7
per informazioni: Armando 328 64 93 697
e-mail: anpi.buccinasco@libero.it
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“Fascismo ieri e oggi”
Giovedì 06 novembre 2008 ore 21,00:
“Tra autoritarismo e totalitarismo:
il ruolo del fascismo”
Relatore: Salvatore D’Albergo
costituzionalista e docente di diritto pubblico.
Giovedì 13 novembre 2008 ore 21,00:
“L’ideologia del fascismo”
Relatore: Vittorio Gioiello
centro ricerca “Fenomenologia e società”.
Giovedì 20 novembre 2008 ore 21,00:
“Il neofascismo degli anni ‘70”
Relatore: Aldo Giannuli
storico
Giovedì 27 novembre 2008 ore 21,00:
"Il neofascismo e le nuove frontiere del pensiero razzista dagli anni Ottanta a oggi”
Relatore: Saverio Ferrari
Osservatorio democratico sulle nuove destre
CASCINA ROBBIOLO - via Aldo Moro, 7
per informazioni: Armando 328 64 93 697
e-mail: anpi.buccinasco@libero.it
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25 ottobre 2008
ANPI "Zona 1"
La Sezione A.N.P.I. “Zona 1” di Milano
Vi invita all’incontro
RESISTENZA, COSTITUZIONE E LAVORO
con la partecipazione di:
Prof. CARLO SMURAGLIA
Presidente Onorario Sez. ANPI “Zona 1” Milano
Docente Universitario del Diritto del lavoro
Don RAFFAELLO CICCONE
Pastorale del lavoro della Diocesi di Milano
ANTONIO PIZZINATO
Presidente ANPI Lombardia
Coordina: Luca Vaccarossa
ANPI sezione “Zona 1”
Giovedì 30 ottobre 2008 ore 18.00
c/o ANPI PROVINCIALE
Milano - Via Pietro Mascagni, 6
anpisezionezona1@gmail.com
http://anpisezionezona1.wordpress.com
Vi invita all’incontro
RESISTENZA, COSTITUZIONE E LAVORO
con la partecipazione di:
Prof. CARLO SMURAGLIA
Presidente Onorario Sez. ANPI “Zona 1” Milano
Docente Universitario del Diritto del lavoro
Don RAFFAELLO CICCONE
Pastorale del lavoro della Diocesi di Milano
ANTONIO PIZZINATO
Presidente ANPI Lombardia
Coordina: Luca Vaccarossa
ANPI sezione “Zona 1”
Giovedì 30 ottobre 2008 ore 18.00
c/o ANPI PROVINCIALE
Milano - Via Pietro Mascagni, 6
anpisezionezona1@gmail.com
http://anpisezionezona1.wordpress.com
23 ottobre 2008
Cerimonia Campo della Gloria
La sezione ANPI Barona, l' ANPI Provinciale di Milano vi invitano ad organizzare la più ampia partecipazione alla cerimonia in onore dei caduti per la Libertà, dei deportati nei campi di sterminio, dei combattenti dell'Esercito di Liberazione, che quest'anno si svolgerà:
Venerdì 31 Ottobre alle ore 15.00 al Campo della Gloria. Cimitero Maggiore - Milano
con il seguente programma:
ore 14,45 - ritrovo all'ingresso del Cimitero Maggiore
ore 14,50 - corteo e deposizione corone
ore 15,00 - orazioni ufficiali: Rappresentati delle Istituzioni, Presidio Militare,
Arcivescovado, Comunità Ebraica, Associazioni Partigiane.
Vi aspettiamo.
Venerdì 31 Ottobre alle ore 15.00 al Campo della Gloria. Cimitero Maggiore - Milano
con il seguente programma:
ore 14,45 - ritrovo all'ingresso del Cimitero Maggiore
ore 14,50 - corteo e deposizione corone
ore 15,00 - orazioni ufficiali: Rappresentati delle Istituzioni, Presidio Militare,
Arcivescovado, Comunità Ebraica, Associazioni Partigiane.
Vi aspettiamo.
22 ottobre 2008
Tornano le leggi Razziali
A.N.P.I.
COMITATO NAZIONALE
-
A 70 anni dalla loro
promulgazione, tornano le leggi razziali
L’ANPI è schierata con tutte le forze sociali che in questi
giorni si stanno mobilitando pacificamente per una scuola
libera e giusta, conforme ai principi costituzionali.
La mozione approvata dalla maggioranza che istituisce
classi separate, per i bambini immigrati e per quelli italiani,
ben lontana dall’avviare un processo di integrazione nel
nostro Paese, di fatto legalizza la discriminazione. A 70 anni
dalla promulgazione delle leggi razziali, è inconcepibile e
lesivo dei diritti civili faticosamente conquistati ripercorrere
una storia sciagurata e sotterrata dalla democrazia.
promulgazione, tornano le leggi razziali
L’ANPI è schierata con tutte le forze sociali che in questi
giorni si stanno mobilitando pacificamente per una scuola
libera e giusta, conforme ai principi costituzionali.
La mozione approvata dalla maggioranza che istituisce
classi separate, per i bambini immigrati e per quelli italiani,
ben lontana dall’avviare un processo di integrazione nel
nostro Paese, di fatto legalizza la discriminazione. A 70 anni
dalla promulgazione delle leggi razziali, è inconcepibile e
lesivo dei diritti civili faticosamente conquistati ripercorrere
una storia sciagurata e sotterrata dalla democrazia.
Roma, 22 ottobre 2008
21 ottobre 2008
18 ottobre 2008
il sangue dei vinti...!
Il sangue dei vinti di Michele Soavi al terzo Festival Internazionale del Film di Roma dal prossimo 22 ottobre come evento speciale fuori concorso. Il film, con Michele Placido, Barbara Bobulova e Alessandro Preziosi, è ispirato all'omonimo libro di Giampaolo Pansa e racconta la storia di una famiglia lacerata tra l'8 settembre e la liberazione. Sceneggiato da Dardano Sacchetti e Massimo Sebastiani, Il sangue dei vinti è stato prodotto da Alessandro Fracassi (Media One Spa) per Rai Fiction. A Roma verrà presentata la versione cinematografica di una fiction in onda prossimamente sulla Rai.
17 ottobre 2008
Comunicato Stampa
Milano, 17 ottobre 2008
COMUNICATO STAMPA
La sera del 15 ottobre, a Pavia, alcuni giovani che si stavano recando ad un concerto presso il Centro Sociale Il Barattolo sono stati circondati e picchiati da militanti e frequentatori della sede di Forza Nuova. Questo grave episodio giunge dopo una reiterata serie di provocazioni attuate da Forza Nuova e da altri gruppi della destra estrema che da tempo stanno operando per ritagliarsi una sempre maggiore visibilità e agibilità in tutta la provincia pavese. Tale attivismo non è tuttavia attribuibile all’intraprendenza di singoli gruppi locali. Basta uno sguardo alle notizie che provengono con sempre maggiore frequenza dalla quasi totalità delle province lombarde per far emergere il quadro di una rete organizzativa che si muove con estrema disinvoltura negli ambiti più diversi, dagli stadi alle scuole, nelle università e in numerosi altri luoghi di aggregazione. Ed è proprio questa visione complessiva dell’insieme dei gruppi neofascisti e naziskin a rendere ancora più evidente la necessità e l’urgenza di porre in campo tutti gli interventi necessari a tutelare l’ordine pubblico e l’incolumità dei cittadini. A Pavia come altrove non si tratta di impedire alcuna libertà di espressione: davanti ad organizzazioni di stampo neonazista e razzista - e Forza Nuova è tra queste - basterebbe far valere il divieto di apologia del fascismo ed operare per applicare le disposizioni previste dalle leggi Scelba e Mancino per chi esercita o incita comportamenti razziali e razzisti. L’episodio di violenza dell’altra notte a Pavia peraltro conferma le preoccupazioni che già avevano indotto l’ANPI provinciale e il Comitato Unitario Antifascista pavesi, insieme a numerose altre forze e organizzazioni democratiche, a sollecitare l’Amministrazione comunale affinché individuasse soluzioni alternative alla provocatoria apertura della sede degli estremisti di destra a due passi dal CSA Barattolo, che in via dei Mille costituisce una realtà presente ed operante ormai da una decina d’anni. Ora che sono emerse con assoluta chiarezza le intenzioni e la condotta criminosa dei frequentatori di quello che più che un luogo politico è risultato, dopo i fatti dell’altra sera, un deposito di mazze, spranghe e altri vari strumenti atti ad offendere non si può quindi che sollecitare il Sindaco e la Giunta Comunale pavese perché si facciano
interpreti presso il Prefetto e il Questore della necessità di tutelare i cittadini attuando un tempestivo e definitivo intervento di chiusura della sede di Forza Nuova.
L’ANPI Lombardia segue con preoccupazione i segnali che denunciano uno scadimento del vivere civile e ai quali sono riconducibili, quando non direttamente correlati, i sempre più numerosi episodi di intolleranza e di violenza che anche nella nostra regione ultimamente hanno avuto conseguenze purtroppo, in alcuni casi, gravissime. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sollecita un intervento coordinato di tutte le Istituzioni democratiche e degli Enti Locali e invita le forze politiche, le associazioni, il mondo della scuola a promuovere quante più occasioni di incontro e dialogo che consentano ai singoli cittadini di tornare a sentire la necessità di un impegno a partecipare alla vita pubblica. Per l’ANPI rimane questo il primo e più importante presidio in difesa dell’antifascismo e dei valori alla base della nostra Costituzione repubblicana e della vita democratica del nostro paese.
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Antonio Pizzinato
Presidente Comitato Regionale A.N.P.I. Lombardia
COMUNICATO STAMPA
La sera del 15 ottobre, a Pavia, alcuni giovani che si stavano recando ad un concerto presso il Centro Sociale Il Barattolo sono stati circondati e picchiati da militanti e frequentatori della sede di Forza Nuova. Questo grave episodio giunge dopo una reiterata serie di provocazioni attuate da Forza Nuova e da altri gruppi della destra estrema che da tempo stanno operando per ritagliarsi una sempre maggiore visibilità e agibilità in tutta la provincia pavese. Tale attivismo non è tuttavia attribuibile all’intraprendenza di singoli gruppi locali. Basta uno sguardo alle notizie che provengono con sempre maggiore frequenza dalla quasi totalità delle province lombarde per far emergere il quadro di una rete organizzativa che si muove con estrema disinvoltura negli ambiti più diversi, dagli stadi alle scuole, nelle università e in numerosi altri luoghi di aggregazione. Ed è proprio questa visione complessiva dell’insieme dei gruppi neofascisti e naziskin a rendere ancora più evidente la necessità e l’urgenza di porre in campo tutti gli interventi necessari a tutelare l’ordine pubblico e l’incolumità dei cittadini. A Pavia come altrove non si tratta di impedire alcuna libertà di espressione: davanti ad organizzazioni di stampo neonazista e razzista - e Forza Nuova è tra queste - basterebbe far valere il divieto di apologia del fascismo ed operare per applicare le disposizioni previste dalle leggi Scelba e Mancino per chi esercita o incita comportamenti razziali e razzisti. L’episodio di violenza dell’altra notte a Pavia peraltro conferma le preoccupazioni che già avevano indotto l’ANPI provinciale e il Comitato Unitario Antifascista pavesi, insieme a numerose altre forze e organizzazioni democratiche, a sollecitare l’Amministrazione comunale affinché individuasse soluzioni alternative alla provocatoria apertura della sede degli estremisti di destra a due passi dal CSA Barattolo, che in via dei Mille costituisce una realtà presente ed operante ormai da una decina d’anni. Ora che sono emerse con assoluta chiarezza le intenzioni e la condotta criminosa dei frequentatori di quello che più che un luogo politico è risultato, dopo i fatti dell’altra sera, un deposito di mazze, spranghe e altri vari strumenti atti ad offendere non si può quindi che sollecitare il Sindaco e la Giunta Comunale pavese perché si facciano
interpreti presso il Prefetto e il Questore della necessità di tutelare i cittadini attuando un tempestivo e definitivo intervento di chiusura della sede di Forza Nuova.
L’ANPI Lombardia segue con preoccupazione i segnali che denunciano uno scadimento del vivere civile e ai quali sono riconducibili, quando non direttamente correlati, i sempre più numerosi episodi di intolleranza e di violenza che anche nella nostra regione ultimamente hanno avuto conseguenze purtroppo, in alcuni casi, gravissime. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sollecita un intervento coordinato di tutte le Istituzioni democratiche e degli Enti Locali e invita le forze politiche, le associazioni, il mondo della scuola a promuovere quante più occasioni di incontro e dialogo che consentano ai singoli cittadini di tornare a sentire la necessità di un impegno a partecipare alla vita pubblica. Per l’ANPI rimane questo il primo e più importante presidio in difesa dell’antifascismo e dei valori alla base della nostra Costituzione repubblicana e della vita democratica del nostro paese.
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Antonio Pizzinato
Presidente Comitato Regionale A.N.P.I. Lombardia
16 ottobre 2008
Riceviamo dal Barattolo
AGGRESSIONE FASCISTA A PAVIA Mercoledì 15 ottobre al CSA Barattolo di Pavia si è svolta una serata di musica e balli contro le ordinanze “anti-bivacco”, organizzata dal Collettivo Universitario Autonomo. Fin dall'inizio sono state segnalate davanti alla vicina sede di Forza Nuova continue intimidazioni nei confronti di quanti si stavano recando alla festa. I provocatori sono presto passati dalle parole ai fatti: costoro hanno aggredito tre giovani pavesi, colpendone al volto uno. Quattro persone sono sopraggiunte nel tentativo di soccorrere il ragazzo ferito. Gli aggressori, dopo essersi armati di spranghe, mazze chiodate e tirapugni recuperati all'interno della sede, si sono scagliati con violenza contro gli amici dell'aggredito, colpendoli ripetutamente. Le sette persone picchiate sono state trasportate al pronto soccorso: le prognosi sono comprese tra i 3 e i 12 giorni. Al sopraggiungere dei partecipanti alla serata, alcuni dei vigliacchi sono fuggiti a bordo di un'auto e di un furgone, altri si sono barricati all'interno della sede di Forza Nuova. Nonostante la tempestiva chiamata al 113, le forze dell'ordine si sono fermate a debita distanza, lasciando passare troppo tempo prima di intervenire. Spontaneamente si è radunato un cospicuo numero di persone in strada ad impedire la fuga degli aggressori nella speranza di facilitarne l'arresto. Gli agenti di polizia, che si sono interposti tra i manifestanti e l'ingresso della sede di Forza Nuova, hanno poi tentato di disperdere la folla. Il fermo dei colpevoli è avvenuto dopo quattro ore di estenuante trattativa, durante la quale gli agenti si sono mostrati più ostili verso le persone accorse che verso gli aggressori forzanovisti. Questo vile attacco è avvenuto premeditatamente, con il solo fine di intimidire e allontanare i giovani universitari da uno spazio sociale, tra i pochi luoghi di aggregazione e riflessione in città. A dimostrazione di tutto ciò vi sono la fuga preparata ad hoc, le armi pronte all'uso e l'inusuale apertura della sede di Forza Nuova. Sottolineiamo che questa gravissima aggressione è stata preceduta nei mesi passati da diverse altre, insieme a atti intimidatori e danneggiamenti alla struttura del CSA. Ribadiamo la necessità di chiudere definitivamente tutte le sedi di organizzazioni nazifasciste sul territorio pavese, nonché su quello italiano. In questo particolare momento, in cui si parla tanto di “sicurezza” e di decoro urbano, pare assurdo che si perseguano gli studenti e i migranti che si ritrovano nelle aree cittadine, mentre vengono ignorate organizzazioni come Forza Nuova che, invece, rappresentano il reale problema per l'incolumità di tutte le persone.
Collettivo Universitario Autonomo - Collettivo Co.r.s.a.ri. - Fattispazio - Studenti presenti alla serata
Collettivo Universitario Autonomo - Collettivo Co.r.s.a.ri. - Fattispazio - Studenti presenti alla serata
13 ottobre 2008
ANPI Zona 1. Milano
La Sezione A.N.P.I. di Zona 1 di Milano
Vi invita alla cena
"ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI"
con cibi da ricette delle diverse regioni italiane e con la partecipazione di:
NORI BRAMBILLA PESCE
Partigiana - ANPI Milano
SIMONETTA INTERLANDI
Canzoni della Resistenza
Venerdì 17 ottobre 2008 • ore 20.00
c/o CGIL Salone di Vittorio
Piazza Segesta 4 (con ingresso da Via Albertinelli 14) a Milano
Per ragioni organizzative è necessario confermare la propria presenza, prima possibile ma comunque entro mercoledì 15/10 p.v. scrivendo all’indirizzo e-mail: laconta@interfree.it La capienza della sala è a posti limitati. Contributo alla Sezione ANPI di Zona 1 Euro 20,00
ANPI Zona 1 – Via Mascagni, 6 - 20122 - Milano
e mail: anpisezionezona1@gmail.it - web: http://anpisezionezona1.wordpress.com
12 ottobre 2008
Bellaciao
"La violenza... è sotto i nostri occhi... Attende solo il nuovo istrione... che la organizzi, la legalizzi, la dichiari necessaria e dovuta e infetti il mondo. Pochi paesi possono essere garantiti immuni da una futura marea di violenza, generata da intolleranza, da libidine di potere, da ragioni economiche, da fanatismo religioso o politico, da attriti razziali".
Primo Levi da I sommersi e i salvati, 1986
Incipit dal periodico "bellaciao" della sezione ANPI - Attilio Clerici - Via Cacciatori 12. Milano.
Un giornalino che da sempre propone informazioni e notizie importanti per la zona di competenza ma che propone anche lucide analisi su fatti nazionali.
Per informazioni e abbonamenti: bellaciaozona7@yahoo.it .
Riportiamo dal numero di Ottobre 2008...
Epifani: pronti alla piazza per i valori antifascisti (di Antonella Cardone)
Non ci sarà un'altra commemorazione sporcata dai rigurgiti revisionisti dei finiani. La promessa della CGIL è chiara: il sindacato è pronto a scendere in piazza se i fatti dell' ultimo 8 settembre si ripeteranno ancora una volta. Guglielmo Epifani lo dice senza giri di parole: Se ad ogni commemorazione d'ora in poi il ministro della Difesa dirà che in fondo erano tutti, seppure su fronti diversi, figli della stessa storia, chi combatteva per la libertà e chi combatteva insieme con i fascisti e i nazisti; oppure se possiamo consentire che il sindaco di Roma dica che fino alle leggi razziali il fascismo non aveva commeso fatti esecrabili, noi non dobbiamo sentire solo l'indignazione, ma dobbiamo tornare in piazza a dire non le nostre ragioni, ma le ragioni della verità. Sui valori della Resistenza e della Costituzione "non si arretra", semplicemente. La reprimenda di Epifani è durissima. D'altronde, spiega il leader della CGIL, "cosa deve dire un sindacato come il nostro, che fu il primo oggetto degli attacchi del fascismo? Noi abbiamo morti nelle Camere del Lavoro, incendi, distruzioni, l'abolizione della libertà sindacale nel 1926. Dal '19 al '26 abbiamo costellato con il sangue di lavoratori e dirigenti sindacali il nostro Paese". "Noi dobbiamo stare attenti, perchè in un'epoca come questa il senso della memoria viene in qualche modo ristretto. Purtroppo quello che per noi è pacifico, non lo è per le nuove generazioni. Di questo ho paura, non della durezza delle frasi che vengono dette da un Ministro o da un Sindaco, ma del fatto che queste frasi cadono su una memoria in cui la forza di valori condivisi non c'è più. Oltre al fronte delle lotte sociali e per i salari, dunque, gli eredi di Giuseppe Di Vittorio sono pronti a passare in prima linea anche per la difesa dei valori costituzionali e dell' antifascismo.
Primo Levi da I sommersi e i salvati, 1986
Incipit dal periodico "bellaciao" della sezione ANPI - Attilio Clerici - Via Cacciatori 12. Milano.
Un giornalino che da sempre propone informazioni e notizie importanti per la zona di competenza ma che propone anche lucide analisi su fatti nazionali.
Per informazioni e abbonamenti: bellaciaozona7@yahoo.it .
Riportiamo dal numero di Ottobre 2008...
Epifani: pronti alla piazza per i valori antifascisti (di Antonella Cardone)
Non ci sarà un'altra commemorazione sporcata dai rigurgiti revisionisti dei finiani. La promessa della CGIL è chiara: il sindacato è pronto a scendere in piazza se i fatti dell' ultimo 8 settembre si ripeteranno ancora una volta. Guglielmo Epifani lo dice senza giri di parole: Se ad ogni commemorazione d'ora in poi il ministro della Difesa dirà che in fondo erano tutti, seppure su fronti diversi, figli della stessa storia, chi combatteva per la libertà e chi combatteva insieme con i fascisti e i nazisti; oppure se possiamo consentire che il sindaco di Roma dica che fino alle leggi razziali il fascismo non aveva commeso fatti esecrabili, noi non dobbiamo sentire solo l'indignazione, ma dobbiamo tornare in piazza a dire non le nostre ragioni, ma le ragioni della verità. Sui valori della Resistenza e della Costituzione "non si arretra", semplicemente. La reprimenda di Epifani è durissima. D'altronde, spiega il leader della CGIL, "cosa deve dire un sindacato come il nostro, che fu il primo oggetto degli attacchi del fascismo? Noi abbiamo morti nelle Camere del Lavoro, incendi, distruzioni, l'abolizione della libertà sindacale nel 1926. Dal '19 al '26 abbiamo costellato con il sangue di lavoratori e dirigenti sindacali il nostro Paese". "Noi dobbiamo stare attenti, perchè in un'epoca come questa il senso della memoria viene in qualche modo ristretto. Purtroppo quello che per noi è pacifico, non lo è per le nuove generazioni. Di questo ho paura, non della durezza delle frasi che vengono dette da un Ministro o da un Sindaco, ma del fatto che queste frasi cadono su una memoria in cui la forza di valori condivisi non c'è più. Oltre al fronte delle lotte sociali e per i salari, dunque, gli eredi di Giuseppe Di Vittorio sono pronti a passare in prima linea anche per la difesa dei valori costituzionali e dell' antifascismo.
09 ottobre 2008
Manifestazione Antifascista
A DIFESA DELLA REPUBBLICA NATA DALLA RESISTENZA
Nelle notti dal 6 al 9 ottobre i comuni di Corsico, Cesano Boscone e le zone confinanti del comune di Milano sono stati deturpati con scritte ingiuriose ed infamanti, accompagnate dal simbolo della svastica, inneggianti la funesta ideologia del fascismo e del nazismo.
Simili vigliacche azioni, compiute di notte da ben noti gruppi di squadristi dell’estrema destra di chiara e dichiarata matrice fascista, si ripetono ormai con estrema frequenza, segnando un preoccupante innalzamento del livello di pericolo per la nostra democrazia.
I continui e ripetuti tentativi di delegittimazione della Resistenza, gli attacchi alla Costituzione per modificarla e svuotarla dei Suoi più importanti principi, l’antifascismo visto come una questione retorica e residuale che deve essere superato e meglio se cancellato, costituiscono le premesse se non il viatico per le azioni squadristiche che oggi imbrattano i muri, ma che nel secolo scorso preannunciarono il periodo più tragico della storia d’Italia.
SABATO 11 OTTOBRE 2008
DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 17,00
CORSICO Via Cavour - Fontana dell’incontro
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA
Tutti sono invitati a partecipare a questa iniziativa di mobilitazione democratica, in difesa di una storia che ci appartiene e che ci ha insegnato i valori della pace, della tolleranza, della solidarietà, contro ogni discriminazione politica, culturale, religiosa e razziale.
IL COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CORSICO, CESANO BOSCONE, BUCCINASCO, TREZZANO S.N.
Nelle notti dal 6 al 9 ottobre i comuni di Corsico, Cesano Boscone e le zone confinanti del comune di Milano sono stati deturpati con scritte ingiuriose ed infamanti, accompagnate dal simbolo della svastica, inneggianti la funesta ideologia del fascismo e del nazismo.
Simili vigliacche azioni, compiute di notte da ben noti gruppi di squadristi dell’estrema destra di chiara e dichiarata matrice fascista, si ripetono ormai con estrema frequenza, segnando un preoccupante innalzamento del livello di pericolo per la nostra democrazia.
I continui e ripetuti tentativi di delegittimazione della Resistenza, gli attacchi alla Costituzione per modificarla e svuotarla dei Suoi più importanti principi, l’antifascismo visto come una questione retorica e residuale che deve essere superato e meglio se cancellato, costituiscono le premesse se non il viatico per le azioni squadristiche che oggi imbrattano i muri, ma che nel secolo scorso preannunciarono il periodo più tragico della storia d’Italia.
SABATO 11 OTTOBRE 2008
DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 17,00
CORSICO Via Cavour - Fontana dell’incontro
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA
Tutti sono invitati a partecipare a questa iniziativa di mobilitazione democratica, in difesa di una storia che ci appartiene e che ci ha insegnato i valori della pace, della tolleranza, della solidarietà, contro ogni discriminazione politica, culturale, religiosa e razziale.
IL COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA
CORSICO, CESANO BOSCONE, BUCCINASCO, TREZZANO S.N.
08 ottobre 2008
Antonio Bozzetti a Metromondo
Un bel video sul "Partigiano" Antonio Bozzetti,
dal sito dell' ARCI Metromondo.
archivio iniziative
http://www.metromondo.it/base/home.html
dal sito dell' ARCI Metromondo.
archivio iniziative
http://www.metromondo.it/base/home.html
03 ottobre 2008
Miracolo a Sant'Anna
COMUNICATO A.N.P.I. NAZIONALE
In questi giorni sta uscendo nelle sale cinematografiche il film "Miracolo a Sant’Anna" del regista Spike Lee. La storia è tratta da un libro di James McBride e racconta di alcuni soldati neri della divisione Buffalo che nell’estate del 1944 hanno combattuto contro i tedeschi sulla linea gotica. Il film parla anche della resistenza partigiana e narra del tragico eccidio che militari tedeschi hanno compiuto nel comune di Sant’Anna di Stazzema, massacrandro 560 civili, in prevalenza vecchi, donne e bambini. Questa vicenda si inserisce a grandi lettere nella storia della occupazione nazista dell’Italia centro nord e fa parte del tributo di sangue che la popolazione civile e i partigiani hanno conferito alla liberazione d’Italia. Il giorno 28 febbraio 1970 al Comune di Stazzema è stata attribuita la medaglia d’oro al valor militare.
Non è compito dell’ANPI formulare giudizi sul film, sul suo valore storico e cinematografico: la storia è liberamente tratta da un libro che somma dati storici all’opera della fantasia dell’autore. In questo particolare momento politico, l’ANPI Nazionale rileva tuttavia l’importanza della ricostruzione di un periodo così drammatico della storia d’Italia a cui viene dato rilievo e conoscenza nazionale e internazionale. Il dato storico accertato, anche da sentenze del Tribunale Militare, è che il massacro di Sant’Anna di Stazzema fu esclusivamente dovuto a precise condotte e responsabilità dell’occupante nazista e di ciò ne viene dato atto nei titoli del film. La memoria delle persone e degli eventi che hanno consentito all’Italia di divenire un paese democratico è patrimonio di tutti gli italiani: ogni contributo al perpetuarsi del ricordo è utile e necessario.
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Presidente Nazionale Tino Casali
Vice Presidente Nazionale Vicario Raimondo Ricci
29 settembre 2008
26 settembre 2008
23 settembre 2008
17 settembre 2008
Atti Conferenza Regionale Lombardia
Pubblicati on-line integralmente gli atti della XIII Conferenza associativa regionale dell’ANPI Lombardia,
tenutasi alla sala dei Congressi di via Corridoni a Milano il 15 e il 16 marzo 2008.Tema della Conferenza:
“Far vivere i valori della Resistenza. Attuare la Costituzione".
a pag 179 l'intervento del nostro Presidente: Ivano Tajetti.
http://www.anpi.it/libri/anpi_lomb08.pdf
tenutasi alla sala dei Congressi di via Corridoni a Milano il 15 e il 16 marzo 2008.Tema della Conferenza:
“Far vivere i valori della Resistenza. Attuare la Costituzione".
a pag 179 l'intervento del nostro Presidente: Ivano Tajetti.
http://www.anpi.it/libri/anpi_lomb08.pdf
15 settembre 2008
Abdul
Abdul è morto a 19 anni, ucciso a colpi di spranga. Il continuo crescere dell’intolleranza, della violenza, nella città di Milano e nel Paese ci preoccupa, ancora una volta siamo a piangere vittime innocenti, ancora una volta dobbiamo riflettere e chiederci di questa terribile "normalizzazione".
Pensiamo che anche stavolta la colpa non sia solo dei due accusati, ma che molti responsabili, legittimano e giustificano simili azioni, a partire da coloro che costantemente esasperano il tema dell’immigrazione, la normalità del razzismo, la banalità del pogrom, la leggerezza dell’odio.
“Abdul è uno dei tanti illuminato dal fuoco sui campi rom da parte dei bravi cittadini, dalle vetrine delle sedi neonaziste, dai sorrisi con cui la politica dichiara ormai impunemente cose prima impensabili anche se non penalmente rilevanti”.
L'ingiusta scomparsa di Abdul ci spinge a ribadire con forza la necessità di ritrovare le ragioni della convivenza in una città divisa, in cui emergono con inaccettabile frequenza vecchie e nuove forme di razzismo, di fascismo.
Siamo vicini alla Famiglia, agli amici di Abdul William Guibre, e con il loro assenso, la nostra bandiera sarà ai funerali.
Coordinamento ANPI Milano zona.6.
Pensiamo che anche stavolta la colpa non sia solo dei due accusati, ma che molti responsabili, legittimano e giustificano simili azioni, a partire da coloro che costantemente esasperano il tema dell’immigrazione, la normalità del razzismo, la banalità del pogrom, la leggerezza dell’odio.
“Abdul è uno dei tanti illuminato dal fuoco sui campi rom da parte dei bravi cittadini, dalle vetrine delle sedi neonaziste, dai sorrisi con cui la politica dichiara ormai impunemente cose prima impensabili anche se non penalmente rilevanti”.
L'ingiusta scomparsa di Abdul ci spinge a ribadire con forza la necessità di ritrovare le ragioni della convivenza in una città divisa, in cui emergono con inaccettabile frequenza vecchie e nuove forme di razzismo, di fascismo.
Siamo vicini alla Famiglia, agli amici di Abdul William Guibre, e con il loro assenso, la nostra bandiera sarà ai funerali.
Coordinamento ANPI Milano zona.6.
11 settembre 2008
Commenti
La possibilità d'interagire nel nostro blog, è ancora poco sfruttata, pochi e rari commenti spesso solo su avvenimenti e notizie particolari... pensiamo che la possibilità d'intervenire immediatamente dopo la lettura della nostra proposta, sia in definitiva un ulteriore analisi e fonte d'interscambio importante, offrendovi questa possibilità senza censure preventive, speriamo serva a capire e a capirci... aspettiamo dunque i vostri commenti..!
Nel frattempo ringraziamo l'amico Domenico che ci segue dalla Sicilia, e che nel suo commento inserito in "La Normalizzazione" fa un analisi molto lucida ed esplicativa su una realtà a noi non sempre molto nota, ed apre una linea di pensiero che condividiamo. Grazie.!
Nel frattempo ringraziamo l'amico Domenico che ci segue dalla Sicilia, e che nel suo commento inserito in "La Normalizzazione" fa un analisi molto lucida ed esplicativa su una realtà a noi non sempre molto nota, ed apre una linea di pensiero che condividiamo. Grazie.!
09 settembre 2008
la Normalizzazione...
Tutto normale, l’offensiva alla memoria continua, avanti c’è posto, a quando il prossimo sproloquio?
Da anni siamo completamente in balia dei neo fascisti che un colpo al passato e un colpo al futuro, “vedi a Milano la riapertura di cuore nero”, con sistematica strategia negano la verità storica, si continua in tutti i modi possibili a confondere, intorpidire. Un ministro della Repubblica, e il sindaco della capitale, con perfetto tempismo all’avvicinarsi di una data simbolo della nostra memoria ci raccontano la loro verità di fascisti, e per l’ennesima volta dimostrano il loro tetro pensiero, il loro scarso bagaglio storico e culturale, la loro inguaribile protervia e sconcertante disinvoltura a riabilitare “mali assoluti”.
Siamo costernati, allibiti, chiediamo le dimissioni di un Ministro e di un Sindaco (fascisti) non ci sentiamo di essere rappresentati da simili individui. Ancora più forti e determinati ci stringiamo nuovamente intorno ai nostri valori, continueremo a difendere l’antifascismo, la resistenza , la costituzione.
Coordinamento ANPI Milano zona.6.
A.N.P.I. (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA)
Sezioni: Barona – Giambellino – Lorenteggio – Porta Genova
A.N.P.I. A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A
In seguito alla dichiarazione del Ministro della Difesa Ignazio La Russa secondo la quale «anche i militari dell’RSI combatterono per la difesa della Patria», espressione di un revisionismo che pone sul medesimo piano storico ed etico dittatura e libertà, totalitarismo e democrazia, l’ANPI Nazionale ribadisce quella che è una verità storica inoppugnabile: in Italia c’è chi si è battuto per ridare libertà e dignità alla nazione −
Da anni siamo completamente in balia dei neo fascisti che un colpo al passato e un colpo al futuro, “vedi a Milano la riapertura di cuore nero”, con sistematica strategia negano la verità storica, si continua in tutti i modi possibili a confondere, intorpidire. Un ministro della Repubblica, e il sindaco della capitale, con perfetto tempismo all’avvicinarsi di una data simbolo della nostra memoria ci raccontano la loro verità di fascisti, e per l’ennesima volta dimostrano il loro tetro pensiero, il loro scarso bagaglio storico e culturale, la loro inguaribile protervia e sconcertante disinvoltura a riabilitare “mali assoluti”.
Siamo costernati, allibiti, chiediamo le dimissioni di un Ministro e di un Sindaco (fascisti) non ci sentiamo di essere rappresentati da simili individui. Ancora più forti e determinati ci stringiamo nuovamente intorno ai nostri valori, continueremo a difendere l’antifascismo, la resistenza , la costituzione.
Coordinamento ANPI Milano zona.6.
A.N.P.I. (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA)
Sezioni: Barona – Giambellino – Lorenteggio – Porta Genova
A.N.P.I. A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A
COMITATO NAZIONALE
Comunicato stampa :
«Continuano a sovvertire la storia per dare assalto all’antifascismo, alla democrazia e alla libertà»
SULLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO IGNAZIO LA RUSSA RILASCIATE L’8 SETTEMBRE 2008 IN OCCASIONE DEL 65° ANNIVERSARIO DELLA DIFESA DI ROMA A PORTA S. PAOLO
SULLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO IGNAZIO LA RUSSA RILASCIATE L’8 SETTEMBRE 2008 IN OCCASIONE DEL 65° ANNIVERSARIO DELLA DIFESA DI ROMA A PORTA S. PAOLO
In seguito alla dichiarazione del Ministro della Difesa Ignazio La Russa secondo la quale «anche i militari dell’RSI combatterono per la difesa della Patria», espressione di un revisionismo che pone sul medesimo piano storico ed etico dittatura e libertà, totalitarismo e democrazia, l’ANPI Nazionale ribadisce quella che è una verità storica inoppugnabile: in Italia c’è chi si è battuto per ridare libertà e dignità alla nazione −
i partigiani, i 600.000 militari deportati nei campi di concentramento nazisti e le truppe angloamericane − e chi per riaffermare un dominio assoluto e criminale, ricorrendo anche a stragi di civili innocenti e deportazioni, cui parteciparono attivamente i militari della Repubblica di Salò già considerati dall’allora legittimo governo italiano collaborazionisti dei nazisti e quindi perseguibili penalmente. Con preoccupazione assistiamo all’ennesimo tentativo, da parte di illustri esponenti del Governo, di sovvertire la Storia d’Italia per dare assalto ai valori che l’hanno sorretta per sessant’anni: democrazia, antifascismo e libertà. E per evidenziare sempre di più l’importanza e l’urgenza della Memoria l’ANPI fa sue le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciate proprio in occasione della celebrazione per il 65º anniversario della difesa di Roma a Porta S. Paolo:
«(...) ho parlato e l’ho sempre sottolineato anche nelle celebrazioni della festa del 25 aprile – a Cefalonia come a Genova − di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia di tanti giovani che combatterono nelle formazioni partigiane sacrificando in non pochi la loro vita; e quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei 600mila deportati nei campi tedeschi che rifiutarono l'adesione alla Repubblica di Salò».
8 settembre 2008
«(...) ho parlato e l’ho sempre sottolineato anche nelle celebrazioni della festa del 25 aprile – a Cefalonia come a Genova − di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia di tanti giovani che combatterono nelle formazioni partigiane sacrificando in non pochi la loro vita; e quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei 600mila deportati nei campi tedeschi che rifiutarono l'adesione alla Repubblica di Salò».
8 settembre 2008
festa Democratica di Milano.
Sabato 13 settembre alle ore 18 alla Festa Democratica, che si svolge a Milano presso l’area PalaSharp (fermata MM Lampugnano), nel salone Area Coop,
si tiene un incontro, con la partecipazione delle Associazioni Partigiane, sul tema:
“Nata dalla Resistenza.
La Costituzione e i valori della lotta di Liberazione“.
Coordina l’incontro Pierluigi Angiuoni.
Partecipano: Mario Artali, Vice Presidente Fiap Nazionale
Antonio Pizzinato, Presidente Regionale ANPI Lombardia
Sarà proiettato il documentario:
Pietro Calamandrei, “Alle radici della Costituzione".
Canzoni della Resistenza saranno eseguite da Simonetta Interlandi e Mario Toffoli.
L’attrice Patrizia Bruno darà lettura di lettere dei partigiani
si tiene un incontro, con la partecipazione delle Associazioni Partigiane, sul tema:
“Nata dalla Resistenza.
La Costituzione e i valori della lotta di Liberazione“.
Coordina l’incontro Pierluigi Angiuoni.
Partecipano: Mario Artali, Vice Presidente Fiap Nazionale
Antonio Pizzinato, Presidente Regionale ANPI Lombardia
Sarà proiettato il documentario:
Pietro Calamandrei, “Alle radici della Costituzione".
Canzoni della Resistenza saranno eseguite da Simonetta Interlandi e Mario Toffoli.
L’attrice Patrizia Bruno darà lettura di lettere dei partigiani
08 settembre 2008
Il nostro caro Ministro...!
Intervenendo alla cerimonia [a Porta san Paolo] e parlando davanti al Capo dello Stato (che ha invitato tutti i cittadini a rafforzare la memoria della Resistenza) il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha reso omaggio anche ai militari dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana che, «dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della Patria». «Farei un torto alla mia coscienza - ha detto La Russa - se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Nembo dell'esercito della Rsi, soggettivamente, dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia».
Netta la replica del Capo dello Stato all'impudente discorso del ministro della Difesa La Russa: la Resistenza, ha sottolineato Napolitano, "andrebbe forse ricordata nella sua interezza" e per questo "ho parlato di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane" e "quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi, rifiutando l'adesione alla Repubblica di Salò".Il discorso di Napolitano. "Vorrei incoraggiare tutti a rafforzare il comune impegno di memoria, di riflessione, di trasmissione alle nuove generazioni del prezioso retaggio della battaglia di Porta San Paolo, della difesa di Roma e della Resistenza", ha detto Napolitano, aprendo la cerimonia di commemorazione della Difesa di Roma."Tutte le componenti ideali, sociali, politiche, della società italiana, - ha aggiunto il Capo dello Stato - si possono trovare nel sentire come propria la Costituzione, nel rispettarla, nel trarne ispirazione". Il presidente ha esortato tutte le forze politiche ad "animare un clima di condiviso patriottismo costituzionale".Napolitano ha ricordato come "L'8 settembre 1943 sancì il crollo - nella sconfitta e nella resa, nonostante il sacrificio e l'eroismo dei nostri combattenti - di quel disegno di guerra, in alleanza con la Germania nazista, che aveva rappresentato lo sbocco fatale e l'epilogo del fascismo. Ma quell'8 settembre annunciò nello stesso tempo la nascita della Resistenza, nel duplice segno che la caratterizzò fino all'insurrezione vittoriosa e alla Liberazione del 25 aprile del '45".Nel clima "di dissoluzione e pauroso sbandamento che seguì l'armistizio con le forze anglo-americane, avrebbe davvero potuto essere travolta la patria : così non fu, così non sarebbe stato, perchè nacque in quello stesso giorno un decisivo moto di riscossa e di rinascita, che chiamammo ben presto Resistenza".
Da la Repubblica online, 8 settembre 2008
Netta la replica del Capo dello Stato all'impudente discorso del ministro della Difesa La Russa: la Resistenza, ha sottolineato Napolitano, "andrebbe forse ricordata nella sua interezza" e per questo "ho parlato di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane" e "quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi, rifiutando l'adesione alla Repubblica di Salò".Il discorso di Napolitano. "Vorrei incoraggiare tutti a rafforzare il comune impegno di memoria, di riflessione, di trasmissione alle nuove generazioni del prezioso retaggio della battaglia di Porta San Paolo, della difesa di Roma e della Resistenza", ha detto Napolitano, aprendo la cerimonia di commemorazione della Difesa di Roma."Tutte le componenti ideali, sociali, politiche, della società italiana, - ha aggiunto il Capo dello Stato - si possono trovare nel sentire come propria la Costituzione, nel rispettarla, nel trarne ispirazione". Il presidente ha esortato tutte le forze politiche ad "animare un clima di condiviso patriottismo costituzionale".Napolitano ha ricordato come "L'8 settembre 1943 sancì il crollo - nella sconfitta e nella resa, nonostante il sacrificio e l'eroismo dei nostri combattenti - di quel disegno di guerra, in alleanza con la Germania nazista, che aveva rappresentato lo sbocco fatale e l'epilogo del fascismo. Ma quell'8 settembre annunciò nello stesso tempo la nascita della Resistenza, nel duplice segno che la caratterizzò fino all'insurrezione vittoriosa e alla Liberazione del 25 aprile del '45".Nel clima "di dissoluzione e pauroso sbandamento che seguì l'armistizio con le forze anglo-americane, avrebbe davvero potuto essere travolta la patria : così non fu, così non sarebbe stato, perchè nacque in quello stesso giorno un decisivo moto di riscossa e di rinascita, che chiamammo ben presto Resistenza".
Da la Repubblica online, 8 settembre 2008
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