01 marzo 2011

Intervento - XV° Congresso ANPI Provinciale Milano.


Partigiane e Partigiani, Antifascisti, Compagne e compagni.
Mentre salivo sul palco, un amico mi ha chiesto se nel mio intervento sarei stato Incendiario o pompiere… ed io rispondo immediatamente, non sarò né incendiario né pompiere ma ANTIFASCISTA.
Vorrei porvi subito alcuni dati, diciamo per difetto sulla nostra situazione Milanese e in parte Lombarda. Milano con la sua Provincia conta 188 comuni - 3.700.000 abitanti circa, di cui 1.400.000 circa solo Milano, suddivisa in nove zone con una media per zona di circa 150.000 abitanti. Ad esempio nella mia zona. zona 6 Milano sud-ovest nel 2006 eravamo 164.847 abitanti certificati, e residenti stranieri sempre nel 2006 erano circa 16.000, nel capoluogo oggi vi sono circa 180\190.000 stranieri con regolare permesso di soggiorno e circa 400.000 in tutta la Provincia. Questi pochi e sicuramente non aggiornati dati per entrare immediatamente nel merito di riflessioni che l’analisi di questi numeri suscita.
Una vasta e variegata popolazione, che soffre di mille problemi, che ragiona su lavoro, scuola, territorio, sanità, cultura,rapporti sociali e politici, con sicuramente migliaia d’approcci diversi e variegati.. Milano è una città difficile, che si è sempre posta all’avanguardia nel bene e nel male, su tematiche che poi sviluppandosi hanno coinvolto il resto d’Italia. E noi dell’ANPI Milanese forse per primi dobbiamo riflettere su tali problemi.
Ecco subito, l’importanza di un’apertura dell’ANPI ai migranti, ai clandestini, ai Rom, a tutte quelle realtà di sfruttati senza diritti, in termine di condivisione sociale e politica, e un regolamento che permetta a loro richiesta, il tesseramento o un’adesione non formale alla nostra associazione. Una attenta valutazione del nostro territorio, gli abitanti, i cittadini di ogni razza, sesso e provenienza, gli interessi ambientali, culturali, e politici, tutto ciò che un cosi vasto bacino può portare. L’ANPI Milanese deve agire con velocità a tali richieste e analisi, noi che siamo sempre stati un baluardo “morale” e operativo, contro disonesti, mafiosi, fascisti, corrotti, affaristi senza regole e senza scopi. Il mondo del lavoro onesto e pulito nato a Milano con gli scioperi del 1943\44, la Resistenza, la liberazione ha sempre indicato con chiarezza la strada. Il confronto di genere, l’importanza del ruolo femminile, degli affetti, delle relazioni, il lavoro e il territorio, e per entrare fortemente nella stretta attualità, queste donne che lavorano e che pensano con la propria testa e non con la testa di chi comanda il mercato, le merci, i corpi materiali ed immateriali, LE VIOLENZE nel loro corpo, nelle loro menti, negli esempi ormai direi codificati di appartenenza vuota a questa società così alterata, l’uso incivile, senza dignità di chi ancora pensa ed usa una atteggiamento razzista vero e proprio, magari anche solo con un gesto, solo con una parola, tanti dequalificanti problemi all’interno delle famiglie, nel mondo della scuola, del lavoro, e purtroppo anche nel mondo delle relazioni personali e politiche… E poi i giovani che sentono sulla loro pelle tutti i problemi di questa città di questo paese… che sopravvivono con le risorse della famiglia, e si arrampicano sui i vetri, o meglio sui tetti per evidenziare la perdita del valore di vivere, la perdita di spazi politici e decisionali, ma anche di relazione, molti, tanti, troppi non si riconoscono più nei partiti, e per fortuna tanti… ora prendono la tessera dell’ANPI, e si dichiarano antifascisti, perché ci vuole poco per decifrare la nostra storia, ci vuole poco per capire che questa non è l’Italia per cui i Partigiani hanno combattuto e per cui in tanti sono morti.. ci vuole poco per ragionare, interrogarsi e poi schierarsi, molti, tanti…non sono indifferenti.
"Vivo,sono partigiano.
Perciò odio chi non parteggia,
odio gli indifferenti."
Diceva Antonio Gramsci e urlano tanti giovani oggi….E noi cosa facciamo, non ascoltiamo, oppure pensiamo di selezionarli, catalogarli, dividere la lavagna tra buoni e cattivi, e poi note sul registro… Dobbiamo aprire porte e finestre, fare entrare la nuova stagione, ascoltare, dialogare, costruire, magari formare, ma a fianco a fianco non con posizioni di contrasto che la crisi della politica e dei partiti, hanno ben evidenziato. Ci troveremo a non essere credibili, a deludere nuove generazioni, a trovarsi di nuovo a elaborare senza costruire, erigere. A me piace molto il rugby, uno sport di squadra  che si gioca in quindici e in quindici si avanza per conquistare terreno arrivare alla meta, e il bello è che la palla va sempre passata indietro… pensate a questa regola andare avanti passando il pallone indietro… Questa bella metafora del progredire con fatica e sudore, ma… e come diceva un indimenticabile artista come Pierangelo Bertoli con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.
E non c’è attimo di sosta… NO ALLA GUERRA… art. Undici della nostra Costituzione. Abbiamo 8500 soldati in giro per il mondo a uccidere e morire “svuotate gli arsenali, riempite i granai”  urlava Il mio amato e mai dimenticato Sandro Pertini.  Vado per simbiosi e lo porto a voi miei cari ascoltatori, un piccolo e unico esempio: “SCIENCE FOR PEACE” un’associazione MONDIALE cui hanno aderito venti premi Nobel che si prefigge un uso diverso e alternativo delle risorse destinate alla GUERRA.
Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società. Pier Paolo Pasolini.
NO a quelle regole ormai codificate della politica, per fare “carriera” in partiti e Istituzioni, e magari anche all’interno dell’ANPI, non fanno parte della nostra storia i doppi, tripli incarichi e ruoli di vertice per interesse, diamo importanza al merito, al lavoro sul territorio, alle competenze, all’organizzazione. La nostra crescita con i tutti i problemi che una crescita numerica, soprattutto LEGATA ai giovani ci detta senza sotterfugi, la linea guida del rinnovamento, purtroppo dettata da una triste ed inevitabile considerazione di tipo anagrafico… ed io figlio di Partigiano vi pongo questa domanda, e ve la pongo con dolore e sofferenza… quanti Partigiani ci saranno ancora tra cinque anni al prossimo Congresso Nazionale..???  Allora… anche con fatica, diamo una mano tutti noi, all’ANPI, organizziamoci bene nelle nostre sezioni, nei coordinamenti di zona, e dei Comuni.. la vastità del territorio lo richiede, lavoriamo per Milano e per l’ANPI Regionale che io reputo sia indispensabile e importante per una relazione continua sulle complessità che ci circondano, e poi tutta Italia, L’ANPI che cresce continuamente e proprio per questa sua crescita richiede lavoro, regole, costruzione e organizzazione. Vale davvero la pena di pensare più in la… continuiamo a dire, scrivere, che l’ANPI non è un partito, bene… ma allora non usiamo le vecchie regole dei partiti, diventiamo, innovatori e all’avanguardia, lavoriamo, infaticabili sulla nostra linea, come furono avanguardia politica, operativa infaticabile i Partigiani nella Resistenza… il tutto “per dignità e non per odio”… non ci possiamo più nascondere, la comunicazione è diventata importante, dinamica, attuale, le relazioni immediate, i tempi di risposta a tematiche e problemi devono essere veloci e precisi, il nostro indirizzo fermo e determinato. In Internet per una ricerca sommaria e senza criteri scientifici sempre ieri, ho trovato settantanove siti o blog di sezioni ANPI sul territorio Italiano e cinque in Europa,159 pagine Facebook (social forum) di successive sezioni ANPI, tutte con il loro ampio giro di amici, note, documenti, foto e iniziative. Ecco dunque altri strumenti da usare… per la nostra crescita, comunicare serve anche a formare, personalmente poi, reputo che decisiva per la nostra operatività, crescita, analisi, ci sia anche la cultura, ARTE, POESIA, MUSICA, SCRITTURA, TEATRO, CINEMA, e i suoi uomini e donne dovrebbero essere da noi ricercati e sollecitati per operare in tal senso, per costruire con noi un movimento culturale che oltre eventi, manifestazioni, incontri,  appuntamenti, ricorrenze, necessari e importantissimi, lavori per la socialità, penso che feste, canzoni, arte e creatività, ci aiutino a contaminare ed inoltrarci in ambiti che devono conoscerci e soprattutto anche ragionare su fascismo e antifascismo, tematiche che purtroppo anche alcuni partiti di sinistra hanno abbandonato, relegando queste due parole nello schedario del novecento, obsolete idee, vecchi ragionamenti… non degne neanche di essere scritte nei documenti programmatici, negli atti fondativi di nuove formazioni, eppure  ne sono convinto una attenta analisi del fascismo della sua formazione, della sua presa del potere e poi la gioia e la bellezza dell’ANTIFASCISMO della RESISTENZA, dell’unità di tutte le sue componenti, ispiratrici, e necessaria. 
IL FASCISMO c’è… è ancora presente in Italia e nel mondo… e ancora serve ed è importante, l’ANTIFASCISMO…
Noi dell’ANPI non dobbiamo stancarci di lavorare, e sviluppare un’unità d’intenti e pensieri in tutte quelle forze democratiche che si ricordano senza incertezze le radici della nostra Costituzione. Agiamo uniti, conto il revisionismo, contro il fango sulla nostra storia…
Contro i morti tutti uguali, contro la confusione di chi ci comanda e a chi permette, ad esempio come a Voghera di esporre targhe pubbliche con i nomi di chi ha ucciso e torturato Partigiani. Di chi vuole intitolare vie e piazze ad esponenti razzisti e fascisti, a chi per pura speculazione ed interesse politico chiude sedi dell’ANPI, a chi pensa che Piazza Mercanti non serva a questa Milano, a chi pensa il futuro senza memoria, dimenticando che senza memoria non vi è futuro. Ed ecco che torno il rapporto con i nostri giovani, che vogliono chiare indicazioni su che cosa è il fascismo e come combatterlo con le armi della non violenza, del ragionamento, della cultura, con la libertà degli spazi organizzativi e con i laboratori,
Con loro analizzare il neo fascismo, i collegamenti con i centri di potere,
con loro costruire la nuova stagione… con loro far diventare  la scuola strumento primario per imparare sul serio…  per crescere… anche con idee e sensazioni diverse, ma avendo ben chiaro che la storia è li, immodificabile con certezze e ragioni… e la storia spiega bene che cosa era ed è il male, che cosa era ed è il bene.  E poi successiva chiarezza. Voglio esprimere il mio pensiero con il voto, senza filtri e indicazioni, senza le “porcate” di leggi elettorali e o di rappresentanze prive di ogni logica democratica, voglio e mi auguro arrivi per Milano un vero sindaco ANTIFASCISTA… voglio e mi auguro un vero governo per la mia Patria. Ragioniamo bene sulla forma dello stato, sulla sua storia anche in ambito di correnti federalistiche. Questo 2011 con la ricorrenza del centocinquantesimo della nostra Patria, con la bella pagina del Risorgimento, ci può aiutare in una bella analisi su questo tema cosi attuale, chiariamoci bene almeno tra di noi le idee, e poi agiamo di conseguenza…!
Il lavoro, l’economia… io al congresso della mia sezione mi sono permesso di dire che troppi fascisti ancora decidono e impugnano centri di potere economico… ho fatto il nome di un signore che vive a Detroit, molti mi hanno guardato storto… ma penso che anche su queste soggetti ci sia da lottare, elaborare, costruire, ed anche come ANPI perché dove c’è il fascismo, la negazione dei diritti, l’obbligo solo dei doveri,  noi dobbiamo sempre intervenire..
Altro spinoso ragionamento, altro nervo scoperto, di cui purtroppo Milano denota una specificità rilevante e pesante nella sua attualità è il rapporto con le Istituzioni, che poi come immediata conseguenza va a toccare ancora il rapporto con il mondo giovanile in primis ma diciamo di tutta la rete antifascista senza alcuna età anagrafica come conseguenza…
Solo una domanda per tutti voi… come ci rapporteremo noi dell’ANPI se alle prossime elezioni troveremo oltre ai noti nomi, che sicuramente non vanno molto d’accordo ideologicamente e politicamente con l’antifascismo, anche rappresentanti di sogetti politici e magari istituzionali come Forza nuova.? Che cosa faremo quando dovremo magari accettare il loro intervento in occasioni piccole e grandi, magari proprio e solamente perché Istituzioni? Avanti ragioniamoci sopra… mi sembra che anche qui qualche approfondimento sia necessario… Si davvero… Voglio fare vita politica per la mia associazione, voglio partecipare, elaborare, costruire… votare, scegliere io chi mi rappresenta, e non qualcun altro, voglio una città non inquinata, in tutti i sensi… voglio una città libera, non razzista e che tratta i rom e i migranti  non come merce di scarto, voglio essere felice di creare, fare feste, condividere affetti ed amicizie, voglio cultura, arte, musica e divertimento  senza l’obbligo del ricatto economico e della produzione, voglio assistenza e condivisione, voglio regole uguali per tutti, voglio che davvero la legge sia uguale per tutti… Ecco… davvero grazie a voi tutti che mi avete prestato attenzione, e che spero, mi aiuterete ad approfondire tutte queste mie riflessioni, io so di avere un difetto… volere troppo bene alle mie radici…e non riuscire ogni tanto ad accantonarle… fare altri ragionamenti, magari anche meno partecipati e perciò certamente meno faticosi, non ci riesco… non ci riesco, voglio molto bene alla mia ANPI… ed alla sua bella stagione fondante la Resistenza… e per lei mi sento sempre come diceva Guccini… “eterno studente”… voglio lavorare e studiare per questi temi che mi trovano così appassionato…  e partecipe…   Ringrazio ancora tutti voi di Milano…ma anche tutti voi fratelli e sorelle dell’ANPI in Italia… la stagione e difficile… molti padri e madri ci lasceranno… il viaggio sarà lungo e difficile… venti e mari spesso contrari alla nostra rotta…  ma noi come scrive un vecchio Partigiano francese di nome Stéphane Hessel,  - Indigniamoci, e che la nostra indignazione ci sia da sprone.
“il nazismo è stato sconfitto, grazie al sacrificio dei nostri fratelli e sorelle della Resistenza e delle Nazioni unite contro la barbarie fascista, ma questa minaccia non è sparita totalmente e la nostra irritazione contro l'ingiustizia è ancora intatta”.
Perciò, chiamiamoci sempre ad “una vera insurrezione pacifica contro i mezzi di comunicazione di massa che non propongono come orizzonte per la nostra gioventù altro che il consumo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione a oltranza di tutti contro tutti”.

Creare è Resistere… Resistere è Creare.    Indigniamoci.!

Ivano Tajetti.  
ANPI Barona. Milano

“in questo testo trascritto oggi 1 marzo ’11, vi sono piccole aggiunte, improvvisazioni nate durante il mio intervento, e purtroppo anche molte parole e pensieri non letti in quella situazione. Il tempo concesso di soli cinque minuti, mi ha sostanzialmente fatto tagliare molte frasi e capitoli che avevo fermato sulla carta, ora ve li riporto, come promesso proprio durante il mio discorso dal palco del XV° Congresso ANPI Provinciale Milanese.”

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