Caro Sindaco,
caro Basilio,
Siamo due milanesi che vivono a Barcellona da molto tempo,
abbiamo seguito con crescente entusiasmo il recente "risveglio" della
nostra città, dei nostri concittadini e delle nostre concittadine.
Abbiamo fatto il possibile per correre a Milano a votare al
primo e al secondo turno, con i chilometri che ci sembravano meno del solito.
Abbiamo condiviso quei giorni di speranza.
Un anno e mezzo fa, insieme a moltissimi cittadini italiani
residenti all'estero, organizzammo UNA NAVE DEI DIRITTI che da Barcellona
viaggiò fino a Genova, un'esperienza forte, genuina, sincera, di amore e
profonda preoccupazione per ciò che avveniva e avviene nel nostro Paese.
Qualcuno ci aveva detto: "Dovete venire a Milano!!!"
Dicemmo: "E' vero, ci fosse il mare.... La prossima volta risaliremo il
naviglio pavese...."
Sapevamo, come dice Zanotelli, che il "cuore della
bestia" era lì. Nella nostra amata-odiata città.
Ora immaginiamo come sia difficle governare "una
barca" dove correnti e venti sono forti, e vi sono scogli ad ogni piè sospinto.
Ma quello che è avvenuto dieci giorni fa in una delle zone che
ben conosciamo, la Barona, ci fa preoccupare seriamente. Non solo è stato
possibile che un gruppo di fascisti aprisse una sede, ma che chi li contestava,
venisse picchiato dalla polizia.
Noi saremmo stati con questi manifestanti che ricordano la
storia antifascista di Milano e non assistono inermi e silenziosi a rigurgiti
del peggio della storia umana.
Insomma, vi chiediamo di dire, fare, qualcosa.
Non vorremmo che un giorno le brigate internazionali dovessero
fare il viaggio al contrario e dalla Spagna e da ogni dove, arrivare in Italia.
Cerchiamo di prevenire, siamo ancora in tempo.
Un saluto affettuoso
Barcellona, Catalunya, 17 ottobre 2011
Andrea De Lotto e Laura Calosci
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