17 ottobre 2011

Da Barcellona, Caro Sindaco di Milano...


Caro Sindaco,
caro Basilio,
Siamo due milanesi che vivono a Barcellona da molto tempo, abbiamo seguito con crescente entusiasmo il recente "risveglio" della nostra città, dei nostri concittadini e delle nostre concittadine.
Abbiamo fatto il possibile per correre a Milano a votare al primo e al secondo turno, con i chilometri che ci sembravano meno del solito.
Abbiamo condiviso quei giorni di speranza.
Un anno e mezzo fa, insieme a moltissimi cittadini italiani residenti all'estero, organizzammo UNA NAVE DEI DIRITTI che da Barcellona viaggiò fino a Genova, un'esperienza forte, genuina, sincera, di amore e profonda preoccupazione per ciò che avveniva e avviene nel nostro Paese.
Qualcuno ci aveva detto: "Dovete venire a Milano!!!" Dicemmo: "E' vero, ci fosse il mare.... La prossima volta risaliremo il naviglio pavese...."
Sapevamo, come dice Zanotelli, che il "cuore della bestia" era lì. Nella nostra amata-odiata città.
Ora immaginiamo come sia difficle governare "una barca" dove correnti e venti sono forti, e vi sono scogli ad ogni piè sospinto.
Ma quello che è avvenuto dieci giorni fa in una delle zone che ben conosciamo, la Barona, ci fa preoccupare seriamente. Non solo è stato possibile che un gruppo di fascisti aprisse una sede, ma che chi li contestava, venisse picchiato dalla polizia.
Noi saremmo stati con questi manifestanti che ricordano la storia antifascista di Milano e non assistono inermi e silenziosi a rigurgiti del peggio della storia umana.
Insomma, vi chiediamo di dire, fare, qualcosa.
Non vorremmo che un giorno le brigate internazionali dovessero fare il viaggio al contrario e dalla Spagna e da ogni dove, arrivare in Italia.
Cerchiamo di prevenire, siamo ancora in tempo.
Un saluto affettuoso

Barcellona, Catalunya, 17 ottobre 2011

Andrea De Lotto e Laura Calosci

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